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Strage razzista a Firenze: fuori i fascisti da tutte le città!

Update: appuntamento a domani, 14 dicembre, a Firenze, in piazza Dalmazia dalle 18 in poi.

Chi sono i senegalesi sterminati a Firenze dal nazista citato con tanto di nome e cognome, affinché sia celebrato come un eroe dai suoi amichetti dell’estrema destra? Se lo chiede Baruda ma in generale ce lo chiediamo tutt*. Perché per i quotidiani questi invisibili continuano a non avere un nome? Condannati alla clandestinità e poi all’invisibilità pure da morti. Modou Samb, 40 anni, ucciso; Mor Diop, 54 anni, ucciso; Mustafa Dieng, 34 anni, in ospedale; Mor Soughou, 32 anni, in ospedale;  Cheikh Mbengue, 42 anni, in ospedale; per la cronaca.

Un fascio razzista che frequenta Casapound, quell’organizzazione neofascista coccolata da sindaci e amministratori, come quelli che concedono loro di poter avere patrocini e aule e luoghi per poter divulgare l’espressione del fascismo.

Poi c’è quell’altra, forza nuova, che avete rotto tutti quanti con il vostro odio contro la gente perbene dato che oggi i fascisti vengono portati in un palmo di mano e gli antifascisti si fanno la galera o finiscono accoltellati o sprangati per le strade.

Poi c’è la Lega Nord, l’altro covo di bastardi razzisti che cominciarono a Firenze a fare i turni di sorveglianza con le camicie verdi in San Lorenzo dove i senegalesi facevano mercatino per vendere due cose che non disturbavano nessuno. Ma già che i bottegai della Firenze turistica gli stranieri li vogliono tutti a spacciare perché se invece investono in oneste attività, tipo aprire negozi di kebab, impongono restrizioni e veti ché è più importante la difesa della cultura locale.

Cultura un cazzo, io che Firenze la conosco di cultura ce n’è più niente salvo la mentalità bottegaia e nazista che fa nascere comitati di quartiere contro quella grande minaccia che è considerato l’immigrato. E l’abbiamo visto negli anni scorsi il Cioni, assessore alla sicurezza con Dominici allora sindaco, che con il suo regolamento contro il degrado urbano inseguiva tutto e tutti, dallo sterco di cavallo alla scorreggia priva di autorizzazione. E quei vigili impettiti nelle piazze che vanno all’inseguimento dei senegalesi che sono costretti a raccogliere la roba e scappare perché a vendere due stampe dei monumenti che ci ritroviamo sai che furto a danno dell’umanità.

Gran belle merde, tutti quanti. Ricordo quell’agosto che il movimento antirazzista aveva smollato per andare in vacanza, giusto quando i presìdi in solidarietà agli stranieri erano in pausa e allora partì il raid della polizia che fece rastrellamento fin dentro i telephon center, dove fermavano tutti e li deportavano al centro di identificazione ed espulsione di bologna.

Firenze dal volto umano che insegue i rom e li degrada agli angoli più oscuri dei dintorni della città e poi la cooperazione e il volontariato e cotanta sensibilità profusa che sembra solo tanto ipocrita business per fare denaro e pulirsi la bocca con termini quali “integrazione” e cose simili che poi nella pratica non vengono attuati.

E l’attuale sindaco, che polso fermo, che novità estrema, lui, il rottamatore che rottama tutti meno che la cultura nazista che permea tutta la città e che si respira ovunque.

L’odio genera odio e a Firenze l’odio contro i senegalesi nasce dai bottegai, dagli amministratori, da quelli che volevano avere consenso tra le masse ipocrite di imprenditori egoisti, quelli che ci vogliono a passeggio solo il turista americano o giapponese, quelli che lo straniero mai perché le mura di Firenze sono aperte ma in realtà i cervelli di certa gente che vive la città sono ancora chiusi.

Lo so perché la vedo, questa città provinciale e bigotta che nella sua speranza include solo di poter eccellere coi vini e con le cupole e poi se ne sbatte di investire sull’umanità. Ma quanti bei negozi che vedi lì a passeggio. Ma quanta indifferenza e quanto è disumano quello che è accaduto. Ed è bene che si interroghino tutti quanti su dove stanno le responsabilità di quanto accade perché Firenze è bella, i fiorentini sono gran persone ma se non fanno in fretta a espellere la merda che hanno in grembo non ne rimarrà più niente.

Bisogna andare in piazza, tutti quanti, assieme ai senegalesi e a tutte le persone offese perché quello sterminatore non è da solo ma è figlio di gente che fa schifo e che istiga quotidianamente all’odio contro le altre etnie.

Tutti in piazza, contro i fascisti, contro quelle feccie, contro chi odia e chi stermina e uccide. Contro quelli disumani che attizzano incendi nei campi rom e si mettono a sparare a caso contro uomini perché di un colore di pelle diverso dal proprio.

Fuori i fascisti da tutte le città.

Solidarietà a tutte le persone colpite da questo sterminio.

Ps: ovviamente la polizia immaginiamo al momento se ne freghi di andare a perquisire le sedi degli amici di estrema destra del terrorista. Piuttosto starà sorvegliando i senegalesi per caricarli nel caso esprimessero qualcosa di più visibile di un “cortese” pianto…

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, R-esistenze.


3 Responses

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  1. wildsidez says

    Modou Samb, 40 anni, ucciso.
    Mor Diop, 54 anni, ucciso.
    Mustafa Dieng, 34 anni, in ospedale.
    Mor Soughou, 32 anni, in ospedale.
    Cheikh Mbengue, 42 anni, in ospedale.

    Per fortuna non tutte le redazioni dei quotidiani considerano dei lavoratori uccisi come semplice spazzaturavucumpràsenzanome… nella redazione fiorentina di Repubblichina qualcuno ha avuto un minimo di correttezza nel tentare di dare un volto a queste persone.
    …Forse le gesta dell’ennesimo “Breivik de noantri” hanno sconvolto più di un’anima pia, e scosso dall’ingenuità (del dialogo cortese con Caccapound!) qualche “liberal” piddino…
    http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/12/13/news/modou_e_mor_chi_erano_le_vittime-26561561/?rss

  2. sabrina says

    domani a Firenze saremo in piazza Dalmazia dalle 18 in poi
    concordo su tutto, solo noi gente comune possiamo salvare la nostra città e ridarle un volto umano

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  1. Per natale voglio distribuire i famosi “vaffanculo” « Meno e Pausa linked to this post on Dicembre 14, 2011

    […] qualche sconto al venditore, ma perché il regalo che voleva fare a se stesso consisteva nel togliere la vita a della gente. Non qualcuno a caso ma persone precise, di un colore preciso, di una etnia […]