Skip to content


Web 2.0 Leaks

Carinerie della rete. Contro Malafemmina, sul cui blog hanno lasciato commenti di un certo pelo, crescita veloce, di quello che ti esce fuori dalle cosce, dal petto e ti devi fare la barba a girocollo per mostrare un minimo di carnazza.

Questione sviscerata anche nella bacheca del suo profilo facebook. In basso la discussione (che continua vivacemente) su friend feed e che segna una pietra miliare nella storia del web 2.0.

Ora, noi, volevamo chiedervi, dato che sul serio ci capita di essere state pluriclonate e c’abbiamo lo stalker che ci perseguita da un par d’anni che ci ha detto di tutto e di più sulla rete, se poteste per cortesia scatenare l’inferno contro costui, che sicuramente voi conoscete perché c’avete google, e blogsearch e tutte quelle belle cose di voi esercito della salvaguardia delle vittime di presunte violazioni (i paladini del web o i guerriglieri del blogsearch, vi ha ribattezzato una amica). Bella e rivelatrice la discussione, soprattutto la parte in cui si chiede a WordPress di Killare Malafemmina (Ma no, dai. Tanto ci pensa il sistema delle classifiche intelligenti della rete a invisibilizzarla, giusto?). Bello tutto, a parte il “Morto” che ogni tanto spunta, un po’ per infamare noi e un po’ ad muzzum, basta che c’hai le zinne e respiri.

Come dire. Se la gente è convinta è convinta e di questa letteratura su friend feed pensate che se ne legge parecchia. A seconda di come gli gira alla comunità…

Buona lettura! (e commentate liberamente, tanto il “Morto” qui è già bell’e sepolto prima che tocchi la tastiera!)

Clicca sulle immagini per ingrandirle (e per fortuna che tra questi interventi c’è gente che pensa!).

Posted in Pensatoio, Satira.


6 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. fasst says

    guardi signor Morto, di tutto il resto non c’è da discutere perché i suoi interventi in rete a supporto di discussioni (non solo aperte da Lei) bene o male li hanno letti in tant* e non ci interessa neppure approfondire perché ognuno la può pensare come vuole, noi incluse, ma per quanto riguarda le frasi scritte sull’altro blog, ecco, è a lei che dovrebbe dire che le dispiace e non a noi.

    non siamo noi che celebriamo roghi in pubbliche piazze (di friend feed), non siamo noi che processiamo i blog delle donne o delle persone che non ci piacciono, non siamo noi, proprio no, quelle del mobbing virtuale, delle classifiche dei buoni e dei cattivi e delle liste di proscrizione.

    noi raccontiamo quello che succede e quello che succede sta tutto qui, nero su bianco, su tanti screenshot che dicono chi fa le liste di proscrizione e chi no. il resto sono solo chiacchiere e qualunque altro commento da parte sua noi, che questa causa la rappresentiamo (il “vorreste” lo porti nella tomba con se’, la prego, non insulti la nostra intelligenza!), lo cestineremo come facciamo con tutti quelli delle persone che usano i blog altrui, per divertimento, per piazzarci tra una considerazione finto intelligente e l’altra qualche insulto.
    e però, eh, ovviamente
    cordialità

    ps: il “non sapevo appartenente alla rete femminista” sa tanto di “non sapevo che avesse protezione” e anche quello è un insulto. noi facciamo rete e sorellanza (solidale) per lottare per cause importanti perché con i Morti sappiamo gestirci anche da sole, la rete di cui fa parte lei invece, a quanto pare, è impegnata in cause un po’ ridicole, che dico, rischiosissime, di quelle che miglioreranno le sorti dell’umanità di cui lei stesso fa parte, no?

  2. thomas morton says

    Ci provo, anche se a quanto pare si è già deciso per la pena capitale (molto carine ed eleganti, grazie). Per un paio di commenti lasciati su un altro blog, che non sapevo neanche appartenere alla rete femminista (sono intervenuto, a torto o a ragione, riguardo ad altre questioni) sono stato classificato come pericoloso stalker maschilista infiltrato. Per quello che mi ricordo l’unica volta in cui mi è capitato di esprimere un giudizio sul blog Femminismo a sud, è stato un anno fa su Friendfeed, dove scrissi che mi ricordava i blog degli sciachimisti. Col senno di poi avevo perfettamente ragione: questo è il metodo Marcianò. Serrare i ranghi compilando liste di proscrizione. Posso solo dire che mi dispiace. Per voi e la causa (più che rispettabile) che vorreste rappresentare, naturalmente. Cordialità.

  3. maralibera says

    a me più che altro sembrano le vecchie comari più misogino di rinforzo/decoro. mah!
    nessuna di queste voci limpide si è elevata contro il clone di tutti i siti e blog di femministe, vero?

  4. Serbilla says

    E’ pazzesco.
    La prima volta he ho visto il blog di Mala, poichè conoscevo il blog di Dania ho associato le due cose, per un istante, però mi è bastato leggere i post e conoscerla attraverso la rete per capire che, non solo sono due persone diversissime ma, che il blog di Mala non è assolutamente una copia di quello di Dania. Tutt’altra impostazione, tutt’altro modo di esprimersi, e soprattutto, tutt’altre storie.
    Un blog può essere famoso per un gruppo di persone e del tutto sconosciuto per altre. Allora tutti i blog di cucina sono copie l’uno dell’altro?
    La discussione su friendfeed poi è surreale.
    Per non parlare degli infiltrati misogini che ogni occasione è buona.

  5. lafra says

    ammetto di aver letto solo le prime 6 o 7 parti della serie di commenti però mi hanno dato l’impressione di vivere in una specie di bolla di autoreferenzialismo. insomma questi blog saranno famosi per chi usa i loro canali e le loro fonti ma la rete è plurale e, soprattutto per chi vuole rimanere fuori dai circuiti commerciali, è facile che rimangano sconosciuti o ci si imbatta ogni tanto per caso e ritornino poi nel dimenticatoio. io reputo famosissimi blog che immagino siano sconosciuti a loro: abbiamo un approccio e una filosofia della rete diversa. davvero se ne stupiscono?

Continuing the Discussion

  1. Il colore dell’orgasmo « Malafemmina linked to this post on Settembre 3, 2011

    […] tanto ho ripensato alla discussione su questo blog e poi su facebook, ripresa dalle mie amiche che mi hanno spiegato in privato un paio di cose della rete che non conoscevo. Tipo che non puoi […]