Sulla pagina facebook gestita dalle nostre sostenitrici, dopo aver parlato di sessismo contro le donne, ad un certo punto si è posto il problema degli stereotipi sessisti che più comunemente vengono attribuiti agli uomini. Riassumo gli interventi letti (omettendo i nomi di chi li ha fatti, comunque in maggioranza uomini) affinché poi si riesca a fare una riflessione su questo.
Sugli stereotipi:
– l’omm ha ddà puzzà.
– omm e panz omm e sustanz (più sei grosso/grasso più sei uomo)
– tutte le aspettative (esplicite o implicite) sulla disponibilità dell’uomo all’atto sessuale. Basta darla per scontata e dovuta! Come reso famoso da un amico: “se ti piace molle, ti faccio impazzire!”
– fai l’uomo su, non piangere
– Se ti fai vedere in giro con tante ragazze sei per forza uno stronzo inaffidabile e certe ragazze, anche se vi piacete profondamente, si fermano a questa cosa e rifiutano di vivere qualsiasi cosa seriamente.
– Molti stereotipi sono inculcati a partire dall’infanzia, ad esempio quello che vorrebbe gli uomini, fin da bambini, “naturalmente” aggressivi e inclini alla violenza fisica…
– Non è precisamente un commento, ma il fatto che GUAI se un bambino maschio vuole giocare con le bambole, o qualcosa di rosa, o qualcosa che sia meno ‘virile’ di un pallone o una macchinina…
– gli uomini non piangono mai; l’uomo deve proteggere la sua famiglia; l’uomo deve portare i pantaloni e farsi rispettare
– Il maschio “deve dare sicurezza”. Oppure “è meno sensibile”. Più in generale: “L’uomo deve fare l’uomo” (il che comprende una serie di atteggiamenti e di comportamenti precisamente codificati, tipo una “sana” risolutezza che può benissimo essere prepotenza bella e buona, etc…). Spesso, poi, al genere maschile nella sua totalità è attribuita una presunta – e altrettanto presuntamente meritevole di “maternalistica” comprensione mista a rassegnazione – incapacità congenita nel comprendere le istanze altrui, in particolare delle donne. Ci sono certamente uomini che corrispondono a questi identikit, così come ci sono certamente donne che corrispondono alle descrizioni più beceramente maschiliste. Ma sono casi singoli (non so né mi interessa molto stabilire quanto diffusi), per giunta spesso creati nello “spontaneo laboratorio del sessismo” che è la nostra società.
– Gli uomini non hanno intuito.
– gli uomini non hanno empatia e non sono predisposti ai ruoli di cura (paternità inclusa)
– un uomo sensibile è un frocio.
– i maschi non puliscono, sono sporchi…dai ce ne sono un sacco….solo che molti non li ritengono insulti sessisti
– Non era Lelouche che fa dire in un film: la donne è un uomo che piange?
– Se un uomo o ragazzo ha cura del proprio aspetto, ha qualche “tratto” dolce, ha una voce più acuta della media, ecc. gli si dà subito del “frocio” , magari anche sapendo benissimo che è eterosessuale.
– Non fare la femminuccia…
– già da bambini: non piangere che sembri una femminuccia, il primo che mi viene in mente, piuttosto che “comportati da ometto”… Dopo diventano non hai le palle e quant’altro. Ma non sono proprio sessisti… Credo che il piu usato dalle donne verso gli uomini sia “ce l’hai piccolo” (e spesso senza mai nemmeno aver avuto modo di saperlo) Puttaniere invece ha valenza doppia, complimento od offesa a seconda della situazione…. Cmq difficile trovare stereotipi sessisti contro i maschi in una società maschile e patriarcale, oltre questi non mi viene in mente altro…
– gli uomini non devono piangere; gli uomini vivono nel loro disordine e nello schifo se non c’è una donna che gli rassetta tutto; gli uomini sono incapaci di prendersi cura dei figli; gli uomini pensano solo a scopare e sono infedeli di natura
– gli uomini pensano solo a una cosa, sono animali.
– gli uomini non sanno controllare l’eccitazione sessuale e le donne dovrebbero tenerne conto.
– Se una donna è disponibile con l’uomo, lui deve necessariamente prodigarsi nell’atto sessuale. Non è concepibile un rifiuto. Se si rifiuta o ha un’omosessualità latente (cos’è una malattia esantematica????) o la “tradisce”. Non è accettabile “non ho voglia di fare nulla di nulla, voglio starmene per i cazzi miei a leggere un libro, lasciatemi in pace, cazzo”.
