Il Giornale oggi pubblica un articolo sulle Pussy Riot. L’articolo di per se’ non è nulla di problematico ma che tre femministe diventino icone di una battaglia per la libertà contro le dittature in un paese come il nostro in cui si vorrebbero far passare le femministe per diavolesse da bruciare in piazza non può andare bene, dunque ecco uno dei commenti che trovate sotto l’articolo, solito piglio equilibrato di chi vuole le donne in “galera” a prescindere, tra l’altro dicendo una marea di sciocchezze. Il testo della canzone delle Pussy Riot dice altro ed è QUI tradotto in italiano e per il resto trovate altre notizie tra i nostri post QUI.
Il piglio di chi si confronta in un quotidiano come Il Giornale, come del resto anche altrove, è quello forcaiolo di chi esige una soluzione autoritaria per tutte le categorie sociali libertarie o liberate o comunque che gli stanno sulle palle. Donne, femministe, gay, lesbiche, trans, migranti. Sarà un caso che Putin sia amico di Berlusconi e che il suo vice abbia dato della ex-puttana a Madonna, l’artista, e che un altro le abbia detto di rimettersi le mutande perché ha osato dire a Mosca qualcosa per la liberazione delle tre ragazze incarcerate.
Piglio autoritario che voleva punire le ragazze con 7 anni di carcere, ora ne chiedono 3. Tre anni di galera per aver cantato una canzone in una chiesa. Tre anni per aver liberamente espresso un pensiero che sfidava due dittature, quella di Putin e quella della chiesa ortodossa che lo appoggia.
A chi non piace che in Italia le tre ragazze diventino icone della lotta per le libertà di tutti/e? Naturalmente ai misogini, ai fascisti, a quelli che amano descrivere le femministe come cattive e dedite alla sottomissione dell’umanità quando invece eccole queste ragazze punk che non amano le dittature, gli autoritarismi, il carcere, che dicono quello che pensano e lottano per le proprie vite e per quelle altrui. Perché è di questo che si tratta. E di questo si tratta anche in Italia.
Chi vuole demolire le femministe come noi aderisce a logiche autoritarie, supporta politiche conservatrici e reazionarie e ha un gran problema con la democrazia perché le femministe come noi le vuole al chiuso, zitte e senza possibilità di replica.
Firmate la petizione per la liberazione di queste tre ragazze, loro, tutte le persone incarcerate per le proprie lotte sociali, e se potete sappiate che oggi a Roma si gira un video in loro solidarietà. Se volete partecipare andate dove dicono QUI.
L’appello: “10 agosto appuntamento ORE 18 a Capocotta, alla SPIAGGIA LIBERA a destra del Settimo Cielo, per girare un piccolo video contributo per sostenere le Pussy Riot! Portate voi stess* e un passamontagna (balaclava), fatto con tessuto/calza colorata…. Il contributo sarà parte di un video clip con contributi da tutto il mondo a supporto delle nostre Pussy! Daje! Sorriso, riot, costume, passamontagna… per tutt*! GO PUSSY GO!”
Ho firmato la petizione tramite Amnesty ma mi sono sorpresa dei commenti misogini e assurdi di certi utenti (sia di fb che di siti giornalistici)… Non capisco come un cittadino di una democrazia in cui la libertà di pensiero di un artista è ritenuta una cosa importante possa essere a favore di questo genere di repressione… Può non piacere la loro musica, può dare fastidio a un cattolico il fatto che si siano esibite in una Chiesa ma da qui a scrivere “dategli foco” o “devono marcire in galera” credo ce ne corra… E’ pura e semplice misoginia, a questo punto (pollastrelle e zoccolette, come nell’esempio che hai citato ma anche in molti altri…). Per quanto riguarda Il Giornale… è Il Giornale, purtroppo!