Senti, Anthony de Luca, ti chiami così, no? Io non lo so chi sei, cosa fai, anzi ho trovato il tuo sito, non male, devo dire, un sacco di culi e cosce aperte, quell’estetica da bona quasi moribonda, legata a un cesso o ad una vasca da bagno, ci vedi emergenze igieniche e si capisce dal fatto che poi la vedi immersa nell’immondizia (e in basso ti dedichiamo il perché di un tuo calendario), quella serie di foto di donne in gabbia o morte after rape immerse in simboli di non so che, delle quali ti interessa esclusivamente immortalare i culi, belli, certo, per carità, che mi fanno pensare in parte al riprodursi di un immaginario vecchio e altrimenti alla staticità alienata di chi le donne le considera così, e insomma si, ho visto che a Bologna hai preso una modella (QUI tutte le immagini), che s’è spogliata, l’hai infilata in un sacco, trasparente, perché si potessero notare tutti i dettagli, coerentemente in ogni caso agli altri tuoi progetti perché tante tue modelle le ho viste avvolte in vari sacchi, e poi l’hai trascinata sulla neve, ché io ti chiederei il risarcimento danni in caso di polmonite, a meno che tu non mi dica che quel sacco dell’immondizia era una roba termica, e qui mi sfugge il nesso o non c’arrivo io, ché l’arte un po’ mi sfugge certe volte e non si critica, lo so, ma per davvero, se mi spieghi, che mi volevi un po’ significare:
era un simbolico di come la femmina viene considerata in società? monnezza da passeggio? orpello annesso al maschio? volevi scatenare discussione? e farci scandalo, sensazionalismo e provocazione purché se ne parli?
Se me lo spieghi ti sono veramente grata. E l’arte non si spiega, si, lo so, ma la monotonia dei corpi femminili bistrattati magari quella si. Se me la finalizzi, per favore, può essere che nella mia mediocrità di umana, terrena, non elevata all’arte io ti capisca. Dopodiché ti sottolineo che la nudità non mi sconvolge, anzi, che mi annoiano le pose glamour e l’estetica patinata da modello unico di bellezza imposta, che di vedere donne morte, cadaveri immobili ovunque ne ho abbastanza, che un po’ mi innervosisce, ma giusto un po’, il fatto che una donna possa essere trascinata come un sacco di patate. Ma si capisce che io e te siamo a livelli profondamente differenti. Tuttavia, avrei qui riprodotto alcuni dei tuoi scatti che non mi sono dispiaciuti, anzi. Però c’hai il copyright e dubito che dopo questo mi darai il permesso…
Insomma dimmela quest’arte, via. Fammi capire. Grazie!
—>>>Ancora sull’artista, Valentina ci segnala un altro suo “lavoro” su Donne e monnezza (prontamente recensito su Repubblica, che figurati se bucava ‘sto po’ po’ di notiziona):
Nah…Nah, è solo un megalomane incapace, dai, hai visto le foto sul suo sito? è incapace. Riguardo la rappresentazione di controllo e violenza sul corpo della donna… altri artisti ( fotografi )in passato hanno fatto di peggio e con maggior autocompiacimento senza destare reazioni indignate, anzi in molti casi il movimento transgender ha tra i suoi esponenti artisti dalla violenza grafica scioccante. Diciamo che data la situazione storica abbiamo i nervi scoperti, ma tutto sommato mi sembrano più pericolose le pubblicita dei copertoni con slogan tipo: “Per trombarti questa devi andare sicuro….gomme mishlen” o della pizzeria con le minne in prima vista e scritto sotto mozzarella extra, le vaccate pseudoinnocue…Il tizio non è capace, ha modelle che sono supergnocche da corsa, e che non comunicano niente, che non sono capaci di comunicare con il corpo, di bucare il suo obbiettivo. La sua cartella “lost girl” è un epic fail , non c’è una foto che risulti necro.Troppo patinato. Un paio di foto sono anche carine una in particolare, con una di quelle meravigliose schiene, che si fonde con qualche paesaggio disastrato. Le due foto con le ragazze in plastica che dovrebbero risultare necro, sono si disgustose, ma meno di roba vista su riviste Goth, su cose di movimenti underground alternativi che si proporrebbero di liberare la sessualità etc… In tutto il tizio a me sembra solo un borghese piccolo piccolo che cerca di far parlare di sé.
Io la fotografia la amo e dell’arte sono amante segreta.
Questo sedicente artista ha visto qualche performance di Beecroft e non l’ha manco capita.
C’e un confine non sottile tra l’arte che disturba per farti alzare il culo dalla culla imbottita e l’arte che fa finta di disturbare per rimboccarti le coperte, questo tizio è evidentemente cieco.
Valentina
Senza entrare nel merito della qualità dell’opera di questo fotografo, dico semplicemente che leggere l’arte con gli occhi della politica, della sociologia e dell’attivismo è un vecchio errore ideologico che si continua a fare e di cui bisognerebbe sbarazzarsi una volta per tutte.