– Un’altra è l'”andropausa”…
– molte donne pensano che gli uomini non siano capaci di occuparsi dei neonati…
– se non sei macho sei frocio
– ”oh questo maglioncino rosa?? un tussarai miha diventaho finocchio??” classico discorso sessista da nonna-zia-madre toscana. oppure “oioi sempre con codesti tòni…mettitela una sottana ogni tanto, che sennò guarda che gli òmini e un ti guardano e un tu ti mariti!” (*tòni=tuta da ginnastica)
– l’ ha un pisello pare n’ cecio…..
– stereotipo : gli uomini sono tutti stronzi!
– altri stereotipi: “gli uomini pensano solo al sesso” altro stereotipo che ha rovinato molte coppie, perchè lascia credere alla partner che basta fare del sesso tecnicamente ineccepibile per “amarsi” quando invece l’amore è fatto di complicità, di sgaurdi e di tutte quelle cose che gli stereotipi non dicono
– stereotipo: l’uomo non può fare l’insegnante elementare, non è un lavoro per uomini fare “la maestrina”!
– vi sembrerà strano, ma ci sono tutta una serie di lavori, che se sei uomo disoccupato e ti presenti al colloquio ti guardano male, ad esempio la “segretaria” (non parlo a vanvera, parlo di fatti realmente accaduti) gente che ti guarda stranita se un uomo qualificato, si presenta al colloquio, ho sentito frasi del tipo “la figura femminile è più indicata” come se per fissare degli appuntamenti fosse necessaria la vagina! ….altro settore discriminante è l’abbigliamento! spesso gli uomini e le donne sono vittime degli stessi stereotipi che ti incasellano decidendo quali sono i lavori femminili e quelli maschili
– se non mi scopi sei gay!
– Quando abbraccio mio figlio e mi dicono: lo metti in imbarazzo, è un maschio! I maschi non si abbracciano, le femmine si. Questo è tristissimo per i maschi. A tutte le età io ho abbracciato i miei genitori e i miei amici. Gli abbracci fanno bene!
– se un ragazzino piange per la morte di un genitore,manca di dignità…assurdo!
– La pietra tombale fatta stereotipo per un uomo: un uomo che non scopa, che uomo è?
E che dire se affronti un percorso universitario improntato in qualche modo alla relazione umana? Io studio psicologia, e ho colleghi di scienze dell’educazione, di pedagogia, che mi raccontano delle stesse dinamiche, per cui tuo padre ti dice che va bene, studi ma da te si sarebbe aspettato il Politecnico (credevo fosse tua madre quella con tutte quelle palle in testa!), per cui se ti incazzi quando un amico attacca rissa una sera si e una no con chiunque, in fondo se un vigliacco senza palle (troppe volte sentito dire da “compagni”).
Per chi qualche commento sopra diceva che sono stereotipi meno pericolosi, purtroppo lo sono ancora di più: per un meccanismo cognitivo introiettare uno stereotipo su se stessi (sulla propria categoria sociale, in questo caso il genere) provoca una modulazione del comportamento, in parole povere se introietto e mi costruisco sullo stereotipo del macho, violento, virile, rude ed incapace di stare nella relazione, io sarò realmente così nella mia vita.
Personalmente trovo molto pericoloso che c siano persone socializzate in questo modo, tanto quanto è pericolosa e tossica la narrazione della donna-vittima da salvare e proteggere ma che sarebbe meglio che lasciasse fare a chi ne sa.
Per concludere, più che uno stereotipo è una prassi, ma non c’è nulla di peggio del “eh, ma tu non puoi capire, sei un(a) uomo(donna)”…prima di tutto a decidere se e cosa capisco lo decido io, ed in secondo luogo sono una persona, prima di essere un uomo, un giovane, un bianco, un tipo magro, o grasso, o basso o alto o simpatico o comunista o qualunquista o tifoso della juve o del catania. E per quanto mi riguarda il mio essere uomo conta tanto quanto tutto il resto, nel definirmi come individuo. Provate ad immaginare la frase “tu non puoi capire, hai il naso a patata”…c’è qualcosa di ridicolo no? 🙂
Gli “stereotipi” sopra citati, anche se probabilmente tutt’altro che innocui, non pregiudicano il rispetto e la dignità degli uomini e non nascono con quel fine, ecco perché per me non si possono definire sessisti. Quei tre o quattro, della lista, che trovo veramente sessisti lo sono in realtà ancora contro le donne e contro gli omosessuali.
