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Lampedusa: hanno bruciato un lager!

Ieri alle prime notizie su quello che stava accadendo a Lampedusa qualcun@ chiedeva: “Se gli ebrei avessero dato fuoco ai campi di concentramento chissà come ne avrebbe parlato la Repubblica di quei tempi … ieri erano legali i campi di concentramento e oggi sono legali i Cie“.

Con un sindaco che già in altre occasioni ha fatto la parte del leghista del sud e che non rappresenta quella parte di popolazione, che sebbene stanca, comunque ha sopperito all’emergenza dei mesi scorsi fornendo assistenza e alimenti ai tunisini approdati numerosissimi nell’isola dopo la fine del pattugliamento delle coste da parte dei libici.

Il sindaco torna a soffiare sul fuoco e a chiamare “delinquenti” gli immigrati costretti in un lager per 18 mesi e chiama manganelli, giustizia fai da te dei cittadini, caccia al nordafricano e militari da ogni parte per rappresentare una realtà sbagliata che omette di dire che Lampedusa non può e non deve essere l’Alcatraz di frontiera perché non dovrebbe esistere una Alcatraz di frontiera.

Il fuoco sul Cie è l’unico modo che gli immigrati hanno per segnalare una emergenza umanitaria che li riguarda perché è paradossale pretendere che le città continuino la loro vita normale, come quella che vivevano i tedeschi a due passi dai campi di concentramento fingendo che lì vicino vi fosse un edificio come un altro invece che un vero e proprio lager pensato per limitare la libertà degli individui, per fare una selezione tra quelli che avevano il diritto all’esistenza e quelli che invece non ce l’avevano.

E’ una bestemmia pretendere di continuare a farsi la vacanza a Lampedusa mentre dentro quel Cie c’è gente che viene picchiata se si ribella o che viene rincoglionita di sedativi se ha la pretesa assurda (stranezze della vita!) di vivere libera e poter tentare di costruire un futuro fatto di opportunità diverse.

Quel Cie avrebbe dovuto bruciarlo la popolazione Lampedusana e non gli immigrati. Quel Cie avrebbe dovuto bruciarlo il turista di passaggio che si scompone perché nella piazzetta del paese vede tanti tunisini urlare “libertà”, ché certo si lamenterà con l’agenzia turistica che gli ha consigliato il posto perché nel pacchetto vacanze una rivoluzione svaluta l’ambiente. Pensare che io pagherei pure di più per godere di una marcia di ribellione e applaudirei, anche, invece di tapparmi in casa e serrare porte e finestre istigata da un sindaco codardo che non sa fare altro che scimmiottare il linguaggio di Maroni.

Razzisti. Sono Razzisti. Con la ERRE maiuscola. E sono tutti complici di questo sterminio di massa organizzato da chi decide quali braccia utilizzare per la schiavitù nelle imprese e quali invece buttare al macero.

Rinchiusi, trattati come bestie e poi chiamati “delinquenti” e infine sedati e arrestati, puniti, malmenati, magari uccisi, se ci scappa il morto evocato da incoscienti, perché vogliono la libertà.

L’Italia mi fa schifo! L’europa mi fa schifo. Queste leggi naziste mi fanno schifo!  E chi applaude alla richiesta di un esercito armato fino ai denti a massacrare questi fuggiaschi mi fa altrettanto schifo. Mi fanno schifo gli indifferenti, i disumani, i governanti, gli imprenditori che speculano sui flussi di immigrati, quelli della moderna tratta degli schiavi. Mi fanno schifo tutti.

Il fuoco ha bruciato un Cie e ha liberato pezzi di umanità che qualcuno ha costretto in un’isola/lager nel mezzo del mediterraneo. Il fuoco libera le verità e rende più visibili le bugie. Le persone non sono immondizia che puoi nascondere sotto il tappeto. Le persone sono persone e le devi trattare come tali. Se non lo fai allora sei tu che devi finire dentro un Cie per essere espulso dall’umanità di cui non puoi far parte.

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.


One Response

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  1. Luisa Vicinelli says

    Credo che il discorso sia un po’ più complesso e abbia radici storiche e sociali: come mai un’intera generazione di italiani ha preso le armi per combattere il fascismo e non c’è stata praticamente nemmeno una flebile parola da parte dell’Api (ass.Partigiani Italiani) sul discorso Cie? E gli iscritti non solo “i partigiani” ma anche la loro progenie educata ai valori di libertà e giustizia per i quali si era pronti a dare la vita. La risposta è che noi siamo occidentali e quindi colonialisti, anche noi che le colonie le abbiamo avute per poco e per sghetto: nessun sindacalista ha mai detto ai metalmeccanici che la loro lotta per il salario negli anni del boom la pagavano gli sfruttati del terzo mondo, che il capitalismo non dà niente, prende. E se a te sembra di aver preso qualcosa chissà a chi l’hai rubato. Credo che questa sia l’infamia originaria del razzismo, che è poi l’infamia originaria del maschilismo, del sessismo: e cioè che non c’è un numero sufficiente di persone che pensi: se devo vivere per diventare una tale merda, meglio far altro: tutti si nascondono sempre dietro nobili scopi e schifosi razzolamenti: per questo il cattolicesimo ha sempre un successo strepitoso.