Ma no, dai, non è una questione di razzismo. Non è una questione di discriminazione. E’ che proprio se sei stranier@, e in questo caso se sei rom, anche se vieni aggredito, se tu vieni stuprata, la prima cosa che fanno è metterti in mano un provvedimento di espulsione. Ché non bisogna dire mai che anche i rom vengono aggrediti e le donne stuprate.
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BOLOGNA, COPPIA DI SPOSI ROM AGGREDITA: LUI MASSACRATO DI BOTTE, LEI, INCINTA, STUPRATA DAL BRANCO. POLIZIA LI PRELEVA DALL’OSPEDALE SANT’ORSOLA E NOTIFICA AL MARITO UN DECRETO DI ESPULSIONE. EVERYONE DEPOSITA ESPOSTO IN PROCURA E CHIEDE APERTURA DI UN’INDAGINE INTERNA AL MINISTRO CANCELLIERI
Alle una di notte di mercoledì 13 giugno, una giovane coppia senza fissa dimora di origine Rom, Ljubo Halilovic e la moglie Brenda Salcanovic, è stata assalita da sei cittadini stranieri mentre dormiva all’aperto a Bologna, in un giardino pubblico in via Torino, all’angolo con via Firenze.
I sei uomini si sono avvicinati alla coppia chiedendo conferma circa la loro etnia Rom, dopo di ché hanno iniziato a picchiare brutalmente l’uomo, mentre due componenti del branco prendevano a calci e pugni la ragazza, incinta, e subito dopo la stupravano a turno. Ljubo, quando il branco è fuggito, è riuscito, grazie a un cittadino bolognese la cui casa si affaccia sul parco pubblico, a dare l’allarme alla polizia, che è intervenuta e ha fatto trasportare i giovani dal 118 all’ospedale di Sant’Orsola. Dalle prime indagini diagnostiche fatte dal reparto di ginecologia la gravidanza non sarebbe a rischio.
Passata la notte in pronto soccorso, intorno alle 7 di ieri mattina, Ljubo, giovane cittadino Rom di vent’anni nato in Italia, è stato prelevato dalla Polizia dall’ospedale e portato con sua moglie in Questura. Dopo averli identificati e aver rinchiuso il giovane in una cella di sicurezza per diverse ore, gli agenti di polizia hanno notificato all’uomo un ordine di espulsione dall’Italia e hanno riaccompagnato la coppia in ospedale. Ljubo e Brenda sono tutt’ora ricoverati al Sant’Orsola.
“Quanto è avvenuto” commentano i co-presidenti dell’organizzazione umanitaria EveryOne, Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, “è assolutamente spaventoso. Il comportamento delle forze dell’ordine bolognesi, che avrebbero dovuto sin da subito indagare senza esitazioni e assicurare alla giustizia i malviventi che hanno seviziato i due giovani, appare in violazione dei più elementari diritti della giovane coppia: prelevati dall’ospedale nonostante la necessità di cure mediche e di assistenza psicologica, le due vittime della barbara violenza hanno cercato di raccontare agli inquirenti quanto era loro accaduto. Tuttavia, secondo quanto riferito da Ljubo, gli agenti avrebbero dimostrato indifferenza, cercando di sminuire l’episodio e ricondurlo a una semplice aggressione, senza menzionare nella denuncia lo stupro subito dalla moglie”. Il giovane, che pur essendo nato e cresciuto in Italia non sa leggere né scrivere bene, si è limitato a raccontare l’episodio ai poliziotti e a controfirmare la denuncia, di cui non gli è stata rilasciata copia. “Notificare nelle mani del giovane, ancora provato fisicamente e psicologicamente dalla violenza, un provvedimento di espulsione per la mancanza del permesso di soggiorno è la dimostrazione che le forze dell’ordine considerano un problema di sicurezza maggiore la permanenza in Italia di un rom innocente e per altro vittima di violenza ma irregolare sul piano burocratico perché apolide anziché un gruppo di malviventi colpevoli di rapina, lesioni gravi e stupro, tutti ancora a piede libero”.
EveryOne, che ha presentato un esposto in Procura sulla vicenda per sollecitare l’apertura di un’inchiesta, chiede al Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, assieme all’associazione Nazione Rom – che per prima ha denunciato il caso -, di disporre quanto prima l’avvio di un’indagine interna presso la Questura di Bologna per accertare il comportamento delle forze dell’ordine e individuare eventuali responsabilità. “Chiediamo inoltre a deputati e senatori di predisporre urgenti interrogazioni parlamentari affinché sia fatta luce sulla vicenda e venga predisposta una maggiore tutela per la giovane coppia, costretta da anni a vivere in strada per l’indifferenza e l’inerzia dell’amministrazione comunale di Bologna”.
La coppia è ora assistita da un legale di fiducia, l’avvocato Immaccolata Tropiano del Foro di Bologna.
immagino che l’avvocato sia un’avvocata visto che si chiama immacolata. il lessico sessista lasciamolo alle aule dei tribunali, che già ne sono pieni.
Infatti non è razzismo perchè anche gli stupratori erano stranieri. della serie: Se non vuoi farti stuprare potevi startene a casa tua! non è la prima volta che accade!
Questa sarebbe la società che garantisce diritti alle donne? Chi è criminale non solo rimane qui ma è pure a piede libero con il rischio che possano reiterare il reato. Possibile che lo stupro sia nel frattempo diventato legale? perchè non è possibile che ormai nessuno stupratore va in cella!
Questo significa scoraggiare le donne a denunciare sopratutto quelle immigrate ancora più deboli in quanto immigrate e per questo più soggette alla violenza. Questo non è altro l’ennesimo incoraggiamento degli uomini a stuprarci tutte. Non posso definirlo altro che legittimazione dello stupro, tanto per criminali passano sempre le donne. A quando il rogo alle donne che si sono permesse a denunciare uno stupro?
Il passo è breve!