Quello che dice Claudio lo provo e l’ho provato sulla mia pelle. Tanto per darvi un esempio, una mia amica, una persona tutt’altro che stupida e nemmeno tanto “donna media” (passatemi l’espressione…) è arrivata a dirmi che siccome mi pongo su un piano di parità con le donne e ci parlo anzichè sbavare sulla scollatura, la donna media pensa che io non sia interessato.
Tale è la ripetizione del messaggio “l’uomo sbava, l’uomo deve avere tante donne” che persino lei, se non mi conoscesse bene, avrebbe dei dubbi. Come sempre essere diversi dallo stereotipo rappresenta (statisticamente, non esprimo un giudizio di valore) un problema.
C’è uno stereotipo errato:
– Se ti fai vedere in giro con tante ragazze sei per forza uno stronzo inaffidabile e certe ragazze, anche se vi piacete profondamente, si fermano a questa cosa e rifiutano di vivere qualsiasi cosa seriamente.
Al contrario, se non sei un uomo che mostra di avere grande successo con le donne, sei uno sfigato e nessuna ti si raccoglie. Se invece hai fama di conquistatore, è come se avessi una sorta di bollino di qualità.
Ma se invece sei solo amico di tante ragazze, diventi “l’amico delle donne”, quindi di nuovo uno sfigato che nessuna considererà appetibile come partner sessuale, ma appunto, al massimo, “ti vedo più come un amico”.
“Se nessuna se lo prende, io che sono, più stupida, che dovrei prendermelo io?”.
È lo stesso meccanismo della moda. Nei negozi d’abbigliamento, per convincerti a comprare una maglia, ti dicono: “Quest’anno va molto”. Nessuno ti dice: “Questo indumento non piace a nessuno, lo prenda lei”.
Mi ricorda un evento triste di sei anni fa in cui lavoravo in una struttura di cura e arrivò uno psicomotricista uomo, un ragazzo bravissimo. Le madri ebbero molta resistenza perchè lavorava con bambini dai piccolissimi agli otto anni circa e non lo ritenevano idoneo perchè uomo. abbiamo sudato tutti sette camicie per far capire alle mamme che 1- non era pedofilo 2- non era gay 3- era bravissimo nel suo lavoro e non c’era da preoccuparsi. Il mio collega passò i primi sei mesi d’inferno poi le cose si calmarono perchè si videro i primi risultati e nessuna ebbe il coraggio di dire alcunchè-
da fb:
Sabrina:
Tempo fa ho visto questo libro ( http://www.ibs.it/code/9788882220099/facchini-vittoria/maschi-non-piacciono.html ) a disposizione in un luogo molto frequentato da bambini. Il libro suggerisce che i bambini (chiamati maschi) sono sporchi, f
anno confusione, fanno i dispetti, ma in fondo sono divertenti. Esiste anche il corrispettivo dedicato alle bambine. Della serie divide et impera. O anche del come tirarsi la zappa sui piedi con una profezia che si autoavvera. Infatti la cosa interessante è che apparentemente lo scopo del libro è quello di creare tolleranza verso comportamenti che potrebbero risultare fastidiosi. Nella realtà il risultato è quello di incoraggiarli o addirittura crearli ex novo, visto che i bambini apprendono in gran parte dai comportamenti e dai discorsi altrui (so che il tema è controverso ma la mia esperienza con mio figlio me lo conferma). Che dire, questo tipo di narrazioni mi paiono più acconcie alla zootecnia che alla pedagogia e profondamente diseducative quando non offensive per la dignità della persona, ridotta al suo apparato riproduttivo e ad un ruolo sociale stereotipato. Con la scusa della semplicità ai bambini si propina costantemente una serie infinita di banalità se non sciocchezze vere e proprie su loro stessi e sul mondo.
Luciano:
il fantastico stereotipo dell’uguaglianza!!:”gli uomini siete tutti uguali”, versione simmetrica dello stupendo: “le donne sono tutte uguali”. (certo, dal mio punto di vista, per una donna magari diventerebbero: “le donne siete tutte uguali” e “gli uomini sono tutti uguali”). E invece, care amiche, cari amici, sappiate: siamo tutti/e diversi/e, tranne me, io no, io sono uguale. 🙂
Ragazze… Andateci piano… Mi state spiazzando.