“Bologna: c’è una donna che si fa trascinare in un sacco (da un uomo)!”
tenendo conto che questa modella sia capace di intendere e volere, e in assenza di coercizione da parte dell’artista/performer, qui ci troviamo di fronte a ben 2 casi umani che meritano l’oblio.
io non sono mai stata dell’idea che l’arte non può essere capita da tutti, ma solo da alcuni “eletti”. Ma a parte questa considerazione personale, immagino che in questo caso l'”artista” abbia voluto lanciare un messaggio. E qua arrivo al punto. Qual è ‘sto messaggio? Sarò una non eletta ma proprio non lo capisco il messaggio, nemmeno lo intuisco. E istintivamente mi verrebbe da dire che mi piacerebbe trascinare l’autore degli scatti, palle al vento, in una busta trasparente in giro per la mia città, per capire se, anche in quel modo, manterrà con coerenza la sua idea di arte.
avevo segnalato il calendario di cessi spinti da donne nude un anno fa, avevo segnalato anche il sito. è un bel po’ che il buon antonio ragiona col culo… delle donne però… dopo il cesso mobile il culo mobile, per stare dietro ai cessi, forse… è terribile
Mi chiedo cosa avrebbe dovuto comunicare con quella triste performance…sensibilizzazione contro il femminicidio? o una banalizzazione del femminicidio?
A patto che il risarcimento danni contro la polmonite avrebbe dovuto chiederlo la modella, ma chi dà a tutte le donne italiane un bel “risarcimento di immagine”?
E poi arrestano le Femen per un seno nudo, non ho parole! e lo stesso nudo (anzi ancora più integrale9 è permesso quando sono acocmpagnate dal maschio…se una donna può spogliarsi solo chiedendo il permesso al macho di turno per essere usata come pattumiera. (la cosa più schifosa è che certe donne pur di guadagnare gli danno il consenso).scusate lo sfogo…
Che classe, Anthony, che classe!
Il prossimo set immagino saranno radiografie delle modelle, visto che sul resto non serve più usare fantasia…
ma non è mica vittimismo, è la realtà, non mi occupo di arte ed è comunque quello che ci viene detto ogni volta che rivolgiamo una critica, cioè che noi non comprendiamo e dunque me lo rivendico, si, io non capisco. dopodichè, come ho scritto, alcune delle sue foto mi sono piaciute e se ce le regalasse le pubblicherei pure su questo blog per il simbolico che rappresentano ma in generale è solo noia, appunto, e se ha un curriculum più ricco buon per lui, ma se uno è bravo non gli serve fare sensazionalismo come toscani che ci riempie di fighe in calendario e poi è un misogino da far paura. via. la cultura c’ha da chiedersi che effetti vuole ottenere come ricaduta sociale di certa produzione, la cultura è formativa e non solo performativa, e se uno intende detournare lo fa destrutturando, disorganizzando, ricomponendo in modi meno ovvi. ma, appunto, io non capisco e sono pronta a discuterne ma senza difese curriculari, per favore.
L’estetica del bel culo lasciato a marcire dopo l’uso in un androne buio di un casermone in disfacimento, in mezzo ai detriti… proprio i luoghi giusti dove compiere certe cose, sembra suggerire il nostro “creativo” dalle idee chiare.
Ha ragione fasse, l’appeal di queste foto va bene per i necrofili che non gli si rizza in altro modo.
Quando si dice l’impotenza e lo sfigamento…. E’ così che iniziano la loro carriera i serial killers. Si accontentano delle figurine panini delle Donne che, poi, aggiustano con photoshop…
Ho dato un occhiata al sito di questo “artista”, giusto per vedere fin dove arriva, e sinceramente ho rabbrividito nel vedere le foto della cartella LOST WOMEN (che lost non sono affatto, si vede bene che sono killed after rape).
L’estetica del corpo di donna ucciso dopo uno stupro (magari di gruppo!) gli piace proprio tanto! a questo sè dicente “artista” che si inglesizza il nome per sembrare più esotico o più internazionale.
Le fantasie sessual-presuntoartistiche di questo tizio mi pare sconfinino in altro.
Ma si sa, con la scusa dell’arte, ci si può inorgoglire di far vedere qualsiasi abiezione, anche di peggio.
…Mi sorprendo di non aver ancora visto “artisti” che compongono creativamente i pezzi di corpi tagliati col machete che vengono fuori dagli inferni di Congo e Rwanda.
“ma come dicevo io – ovviamente – sono solo un’umana, terrena e non posso capire.” la mia era solo una precisazione non c’è bisogno di fare del vittimismo a tutti i costi, io sul suo sito mi sono annoiata da morire se è per questo, la mia non era una difesa di De Luca, preferisco altri fotografi, però quello che è vero è vero, non ha fotografato solo e soltanto il tipo di bellezza standard.
@serena, sul suo sito non le ho viste. ci sono solo foto di cadaveri di donne senza testa con culi ben in vista. una rappresentazione della morte buona a far rizzare l’uccello a chi soffre di necrofilia. ma come dicevo io – ovviamente – sono solo un’umana, terrena, non elevata all’arte e non posso capire.
“l’estetica patinata da modello unico di bellezza imposta” …. De Luca ha fatto le foto anche per Miss Cicciona e per altre ssbbw (sigla che indica donne molto in carne).