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#NoTav: terroristi siete voi!

Cioè si, abbiamo fatto terna. In fatto di “donne che fanno la differenza”. Fornero che l’inculata sulle questioni del lavoro, a fronte di persone disperate, suicidi, vecchiette con pensioni minime che si sono improvvisate rapinatrici nei supermercati, ragazzi che non sanno dove sbattere la testa e donne che oramai pare che se non sfornano bebè nessuno se le caga, ce la racconta in pianto. Severino che è quella tanto buona e giusta e il suo problema primario sarebbero i blog, questi disgraziatissimi spazi in cui, guarda un po’, esiste chi può dire ciò che vuole, sebbene esistano leggi pesantissime per perseguire chiunque diffami, calunni, faccia o dica cose sbagliate, ma lei di più vorrebbe, piegate/i, ecco come, al pari di quotidiani di regime che obbediscono a logiche di partito e di governo. E poi la Cancellieri che oggi dice che il suo problema non sono le buste con la cifra tasse, ché pare una estorsione, che spingono al suicidio tanta gente, o la faccenda degli speculatori che sulle nostre vite e sulla nostra povertà ci fanno i soldi, o l’altra dell’assenza di diritti civili minimi che in questo paese mancano, o l’altra ancora del fatto che ogni problema in Italia, ogni forma di dissenso viene assunto come un problema di ordine pubblico. No. Lei dice che il suo problema più grande siano i NoTav, sai la novità.

E ai NoTav, come hanno fatto in tutti questi anni, associa nuovamente la parola “terrorismo”. Parla di quella gente mite che su in Valle marciava con la scarpetta bella e la gonna sotto ginocchio, quel signore anziano che orgogliosamente teneva la bandiera, quel gruppo di persone che lì sono cresciute e vivono e vorrei capire come vuole risolvere il problema, la Cancellieri, ché mi vengono in mente solo strategie di sterminio di una popolazione intera o di rastrellamento e deportazione, perché altrimenti mica li convinci, proprio no, quelli son duri, hanno informazioni valide a sostegno, hanno ragione, lo dicono tecnici, scienziati, intellettuali, tutti quelli che di queste cose ne capiscono e lo dico anch’io che ho visto quella valle e me ne sono innamorata.

Quindi che fare, cara Cancellieri? Li eliminate tutti e poi ci date una pillola per la smemoratezza così il giorno dopo, tutti felici, nessuno saprà mai cosa avete fatto?

Sempre così in questo paese. Il poliziotto che dicono dovrebbe offrirti “tutele” ti malmena quando stai lì a chiedere ascolto e a rivendicare dei diritti. Mi chiedo seriamente ché li paghiamo a fare ‘sti individui, a cosa servono o meglio a chi. Cioè, io lo so, magari dirlo chiaramente. Le polizie, i ministeri vari, presiedono gli interessi dei più ricchi che volendo possono costruirti binari anche sul culo e poi passarti attraverso le narici come se i nostri corpi fossero delle giostre, enormi disneyland d’obbedienza e basta.

C’è tanta gente che si batte perché le volontà di chi un posto lo abita siano tenute in considerazione e quello che sanno fare e criminalizzare il dissenso e incarcerare e c’è Giorgio che mi si stringe il cuore a pensarlo ancora lì, chissà perché, mentre tutti/e gli si mandava gli auguri per il suo compleanno. E gente così per questa ministra sarebbe terrorista. Come lo eravamo noi, le femministe, ogni volta che abbiamo detto no ad un provvedimento ingiusto dello Stato, ogni volta che abbiamo detto che non eravamo d’accordo. Ogni volta che abbiamo messo in gioco i nostri corpi per farci sentire, ogni volta che si riproponeva una Genova 2001 dei nostri tempi. Perché Genova non fu l’eccezione. Genova è la regola, con quel capo al quale oggi hanno dato una nuova promozione, con quei criminali torturatori che sono ancora lì a gestire l’ordine pubblico e quella che chiamerebbero “giustizia”. E’ quella gente che ci chiama terroristi. Di quella gente si legge sui giornali come fossero eroi.

In Italia c’è un problema: la stampa fa cagare, e vabbè, quello lo sappiamo, ma fa cagare anche tutto il resto e le uniche persone che non fanno cagare siamo noi, quelle come noi, che lottano e si incazzano e non demordono e resistono e respirano e cospirano e non si arrendono.

Siamo passione, linfa e ci costringono a stare a testa bassa per passare inosservati/e. Ci costringono a non mostrare il coraggio, tanto, e la determinazione nelle lotte. Ci costringono a diventare invisibili ché se siamo visibili ci chiamano terroristi.

Testa alta, compagni e compagne, la storia la facciamo noi e facciamo memoria e sveliamo le mistificazioni. Testa alta e un abbraccio enorme a tutte le persone ingiustamente incarcerate, arrestate, accusate, processate, perché hanno pensato, detto, lottato, perché in Italia è terrorista chi dice “pecorella” ad un carabiniere, ed è terrorista chi dice no, chi non obbedisce, chi non si arrende, chi non ha paura.

Siamo noi il futuro del mondo. Loro, invece, sono niente.

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


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