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Violenza maschile e media: vittima processata, giustificati gli aggressori!

H2O dalla nostra sempre ricchissima di contributi mailing list, a proposito di un articolo che racconta di uno stupro ai danni di una ragazza (tutto ciò da rileggere alla luce dell’ultima sentenza che banalizza lo stupro di gruppo):

E ti pareva che non mettevano online un altro articolo con un bel sottotesto tracciato al compasso per sgridare le ‘ragazzine’ e ammonirle
che quando dicono bugie alla mamma e bevono, può capitare che facciano una brutta fine.

Avete presente cappuccetto rosso?

La giovane che ha riferito della violenza ha quattordici anni. È andata da sua madre e poi ha raccontato tutto alle forze dell’ordine. Si è dimostrata forte e coraggiosa. Potevano scrivere di una ragazza che ha dato prova di maturità, di un rapporto di fiducia con sua madre (che la sta sostenendo in un momento di difficoltà)… ma già dalla forma incongruente del titolo ‘dopo essere stata ubriacata’ si capisce dove andrà a parare l’articolo.

E infatti a lei ci ci riferisce solo in maniera passiva (violentata, stordita, assistita, frastornata, incapace di difendersi, malcapitata e via così), tranne nel paragrafo che esordisce con un bel ‘In realtà…’ scritto in grassetto proprio quando si racconta di come si sia accordata per vedersi con due coetanei dopo la scuola.

Capisco la difficoltà di alcune persone a estrarre le notizie dai verbali, ma mi disturbano le disparità di connotazione dovute nella migliore delle ipotesi a una grave pigrizia nella consultazione del dizionario dei sinonimi. A lei in 36 righe di articolo, tra titoli e didascalie ci si
riferisce prevalentemente come a ‘la ragazzina’. Gli aggressori sono identificati con una varietà di sinonimi diversi (tra cui anche ‘amici’) e nessuna di queste parole si sogna di denotarli come gli aggressori (premeditati e violenti) che sono. Alla fine dell’articolo la ragazzina-ragazzina-ragazzina-coetanea-ragazzina ragazzina-compagna-ragazzina, diventa la ‘vittima’. Visto che c’è una vittima, a rigor di logica mi sarei aspettata di trovare anche degli aggressori, che dal punto di vista lessicale non ho letto proprio da nessuna parte.

Altri vizi di forma che tradiscono la sostanza: scritto bello grosso che il tredicenne non è imputabile per motivi di età (come a dire attente ‘ragazzine’ e lettori/lettrici – questa violenza gia’ si sa che non verrà punita). Fondamentale l’informazione che uno dei due abbia fatto cilecca.
Come se la presenza durante un agguato del genere non abbia implicazione di violenza già sufficienti (attente ‘ragazzine’ e lettori/lettrici- ci sono violenze più gravi, violenze-violenze e altre che si possono mettere tra virgolette cubitali…avete visto, e infatti anche noi l’abbiamo fatto
proprio tre righe qui sotto). Tutto chiaro?

Ecco l’articolo così come l’ha pubblicato il giornale:

TUTTI MINORENNI Verona, violentata ragazzina dopo essere stata ubriacata

Segnalati al tribunale dei minori un 14enne e un 13enne

VERONA – Un quattordicenne e un tredicenne sono stati segnalati al Tribunale dei minori dalla squadra mobile di Verona con l’accusa di aver sottoposto a violenza sessuale una loro coetanea dopo averla stordita con l’alcol. Una storia davvero sconcertante quella accaduta ad una ragazzina di 14 anni che, la settimana scorsa, assistita dalla madre, si è recata in Questura per denunciare ai poliziotti della Squadra Mobile – Sezione Specializzata Minori, quanto capitatole qualche giorno prima a Verona. La ragazzina ha raccontato di essere uscita da scuola alle ore 14.00 e di aver informato la madre che sarebbe rimasta in città con una sua amica per poi fare rientro a casa verso le successive ore 18.00.

