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Che cosa NON è Femminismo a Sud

Approfitto di questo momento per confessare, per vuotare il sacco, per alleggerirmi la coscienza. Gli altri sono tutti di là, ma non gli altri Gli Altri, quelli fighi. No, gli altri quelli del Kollettivo, che avevate capito.
Sono tutti nell’altra stanza ad ungersi, a provare le scope per la Befana e ad organizzare la cena per il sabba: suppongo che anche questa volta sarà a base di carne. Umana.
Sì, perchè il loro antispecismo è un po’ sui generis e se risparmia qualche vita animale non lesina la mandibola sugli esseri umani. Anche se, talvolta, ho visto più di uno di loro sgozzare un capretto o un barbagianni per propiziare la stesura di un post.

Ci sono moltissime cose che possono tranquillamente sfuggire a chi conosce solo superficialmente Femminismo a Sud. Io che ci sono entrata piena di speranze e convinta come tutti che fosse un blog antifascista, antirazzista, antisessista e antispecista ho dovuto ricredermi ben presto: ora che gli altri non ci sono (gli altri non quelli ganzi, eddai) posso finalmente raccontarne gli oscuri retroscena.
La verità è che Femminismo a Sud vuole conquistare il mondo e tutte le sere dobbiamo cantare questa canzone per motivarci maggiormente. Mentre ogni mattina veniamo costretti a scrivere LISTE, liste della spesa vere e proprie: cetrioli, carote, zucchine, melanzane e così via. E vorrei far notare che sono tutti ortaggi di forma fallica.
Sulla home del blog invece, in basso sulla destra alla voce “cyberstalking” basta trascrivere su un foglio di carta la quinta parola del 41° rigo, la ventitreesima del 12° rigo, la terza del 37° rigo e così via per ogni post per trovare le istruzioni che i TMS (terroristi maoisti scoglionati) ricevono di volta in volta in ogni parte del globo terracqueo per dare il via alla rivoluzione Rossa quando le Fikasicule (quelle erinni) ne avranno voglia.
Ruotando il vostro monitor di 42 gradi rispetto all’azimut della costellazione delle Pleiadi vi accorgerete che la foto di Tano d’Amico, opportunamente orientata nasconde in realtà l’immagine del volto di Giovanardi sorridente con una caccola di moccio attaccata al naso.
Schiacciando contemporaneamente il tasto f1, f7, alt, <, 0, 3, stamp e ctrl con il cursore puntato su “chi siamo” comparirà la mappa degli obiettivi anarchici da colpire a suon di “autogestione”, “autorganizzazione” e altre terrificanti idee pallose che la mente umana possa concepire.
Una volta a settimana qui si pratica anche il “leccaggio dell’anfibio” che ha il solo scopo di essere simbolicamente sessista ed è utile solo a sottolineare la misandria delle Fikesicule: gli esseri di sesso femminile infatti devono indossare scarpe militari mentre quelli di sesso maschile devono leccare le suddette calzature. Il risultato è effettivamente un po’ penoso, le nazifemministe non sentono mica nulla, i maschiopentiti si sporcano la lingua e c’è anche un po’ di puzza di piedi nell’aria ma tant’è, è un rito imprescindibile e a loro piace così.
Uno di questi esseri striscianti è stato perfino espulso in una partita di calcio di recente: questa notizia orripilante non mi ha fatto chiudere occhio per diverse notti.
Sento già rumori che provengono dall’altra stanza e credo che gli altri stiano arrivando (come “gli altri chi”, quelli sfigati, ebbasta su). Non so se riuscirò a raccontare tutto, potrebbero esserci terribili conseguenze nel caso dovessero trovarm

Purtroppo il tasto “pubblica” è partito inavvertitamente, ce ne scusiamo con i lettori e le lettrici del blog. Stiamo provvedendo affinché non accada mai più, nel frattempo auguriamo una buona Befana r-esistente a tutt*, in particolar modo a chi milita nel web offrendo il suo tempo, la sua fatica, la sua energia in maniera assolutamente gratuita.

Posted in Satira.