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FikAntifascista: se vedo un punto nero…

Presa in prestito dalla pagina Donne di fb con la seguente didascalia: “manifestazione dei fascisti di Casapound nella città di Napoli. Magliette di un sessismo becero e disgustoso.” La stessa manifestazione per cui Capossela ha espresso pareri un po’ confusi e per cui repubblica ha trovato quasi normale che durante una perquisizione fossero stati trovati bastoni in quantità mentre venivano descritti come cattivoni i compagni e le compagne antifascist*.

Questi sono quelli di “ne rossi ne neri ma liberi pensieri” e se i pensieri liberi sono merdate come questa diciamo che abbiamo un’idea di cosa vogliono dire. Sono quelli delle sfilate con i bastoni in pugno e sono anche quelli a cui certi soggetti di pseudo sinistra, giornalist* o scribacchin* che dir si voglia, ogni tanto, per pruriti terzoposizionisti, amanti del fascio noglobal, fanno delle belle interviste che poi si rivendicano esattamente come i misogini si rivendicano articolacci in cui dicono alle donne le peggiori cose.

Stesso stile e stessa attrazione verso contesti che specie per i salotti romani sembrerebbero mete immancabili cui aspirare come si aspira alla terra promessa.

Sono quelli che tante amministrazioni autorizzano all’uso di sale e salette comunali, universitarie, per dire cose di rara intelligenza (vedi sopra), quelli che partecipano a bandi comunali, tanto ben visti dall’amministrazione romana, tanto meravigliosi da aver partorito – e scusate il verbo inappropriato – finanche un movimento pseudo femminile in cui le donne si muovono con grazia tra cotanto orribile machismo gridando, tutte in rosa, che “è tempo di essere madri” perdio, perché loro sono votate alla causa e fare figli per la patria è il loro sogno più recondito.

Sono quelli per cui ogni volta che qualche antifascista osa dire con chiarezza che i fascisti-no c’è l’intelligentone di turno che tira fuori la libertà di espressione e voltaire e cazzate di quel genere, mentre nelle piazze si celebrano le cinghiamattanze e nei capannoni si fanno i nazirock.

Comunque la reazione alla vista della maglietta può riassumersi con diverse battute. Ve le elenchiamo, così potete scegliere quella che volete e che vi somiglia di più. Tra i commenti dite se vi è piaciuta la uno, la due, la tre… Potete sceglierne anche più d’una.

Chi volesse realizzare decostruzioni (e c’è un amico che mi dice che usare la parola decostruire a quest’ora non è sano 😛) o variazioni semantiche faccia pure. Tutto fa brodo!

1] Sono fasci, è un po’ come meravigliarsi che una merda puzzi.

2] io credo di amarli (detto da un uomo)

3] la lingua, perchè ti sto per sputare

4] je piacerebbe

5] Fate veramente schifo!

6] io me so vomitata addosso.Quindi torna.

Ricordando che esiste una associazione “FikAntifascista” che già annovera diverse aderenti, direi che a breve possiamo divulgare il suo statuto.

Baci baci 🙂

Posted in Anticlero/Antifa, R-esistenze, Satira.


3 Responses

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  1. Luca Nemi says

    Sì sì, brave, scherzate, sottovalutateli, non mettetevi al loro livello. Forse non avete capito quanto questi slogan sono pericolosi. Non so perchè, ma a me viene in mente il massacro del Circeo, o anche lo stupro di Franca Rame.

  2. Compagno says

    Per la cronaca quella maglietta è di un gruppo musicale di dementi vicini a Caserma Pound che si chiama Blind Justice. Dal loro Myspace (www.myspace.com/giustiziahc) potrete ammirare tra i titoli delle loro tracce un fantastico “Misoginia”, di cui con un po’ di pelo sullo stomaco inviterei ad ascoltare l’illuminato testo.

    Saluti a tutte

  3. paola m says

    Ma vogliamo metterci al loro livello? Non scomoderei gli escrementi che, a tempo e a luogo, sono indispensabili alla sopravvivenza e alla perpetuazione del ciclo vitale.
    A me la prima cosa che viene in mente è: ma come gli sarà venuta quest’idea di rivolgersi ad una potenziale interlocutrice allo stesso modo che i babbuini quando mostrano il didietro rosso per manifestare la loro bellicosità? E la risposta è: “la lingua batte dove il dente duole”.