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#Resistenza #NoTav: quante bugie raccontano i media!

[L’immagine si riferisce alla manifestazione #NoTav dello scorso 23 ottobre]

Da Csoa Gabrio:

Questa mattina a leggere i giornali c’è da farsi venire i conati di vomito. L’ennesima grande giornata di resistenza in Val di Susa è come sempre criminalizzata dai media che parlano di black bloc, teppisti, bulloni, pietre, bombe carte, poliziotti in fin di vita e tric e trac. L’informazione si limita ormai a ricopiare le veline delle questura:
“i manifestanti non sono riusciti a danneggiare le reti”
“attacco contro gli operai del cantiere”
“colpite le macchine diretta a Bardonecchia prima della chiusura dell’autostrada”.

Una serie infinita di parole false e artefatte, da conati di vomito per l’appunto.
Noi abbiamo visto tutt’altro. Abbiamo visto il solito buon movimento NO TAV, variegato, determinato, unito nelle idee e nelle pratiche. Abbiamo visto che è bastato avvicinarsi alle reti per essere colpiti con l’idrante e per dare inizio al valzer dei lacrimogeni al CS che anche ieri sera sono stati lanciati a centinaia. Non si è fatto minimamente accenno all’enorme incendio poi spento dai NO TAV, così come chiaramente non si parlato dei tanti feriti da parte nostra, nuovamente bersaglio dei lacrimogeni sparati ad altezza uomo.
Abbiamo visto le rappresaglie della polizia che ci ha colpito con un nuovo lancio di lacrimogeni quando ormai avevamo superato il sottopasso dell’autostrada di ritorno a Giaglione.
Oppure gli stessi personaggi provare accennare ad una prova di sgombero del campeggio, da subito fallita per via della resistenza degli attivisti.
E infine abbiamo visto cadere reti e muri. Decine e decine di metri di muro sono stati ridotti come una groviera. Altre decine di metri di reti sono state tagliate..e le recinzioni con i jersey tirate giù tutt* insieme. Chi non riusciva ad esserci fisicamente davanti a tirare la corda era lì dietro, a pochi metri, a far sentire tutto l’incoraggiamento e la complicità di quell’atto di resistenza.
Il movimento è vivo e vegeto.
Quelle reti, quei muri cadranno uno dopo l’altro.
C’è chi tira le pietre…e c’è chi sfascia il paese.
Noi stiamo con i primi..e resistiamo!

E NoTav.info scrive:

Passeggiata notturna… ci risulta che
Ci risulta che centinaia di metri di filo spinato siano stai tagliati. Nella parte bassa del cantiere sul lato del clarea siano state tagliate le recinzioni per alcune decine di metri nella loro totalità aprendo un enorme varco. Ci risulta inoltre che le barriere new jersey famose per la loro solidità siano state finalemente abbattute aprendo a circa dieci metri dalla baita clarea un varco di almeno 8 metri. Ci risulta inoltre che il muro di recinzione, (rinforzo fatto applicare nello scorso autunno ai punti più a rischio secondo i dirigenti della questura torinese) sia stato abbattuto a colpi di mazza per almeno una ventina di metri. Ed ancora molte torri faro abbattute, fonte di un inutile spreco e di inquinamento luminoso in una bellissima valle che sembra si stia trasformando in una base lunare. Ci risulta invece che dall’altro lato della recinzione si tenda a minimizzare gli obiettivi raggiunti dal movimento per dare peso ad una versione per cui durante la serata di sabato 21 luglio si sarebbe sviluppato in val Clarea un mero scontro tra bande, da un lato i “teppisti” no tav e dall’altro le forze di polizia. Tutta l’attenzione poi viene catturata da un altro fatto, un dirigente digos di Torino che viene colpito da un petardo e cade a terra stordito. Decine di no tav sono stati colpiti dai candelotti e sono stati curati dal servizio medico no tav. Pensiamo invece che qui si debba guardare ai fatti, alla grande e coraggiosa opera di migliaia di no tav che durante due interminabili ore si sono adoperati per cercare di smontare più parti possibile di quell’apparato di distruzione che ormai tutti conosciamo. Centinaia di candelotti di gas lacrimogeno sono stati lanciati verso chiunque si muovesse al di là delle reti e nonostante questo il movimento ha saputo resistere, con dignità, aiutandosi. Per tutto il perimetro del cantiere, dall’area del bed&breakfast fino all’angolo più lontano verso Giaglione sono state ore interminabili per chi pensava di essere in vacanza pagata a Chiomonte e per chi dalle poltrone dei governi voleva riportare sotto silenzio la vicenda tav Torino Lione. Nonostante la retromarcia francese la banda di affaristi si tav, governo compreso vogliono continuare a lucrare e a devastare. Noi invece siamo ancora qua, in gran forma e attrezzati per resistere e stiamo anche migliorando. Siamo partiti e tornati insieme ancora una volta e ancora torneremo d’altronde siamo no tav, fermarci è inpossibile!

Posted in Comunicazione, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


One Response

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  1. arjuna says

    basta leggere l’ articolo del corriere, in fondo c’è il link, e si capisce tutto. La realtà ha tante sfaccettature, quella del Corriere, Repubblica e co è quella che il potere detta ai giornalisti zerbino.
    Ci sono dati oggettivi che non vengono raccontati e questo oscuramento, questa manipolazione della verità crea il mostro.
    Un mostro mediatico che milioni di persone prendono per vero, attendibile.
    La percentuale di persone che legge è bassa, la percentuale di persone che legge informazione diversa da quella mainstream è bassissima, non arriva all’1%.

    I media, come il G8 a Genova insegna, manipolano la realtà per distruggere il dissenso, per convincere i deboli che il potere li difende dai facinorosi dissidenti che distruggono e devastano le città. Loro che devastano il pianeta e ci sfruttano intimendoci e ricattandoci sono i buoni, chi si oppone al piano criminale diventa il cattivo, pericoloso, da rinchiudere in carcere e buttare la chiave.
    E’ sempre stato così, oggi è molto peggio, c’è un enorme squilibrio tra i media del potere e la controinformazione, l’informazione libera, l’altra informazione …

    http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_23/democrazia-non-abita-campo-no-tav_79c53810-d4ac-11e1-9251-6da620bfc4cf.shtml