Skip to content


#femblogcamp (-1): Diario di bordo!

Domani, si, domani. Feminist Blog Camp. Tra quelle che dicono che non riescono a venire e altre mille che si decidono all’ultimo momento. Saremo in tante, speriamo anche in tanti, parleremo di noi, di come la rete possa essere usata per rappresentarci.

Oggi come in altre tra le ultime giornate abbiamo fatto tanto. La spesa per cucinare in questi giorni per tutte le persone che verranno. La definizione degli spazi e gli accorgimenti tecnici. Gli arrivi e gli abbracci di quei corpi che si tengono in contatto ogni giorno attraverso il web e che combattono battaglie infinite neurone vicino a neurone, spalla a spalla, cuore a cuore, insieme.

Sto conoscendo persone di cui ora non potrei più fare a meno, credo, come Francesca, un’istituzione all’Askatasuna, ha la schiena intera, lo sguardo che ti restituisce immediatezza e ti osserva come una mamma buona mentre tu, bambin@, imbranatissm@ impari il senso della vita. Ha un suo sapere da condividere e potrebbe fare un workshop perché nessuna come lei sa scegliere il miglior prodotto di mercato al miglior prezzo o calcolare l’esatta quantità di melanzane per un buon sugo alla norma.

Ha l’occhiata ampia, osserva, intercetta, colpisce, mira dritta alla bancarella, decisa, e acquista. Il risparmio è il suo obiettivo. Appena qualche giorno prima mi dedicava un’osservazione sapiente “l’acqua calda… altrimenti se lavi a freddo poi chissà quando si asciuga…”. Nessuna presunzione, ma una naturale trasmissione di sapienza di quelle che all’Askatasuna sembrano normali.

Poi andiamo a prendere ancora altra roba, saranno in tante e dovremo nutrirle tutte. Bisogna trasportare in cucina lattine e pacchi e lei comincia a caricare pesi, un po’ alla volta, e sistema e risistema, sapendo come funziona tutto e immaginando come bisogna essere accoglienti nei confronti di così tante persone.

A fine fatica la merenda e me la guardo questa donna che mi commuove perché mi vengono in mente tutti gli stereotipi ricuciti addosso agli spazi liberati e non immagineresti di trovare una donna così autorevole che si determina e determina percorsi e che smessi quegli abiti è una ragazza che si diverte e vive come tante altre.

Un posto con persone piene di attenzioni, come chi ci aiuta negli impianti e condivide il suo sapere e scrive le istruzioni per l’uso di tutto in mini manuali che bisognerebbe pubblicare da qualche parte, tanto sono precisi. Come chi realizza una rete di macchine pc in uno dei laboratori che dovrà ospitare i workshop e chi pulisce e ordina e si preoccupa che chi arrivi stia al caldo.

L’accoglienza da questa parti non è immaginazione. E’ un fatto reale. Te la senti e te la vivi mentre ti dicono che se andrai in palestra dormirai al caldo, come quando il gruppo di femminismo a sud torinese accoglie noi tutt* come fosse festa, perché di una festa si tratta, quella di tante persone che coniugano lotta alla passione per la tecnologia e usano quest’ultima per autorappresentarsi nelle lotte di ogni genere.

Ma di questo vi parleremo nel corso del Fem Blog Camp. Adesso voglio solo parlarvi di questa giornata finita con altri abbracci, le risate delle femministe a sud che davanti una pizza si ritrovavano a ragionare di quello che sarà domani e poi dei sacchi a pelo, dei miei pantaloni che hanno perso un pezzo e che da sarta improvvisata devo riparare, dei pigiamini a fiori, dell’allegria di chi annuncia che arriverà domani e a domani dunque, per noi l’appuntamento è al mattino presto per finire i preparativi.

Alle 11.00 comincia tutto e noi speriamo che piaccia tanto così come già piace a noi.

Buona notte e buona giornata per domani.

Buon inizio Fem Blog Camp 🙂

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Pensatoio, R-esistenze.