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Si chiama antifascismo viola. Si pronuncia: fuck a chi vuole normare i corpi!

Oggi leggendo questa lettera di Valeria e poi il titolo de Il Giornale sulla partita di ieri mi è venuto in mente l’Antifascismo Viola e la sua Fat-ina di misure non standard, contro ogni fascismo che riguardi anche i corpi. Da lì una riflessione:

Perché le donne, di suo, se ne fregherebbero di essere “fuori misura standard” ma è che i maschilisti ce lo ricordano sempre, con insulti come quello che è pubblicato su Il Giornale, sessisti che parlano di una prima ministra riferendosi al suo culo e non a quanto, forse, di pessimo ha realizzato sul piano politico. Se ci insultano in questo modo, le donne intendo, è perché per dovere le donne devono essere “oggetto sessuale” e decorative sempre.

Un oggetto come piace a loro, i sessisti, e tutte le altre meritano disprezzo. Tutte le altre neppure avrebbero diritto di parola, di amare, respirare, di godere, di piacersi. Sono loro, pessimi, idioti, fascisti, che creano lo standard. Ce lo propinano in pubblicità, negli show televisivi, nelle discussioni conflittuali, nei luoghi di lavoro dove la “bella presenza” conta più di tutto.

E tutte le altre dovrebbero nascondersi o ammalarsi di disturbi dell’alimentazione o di depressione. I disagi personali, ricordatevelo (e arrabbiatevi per questo) non sono mai origine di un vostro problema. L’origine è di tipo sociale e finché la società non se ne assumerà la responsabilità e non combatterà questi stereotipi di merda non ne usciamo. Riots Non Diets. Non lasciatevi deprimere da chi per farvi male vi dice come lui vuole che voi siate. A voi non interessa uno come lui e dunque non vi interessa il suo parere.

Qualunque cosa pensi del tuo aspetto esci e vai al mare, passeggia, stai con altre persone. Prenditi il diritto di disobbedire all’obbligo estetico imperante. Muovi il culo da quella sedia, dal letto, dal divano, spegni la tv e il computer e vai a respirare altrove. Perché tu, a differenza di ciò che pensi, e di ciò che dice quello stronzo che ti ha insultato perché non ha altri argomenti per controbattere ai tuoi, sei bellissima.

Posted in Anticlero/Antifa, Comunicazione, Corpi, R-esistenze.


7 Responses

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  1. Natla says

    Mi dico che mi accetto ma so che se il venditore di bacchette magiche mi regalasse quella per il corpo perfetto la vorrei a ogni costo.
    E quando capito in queste discussioni, inizio a ragionarci, a elaborare un punto di vista, un ideale “modello” che sia un “giusto mezzo”.

    Poi vado a correre “per restare/diventare magra” e passo davanti agli occhi spenti dei cani alla catena.
    E di colpo tutto diventa assurdo, stupido e insensato.
    E chiaro.
    Ma chi non può muoversi? O scegliere come nutrirsi?
    Perchè inprigionato, o fisicamente impossibilitato, o perchè inchiodato a un luogo di lavoro per tempi lunghissimi, o perchè nato della specie sbagliata?

    Noi che possiamo, impariamo a usare il corpo perchè ci porti dove vogliamo, senza doverci rassegnare a non raggiungere mai quel ramo perchè è troppo in alto. Nutriamolo bene perchè non ci manchino le forze per urlare, per combattere per chi non può. Per amare.
    Tutto il resto, capiamolo davvero e una volta per tutte, non conta.

    A quel punto potremo dire di esserci davvero “accettate”. Quando potremo mandare il venditore di bacchette magiche affanculo con tutta la sua mercanzia.

