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L’animalismo sessista e altre storie

Francesca ci segnala questa campagna degli animalisti italiani. Non nuovissima ma in tema rispetto alla questione della misoginia o del sessismo mascherato da animalismo.

Ne abbiamo parlato un po’ e questa è la discussione che ne è venuta fuori:

Lorenzo: “Direi poprio, ad essere volutamente imbecilli, che il messaggio fa un po’ confusione, ecco. Tira una linea un po’ troppo diretta tra due pratiche la cui unione causale è
1) discutibile
2) non applicabile a rovescio, come vorrebbe il messaggio: il motivo per cui si abbandonano i cani è che sono “troppi”? E dove sta scritto?
L’unione di queste due situazioni in un indebito sillogismo può provocare solo una cosa: l’adozione di pratiche “ucraine”.
Direi – sempre ad essere buoni – che quel manifesto non aiuta la causa per la quale è stato concepito. Dopodiché, possiamo pure discutere il testimonial…

Feminoska: “La sterilizzazione è la pratica maggiormente controversa nel mondo degli animali d’affezione.
Si parte dal presupposto che togliere agli animali d’affezione la possibilità di accoppiarsi e riprodursi sia “innaturale”.
Nulla da ridire invece sull’uso del guinzaglio, sul tenere i cani a catena, sull’alimentazione a base di palline dell’astronauta, sul tenerli per la propria di compagnia ignorando i loro bisogni naturali quali avere un compagno canino, molto più moto di quanto possa dare la pigrissima media italiana, lasciarli soli a casa tutto il giorno per via del lavoro e poi lamentarsi se masticano il divano, cose così…insomma, come anche nel campo umano, nessuno tocchi la sacrosanta capacità riproduttiva.
Il nesso tra abbandono e sterilizzazione però è debole. Più forte il nesso tra canili sovrappopolati di cani che lì invecchiano e muoiono perchè la gente si fa intenerire dagli occhietti dei cuccioli e ahimè per ogni nuovo cucciolo fatto nascere da privati (per lucro o per queste pseudoidee di “naturalità”) un cane magari adulto ma ancora giovane, peggio ancora gli anziani, sono condannati ad una vita dietro le sbarre.
Il messaggio di sterilizzare i cani (ancora più importante al centro sud vista la piaga dei cani di strada, piaga perchè vengono massacrati da gente ignorante) è sacrosanto, visto che vedere i cani marcire in canile è straziante.
Ma chi abbandona i cani in ogni caso non lo fa perchè si riproducono, ma perchè è un pezzo di merda che li considera alla stregua di oggetti, che si possono buttare via quando non servono più o rompono le cosiddette.
Questo è il livello medio culturale in Italia nei confronti degli “animali da compagnia”…lasciando perdere tutti gli altri. In buona sostanza sterilizzare i cani è un atto giustissimo (se non lo vuoi fare benissimo, allora sii coerente e non prendere animali da compagnia, non è che le altre pratiche siano meno coercitive!) ma non vedo nesso con l’abbandono. Peraltro guardando lo spot, mi fa pure incazzare. E’ sessista, e la chiusa finale sulla sterilizzazione non c’entra una ceppa. Per essere fine.

Direi che sono d’accordo. E’ sessista e l’amore per gli animali bisognerebbe declinarlo senza discriminare altri animali: “le donne”.

Posted in Animalismo/antispecismo, Comunicazione, Critica femminista, Pensatoio.


2 Responses

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  1. feminoska says

    @werfen: il problema non è l’equiparazione delle donne agli animali, in quanto le donne sono animali (umani).
    Il problema è che per veicolare un messaggio positivo (non abbandonare il tuo cane) si passa attraverso la legittimazione del “figo” che fa lo sciupafemmine, assolutamente insensibile e gretto nei confronti delle donne ma tanto tanto dolce con il suo cane; uno stereotipo falso e inutile, dato che non è necessario passare attraverso questi cliché per far arrivare il messaggio positivo originario. Ci ritorneremo comunque.

  2. werfen says

    mi ero persa l’ennesima perla e la geniale creatività innovativa dell’equiparazione delle donne agli animali. grazie per tenermi sveglia.