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Mater dolorosa e la colpa nella bellezza

Non so se avete letto in questi giorni delle marce delle vedove degli imprenditori suicidi. Si parla di padri di famiglia che si sono tolti la vita perché oppressi dalle tasse, dall’economia assassina, dalle riforme fatte male, dai furti di democrazia, dai governi non eletti dalla gente, dagli esattori che ti tolgono anche gli organi interni. E non è per essere populista ma concordo veramente con la tizia che ha denunciato la banca per istigazione al suicidio perché bisogna dirlo che dietro tante sigle, tante scrivanie popolate da facce anonime, con tanti numeretti e schemi di marketing da diffondere, ci sono delle responsabilità precise. La gestione dell’economia che rimpolpa le casse delle banche mentre le banche stritolano la vita della gente è veramente criminale. E poi arriva la manifestazione delle vedove e piuttosto che parlare del problema in se’ si restituisce al mondo una sorta di mater dolorosa, perché se le donne non le mostriamo come fossero madonne, regalando loro un palcoscenico che snatura la loro protesta e le fa diventare degli oggetti sessuati strumentali alla gestione dell’economia attuale, allora non c’è gusto.

Quelle donne sono scese in piazza per dire che i mariti non sono stati codardi ma sono vittime e dunque rivendicano una attribuzione di merito, un riconoscimento sociale per loro, per se stesse, per i figli resi orfani. Non c’entra nulla la pietas cristiana che le descrive come vedove piangenti, come madonne che diventano un fenomeno di per se’ togliendo luce al fenomeno, alle vittime e ai responsabili di tutto questo.

Ma l’Italia è così e la stampa segue a ruota. Serve spostare l’attenzione. Come in quell’articolo che parla di sessualità maschile e sostanzialmente suggerisce che gli uomini se ne scelgano una brutta perchè con quella bella avrebbero l’ansia da prestazione e chissà, forse, anche l’eiaculazione precoce. Ed ecco un altro modo per dare alle donne la responsabilità di un problema che quando esiste va risolto forse, se lo si reputa importante, diversamente.

E se le donne sono belle e perchè sono belle e se sono brutte è perchè sono brutte. Generalizzazione e stereotipi a iosa.

Andiamo avanti così. Di vedova in vedova e di donna sessuata in donna sessuata. Di tutto il resto, forse, un giorno, parleremo poi.

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Paolo84 says

    X cinzia
    Ogni cultura in ogni epoca, ha stabilito i suoi canoni estetici, dopodichè la bellezza secondo me è plurale, molteplice, può avere tante sfaccettature. Se rimaniamo sul piano dell’aspetto fisico, la stessa persona può essere attraente per qualcuno e non per un altro. Una cosa è certa: la bellezza, in qualunque sua forma, non perderà mai il suo potere

  2. cinzia says

    Che tristezza che il femminismo de/costruisca tutto ma (quasi) mai gli stereotipi di bellezza e bruttezza. Anche quelle definizioni, che spesso vengono usate acriticamente, sono il risultato e la causa di un’oppressione.

  3. Paolo84 says

    “Possibile che ancora si pensa che il sesso sia solo penetrazione?” Mary

    infatti è anche quello ma non solo. Quanto alla manifestazione, bè quelle donne sono scese in piazza proprio in quanto mogli di imprenditori che si sono uccisi a causa della situazione economica, e chiedevano giustizia, non si può tacere sul fatto che sono vedove ma sarebbe opportuno concentrarsi sulle ragioni della protesta

  4. Paolo84 says

    l’eiaculazione precoce e l’ansia di prestazione si risolve all’interno della coppia a prescindere dalla bellezza della partner (penso che in quel caso i problemi, il senso di inadeguatezza siano tutti nella testa dell’uomo). Poi io sarò romantico ma resto dell’idea che il più delle volte ci si scelga per amore o per attrazione fisica quindi se desideri una persona vuol dire che la trovi bella, di sicuro schifo non ti fa

  5. Mary says

    A parte la manifestazione e come la descrivono i media, si commenta da sola perchè non è possibile che le donne in italia esistano solo in qualità di mogli, madri e se non sono mogli e madri allora sono puttane o escort (ora si sta parlando molto anche della faccenda Ruby), perchè ancora oggi in italia siamo o puttane o madonne e questo è veramente fuorviante in un Paese che si definisce civile. Quello studio scientifico mi fa venire ancora più il nervoso. Sempre colpa della donna quando un uomo non riesce ad avere un erezione? Se è troppo brutta lo spaventa, se troppo bella pure, se troppo disinibita anche, se troppo inibita annoia, possibile che gli uomini non riescano ad attribuirsi mai una responsabilità in prima persona e cercano sempre di scaricarla sulle donne?
    E’ possibile che poi la sessualità maschile (o virilità) venga sempre messa in primo piano rispetto a quella femminile?
    Possibile che ancora si pensa che il sesso sia solo penetrazione?
    Basta con questa visione fallocentrica della società.