  2. Cip says

    @cybergrrrlz,
    a proposito del secondo commento che hai copiaincollato da fb (non so dove andare a cercare l’originale, in ogni caso, avendolo copiato qui forse ne condividi una parte):
    che significherebbe “una volta le donne erano rotonde, le mediterranee non avevano (e non hanno) il corpo di nordeuropee perché somaticamente sono a buon diritto molto diverse” ?!?! Mi pare una cosa uguale e contraria al biologismo filoariano.
    Di tedesche rotonde ce ne sono a pacchi, così come di italiane filiformi, tanto che durante il ventennio fascista, in Italia, era vietato pubblicare foto di donne magre (che evidentemente esistevano), a favore di un’immagine di italiana stereotipata rotonda e mammesca come viene descritta nel commento.
    Non facciamo gli stessi errori al contrario, dai.

  3. zoe says

    “. I disagi personali, ricordatevelo (e arrabbiatevi per questo) non sono mai origine di un vostro problema.” lo credete davvero?

  4. laura a. says

    aggiungerei alla lista un’ultima tendenza, riviste femminili che hanno capito che ora le donne vanno blandite su questo fronte per cui pubblicano interviste con attrici che dichiarano quanto sia bello invecchiare e quanto sia importante amare se stesse, salvo che le stesse attrici vengono riprodotte con immagini snaturate digitalmente dove dimostrano 30 anni di meno (vedi Bellucci, Morante, che sarebbero bellissime da vedere al naturale…)
    un falso politically correct ancora più ipocrita.

  5. cybergrrlz says

    ancora da facebook un altro commento a proposito di questo articolo (http://www.ilmessaggero.it/benessere/esseredonna/cellulite_ciao_ciao_crema_ora_possibile_grazie_ai_wrangler_denim_spa_/notizie/204374.shtml)
    “Media mainstream che nella sezione “salute e benessere” patologizzano le donne imponendo loro di aderire ad un modello estetico unico e fascista e poi pubblicizzano nomi e marchi, di chirurghi plastici e di marche di cosmetici o come in questo caso di abbigliamento, e la chiamano “informazione” quella che induce le donne a sentirsi sbagliate perché se non impari che sei “sbagliata” poi non puoi diventare una consumatrice dei loro marchi. prima ti fanno pensare che sei malata, tu ti ammali di disturbi dell’alimentazione o di depressione e poi ti danno anche lo psicofarmaco per spennarti definitivamente e se ti lamenti dicono che la responsabilità è tua. una volta le donne erano rotonde, le mediterranee non avevano (e non hanno) il corpo di nordeuropee perché somaticamente sono a buon diritto molto diverse. poi arrivarono i nazisti e dissero che bisognava essere come le donne “ariane”. quel nazismo vige ancora oggi e su quel nazismo si determina un business che rende le donne sempre più insicure e prive di autostima. non odiare il tuo corpo. riots not diets. opponiamoci ad ogni forma di costrizione. purché stiamo bene. perché ci vogliamo bene. (indovinate chi sono i più grandi complici del capitalismo chimico/farmacologico/cosmetico? i maschilisti!)”

  6. cybergrrlz says

    da facebook un commento:

    “le ragazzine (donne) sono insicure, non sempre, ma molto spesso e questa insicurezza è alimentata da chi lede fortemente la loro autostima dettando norme estetiche e comportamentali. a meno che non si voglia addebitare a queste donne una caratteristica stereotipata e innata diciamo che tutti, inclusi gli uomini educati con la tele e il modello da tronista, vengono educati a seguire determinati modelli pena l’esclusione sociale se non lo fanno. guardate le pagine sulla “salute e benessere” dei media mainstream e i servizi “salute” sulle televisioni dove ti spiegano che è “salutare” rifarsi le tette invece che trovare una cura per il cancro. dove i media sono oramai sponsorizzati da marketing della chirurgia classica che sull’insicurezza delle ragazze e delle persone in generale realizzano un business enorme. è tutto molto più complesso e la mentalità machista non fa che alimentare complessi e insicurezze che diventano il parametro attraverso il quale la società si codifica. ecco.”