In realtà, però la stessa si accordava con due amici coetanei per vedersi in centro città; qui la ragazzina veniva invitata ad ascoltare un po’ di musica e bere qualcosa all’interno di un esercizio commerciale di proprietà del padre di uno dei due amici, locale che quel pomeriggio era chiuso al pubblico. Una volta all’interno del locale, accese soltanto poche luci, i due ragazzini hanno iniziato ad offrire da bere bevande alcoliche alla ragazzina e di lì a poco la stessa iniziava ad accusare forti giramenti di testa. In tali frangenti uno dei due tentava i primi approcci,abbastanza espliciti, allungando le mani addosso alla malcapitata compagna.

Non solo, i due ragazzini continuavano a far bere alcolici alla ragazzina per poi farla sdraiare su un divano dove, sebbene frastornata ed incapace di difendersi per mancanza di forze dovute all’alcool somministratole, tuttavia, si accorgeva che i due la denudavano per poi essere violentata da uno dei due ragazzini mentre l’altro non ci riusciva. Nello stordimento, con la fatica di tenere gli occhi aperti, la ragazza ricorda di essere stata anche fotografata allo scopo di versare su Facebook le relative immagini e vantarsi dell’impresa; circostanza questa in corso di verifica da parte degli investigatori. Dopo la violenza sessuale i due ragazzini hanno fatto rientro a casa in autobus, come se la «violenza» inferta alla loro compagna fosse stata talmente normale da rimanere tranquilli, come se nulla fosse accaduto. Per la povera vittima,invece, il prosieguo del dramma. I due ragazzi, uno dei quali non imputabile in quanto tredicenne,sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Venezia per violenza sessuale aggravata e a carico loro sono state effettuate delle perquisizioni con il successivo sequestro di telefonini, computer e chiavette di memoria che verranno analizzate proprio per verificare l’eventuale presenza di foto o filmati.

Posted in Corpi, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Mary says

    Hai ragione fikasicula che vergogna! L’articolo colpevolizza la ragazzina come dire che se l’è cercata. L’unico dato contro i ragazzini è quando dice che se ne sono tornati in autobus come se fosse una cosa normale da rimanere tranquilli, del resto ancora si cerca di colpevolizzare una ragazzina che si è fidata solo perchè li conosceva, ed è normale avere fiducia se conosci una persona!
    Addirittura sembra che le danno della poco seria perchè s ene andata con dei maschi in giro, ma che vergogna!
    Sono anni che i media dicono che il mostro è sconosciuto e rumeno e poi ci si viene a stupire se una ragazzina segue l’italiano violento e conosciuto e che si fosse fidata troppo, ma la colpa è dei media, delle propagande contro lo straniero se sono aumentati i reati di stupro da parte degli italiani, ma non della ragazzina vittima di un sistema maschilista e patriarcale dove le donne sono praticamente considerate degli oggetti e delle proprietà. Non mi stupisce venire alla conoscenza che magari questi ragazzi sono uno di quelli che stanno ore davanti al grande fratello, che considerano zoccola quelle che vivono la sessualità in modo sano e che manifestano la propria titolarietà del proprio corpo, sono figl idi una società che l iha educati a stuprare. Si facesse educazione sessuale nelle scuole e casi come questi diminuirebbero perchè i ragazzi imparerebbero che il sesso si fa in due o in dieci quando la donna è consenziente.
    Sento discorsi in giro di ragazzi che manco sanno che fare sesso con una donna ubriaca è stupro a tutti gli effetti. Sento uomini dire bast aubriacarla e te la da. Il problema è che nemmeno le leggi italiane sono chiare, mentre in gran bretagna si specifica che fare sesso con una persona ubriaca è stupro.
    Il problema è che la giustizia è dalla parte di chi stupra così come l’opinione pubblica e non veniamo a stupirci se i ragazzi di oggi si sentono legittimati ad abusare della loro coetanea.