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Pinko e il manichino anoressico

Smila ci segnala questa cosa curiosa accaduta ad una sua amica. Vetrina di Pinko, un marchio di abbigliamento. Manichino anoressico. Lei entra e fa notare al commesso che le cosce del manichino sono della stessa grandezza dei polsi. Il commesso le guarda le cosce e accenna il fatto che il problema è di chi guarda e non del manichino. Perché ad avercele un paio di cosce così, no?

Ma come... non vi è mai venuto in mente di avere delle cosce formato grissino? ahiahi, allora avete qualcosa che non va. Non è mica anoressico il manichino, con l’invito all’anoressia per chi lo guarda, no no. Siete brutte voi che desiderate avere un po’ di carne e muscoli attorno alle ossa.

Io una coscia così l’ho vista solo una volta, al mare, e un’onda ha provocato il rovesciamento della rotula, perché se non sono legati a niente, i legamenti, per l’appunto, si slegano. I tendini devono pur ancorarsi a qualcosa che non sia l’aria, ma lezioni di anatomia a parte, sicuramente imprecisissime, il punto è: aveva ragione o no questa ragazza a entrare in negozio e dire che proprio non è normale esporre un manichino di quel genere?

Posted in Corpi, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Chiara says

    Ha fatto benissimo! Io sono decisamente al di fuori delle taglie di questi negozi, e mi sconvolgo sempre pensando che ad esempio molti pantaloni hanno gambe in cui non potrei infilare neppure un braccio

  2. Andrea moro says

    Capisco l’invito a mangiare sano e il dover prevenire l’obesità. Ma un invito così chiaro, anche da parte dei produttori di vestiti e designer – che quando fanno solare sfoggiano ragazze a cui fai la radiografia con la sole luce del sole, non mi pare sia tanto meglio.

    Il problema non è quindi del manichino o del commesso, che seppur di mente bacata, stava cmq facendo il suo lavoro.
    Il problema é della società che corre dietro a questi miti.

  3. Luciana says

    Aveva ragione, ed è una cosa per cu idovrebbero arrabbiarsi mooolte più persone. Così come il fatto che tanti negozi non abbiano taglie superiori alla M/42.

  4. Renata says

    Io credo che quello che ha fatto la ragazza è stata una cosa bellissima. A me non verrebbe mai in mente, ad esempio, di entrare in un negozio e dirlo al commesso. È importante, perché anche il commesso che ha risposto in quel modo (del resto che doveva di’ Pinko è il datore di lavoro… e secondo me nn si aspettava una domanda del genere) ripenserà a questa cosa strana che è successa. E comincerà a “guardare” i manichini, invece di metterci sopra i vestiti e basta.

  5. Serbilla says

    Questo tipo di manichini si sta diffondendo sempre di più, sono in moltissime vetrine, specialmente dei negozi per adolescenti. La questione è stata posta già l’estate scorsa a Londra: http://d.repubblica.it/argomenti/2011/08/12/foto/gap_manichini-461810/1/
    Ovviamente è il commesso ad avere un problema, ed è un cretino che difende l’indifendibile, ma poi difendere un manichino… Oltre al fatto che quella combinazione di abiti è terrificante.