Lo abbiamo sostenuto e chiesto e rivendicato mille volte. FaS non è un ring. Non si presta a scontri tra persone. Soprattutto non si presta alla delazione e all’attribuzione di reati a chicchessia. Non siamo la postale, non siamo la questura, non siamo un tribunale, non siamo un confessionale (e figuriamoci) e la nostra policy ieri come oggi resta quella in cui si rispettano le persone.
La critica politica è critica politica, si argomenta, si discute, senza demonizzazione degli avversari politici, con la disponibilità a parlarsi senza un coltello in mano, civilmente. E non ci interessa sapere chi ha cominciato prima perché non siamo all’asilo e noi non siamo le maestre. Qualcun@ deve smettere a meno che non abbia interesse a mantenere in vita un clima di guerra sul quale costruire una identità politica a suon di contrapposizioni. Chiunque abbia iniziato e qualunque cosa voi riteniate di aver subito qui comunque si portano solo argomentazioni.
Diversamente gli insulti, le diffamazioni, le calunnie, saranno cancellate. Tutte e a partire da chiunque. Perché le persone sono persone, la reputazione di chiunque va preservata, perché oltre un certo punto c’è un limite che va oltre la critica anche aspra, legittima, va oltre la contestazione e diventa accanimento e ossessione, cyberstalking perché chiunque ha una vita, parenti, famiglie, gente che viene ferita per ogni parola in più attraverso la quale si attribuiscono cose pessime a qualcun@.
E non importa se ritenete che la responsabilità delle vostre affermazioni ricadrebbe su di voi (sbagliato, perché chi gestisce spazi e blog è responsabile legalmente tanto quanto) perché non siamo comunque tenute a coesistere con un clima di perenne scontro giacché la nostra scelta è ottenere il diritto di critica senza insultare nessuno. La nostra scelta è di confrontarci, anche per dire “no, non condivido quello che dici” senza insultarsi e nel pieno rispetto delle reciproche opinioni.
Non è affatto buona pratica, riteniamo, quella di servirsi degli spazi altrui per alimentare lo scontro e per continuare la propria guerra contro i propri “avversari/nemici”. Chiunque abbia una guerra in atto la compia per proprio conto, sui propri spazi e senza coinvolgere altri/e.
Noi abbiamo scelto altri modi per interloquire con le persone. Non accettiamo di aderire a nessuna logica di branco ragion per cui se non usiamo un atteggiamento pieno di ostilità, livore e rancore saremmo considerate delle traditrici della causa e non accettiamo nemmeno di dover subire alcuna contestazione per la maniera in cui noi decidiamo di gestire i nostri spazi.
Vale per chi ci insulta, vale per chi tramite noi vorrebbe insultare altri. Casa nostra nostre le regole. Fine.