di Serbilla
Trovato nella bacheca di un’amica
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Chiaritemi una cosa.
Un tempo c’era il potere che veniva da dio, i sudditi e le corporazioni. Poi la Rivoluzione francese, ed i processi ad essa connessi, ha spezzato il sistema, sono nati i cittadini – maschi. Poi i cittadini maschi sono diventati quasi tutti elettori – le donne facevano le rivoluzioni ma non venivano citate, non c’erano tutele, a parte quella del padre/marito (se di tutela si può parlare), ma la base c’era e di quella abbiamo “approfittato”. Ci sono state le masse, gli e le operaie, i sindacati. Fine della schiavitù sancita per legge. Ascesa sociale possibile per tutt*. Diritti.
Poi? Qund’è che abbiamo iniziato, esattamente, il processo al contrario? Come si arriva a chiedere in un annuncio di lavoro l’inclinazione alla “subordinazione”? A chiedere esplicitamente di lavorare senza reclamare? D’essere “inclini” a non pensare, a non chiedere, a subire? Cos’è il “rispetto dei regolamenti”? Se il regolamento prevede che devo lavorare nuda e mi rifiuto sono insubordinata? Se il datore di lavoro ti bastona e cerchi di sottrati sei insubordinato? Se la “disposizione aziendale” prevede che devo lavorare dieci ore filate, pisciarsi addosso è insubordinazione? Prossimamente il suffragio sarà di nuovo sulla base del censo e dell’istruzione? Dato che la scuola è stata smantellata come si deciderà chi ha il grado di istruzione adeguato? Il presidente del consiglio è scelto da dio? E il datore di lavoro?