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Ilva: Libero e le osservazioni sessiste contro il gip di Taranto

E non basta il titolo a mortificare una donna che se è diventata giudice avrà studiato, si sarà fatta un culo così e dunque a buon diritto meriterebbe di essere classificata per il titolo conseguito e non per l’aspetto o per lo stato civile. Sul testo Libero ci ricorda amabilmente che ella sarebbe perfino “rigida”. In più a completare l’immagine da strega cattiva ci sta quel “licenzia” che attribuisce a lei la responsabilità sella mancanza di lavoro quando lei sta solo facendo una inchiesta.
E’ Libero, in rassegna stampa per voi.

Da fb così commentano:

Roberto:

Per costoro il linguaggio maschilista serve a colpire quelle donne che fanno il loro dovere. Ma invece tanto maschilismo non l’ho mai sentito per le donne che incarnano il potere, come la Cancellieri, o il Gip di Cosenza sul processo politico ai No Global, ah quelle sono donne “buone”, quelle che abbelliscono il sistema di potere.

Paola:

da notare l’accostamento “occhiali da intellettuale-non è sposata-non ha figli”. A parte il fatto che queste informazioni non sono da correlare al problema del licenziamento, l’accostamento poi sottolinea questa tesi: poichè è una donna che ha studiato per diventare giudice, non ha trovato un uomo ergo non si è mai sposata. Wow, sono sconvolta dalla piega presa dall’articolo.

FaS:

E’ di un sessismo impressionante. Certo, perché devono dire che ella è “rigida” perché zitella e non materna, perché le donne, si sa, se sposano e fanno figli sono delle caritatevoli missionarie e altro non dovranno essere per comporre il quadro di stereotipi secondo Libero.

Irene:

O madre, o puttana o al massimo zittella. Le donne sono un’etichetta.

Elena:

Circa la coraggiosissima GIP – alla quale non sono lesinate, oltre alle ingiurie, le minacce – sono in molte cittadine/i a sostenerla, comprese diverse associazioni. Prima fra tutte Donne per Taranto http://www.facebook.com/donne.pertaranto

Mamie Francoise:

‎”L’affaire Ilva est emblématique car une étude épidémiologique a démontré en 2011 dans la région de Tarente un excès de mortalité évalué à entre 10 et 15 %, en raison notamment d’un très important rejet de dioxine. Au moment de la mise sous séquestre, l’association de défense de l’environnement “Tarente respire” avait salué “un tournant historique”, en jugeant que “la magistrature est intervenue là où la politique a échoué”.

(“Il caso Ilva è emblematico giacchè uno studio epidemiologico ha dimostrato che nel 2011 nella zona di Taranto vi è stato un eccesso di mortalità stimato tra il 10 e il 15% in più, dovuto specialmente a un rilascio molto importante di diossina”. Al momento del provvedimento, l’associazione per la difesa dell’ambiente “Taranto respira” ha accolto “una svolta storica”, trovando che “la magistratura è intervenuta dove la politica ha fallito”.
L’articolo, 8 agosto)

Posted in Comunicazione, FaceAss, Misoginie.