Riceviamo e volentieri condividiamo il racconto della marcia Giaglione-Chiomonte dello scorso 30 luglio. Buona lettura!!!
Abbiamo deciso di partire in macchina da Bologna, direzione Valle di Susa, per partecipare alla marcia da Giaglione a Chiomonte indetta dai Comitati NOTAV per sabato scorso (30 luglio) a conclusione del 12° campeggio NOTAV.
Nonostante i contro-appelli lanciati da Maroni, dal PD e da Antonio Ferrentino, sindaco di S. Antonio di Susa, che hanno chiesto ai sindaci della Valle di non partecipare alla marcia e che invitavano i/le valsusin@ a disertare l’appuntamento per non correre rischi; nonostante le intimidazioni e le inutili perquisizioni nelle case degli attivisti e delle attiviste della zona, eravamo in 15 mila a percorrere i sentieri che delimitano la zona del cantiere della Maddalena, presidiato dalle forze dell’ordine.
L’appello dei Comitati era chiaro: manifestazione pacifica e a volto scoperto . “Non saranno necessari le maschere anti-gas nè i caschi.
Siamo noi ad aver deciso così, il senso della giornata di oggi è un altro”, è con questa frase che è partito il corteo verso Chiomonte. E la decisione è stata rispettata.
Donne e uomini di tutte le età, bambini e bambine, musiciste e musicisti (vestit@ di fuxia!),alpini e militanti provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa, hanno sfilato quasi in fila indiana, per i 6 km che separano Giaglione da Chiomonte. Abbiamo camminato in mezzo ai boschi, costeggiando le reti e il filo spinato che difendono il fortino delle forze dell’ordine, piantato lì per difendere un cantiere che non esiste: una costruzione di cemento che stupra la Valle.
Ci ha fatto un effetto strano guardare in faccia, attraverso le reti, chi meno di un mese fa ci lanciava lacrimogeni e ci prendeva a
manganellate; rivedere i boschi sotto Ramats e il ponte di Chiomonte, che il 3 luglio scorso erano coperti dalle nubi di gas CS; riconoscere gli stessi valsusini e valsusine che quel giorno ci hanno indicato i sentieri per evitare i blocchi delle forze dell’ordine e ci ringraziavano per esser lì con loro.La giornata di sabato è stata molto diversa da quella del 3 luglio, ma non meno intensa. L’obiettivo era quello di far capire a media mainstream e governo che è il movimento NOTAV a decidere i tempi e le modalità per portare avanti questa lotta.
“Non abbiamo usato la forza, ma quella di oggi è una grande prova di forza, perchè abbiamo dimostrato ancora una volta, la capacità di saper scegliere cosa fare, come farlo e quando farlo. Se è il caso di dare l’assedio diamo l’assedio, se è il momento dell’assalto diamo l’assalto, se è il momento della marcia che circumnaviga il non cantiere senza che voli una pietra, diamo vita a una giornata come oggi”. Così si conclude il comunicato che i Comitati hanno fatto uscire il giorno dopo la marcia.
Il 12° campeggio NOTAV si è concluso, ma in Valle si è dato il via ad un presidio permanente che proseguirà fino a settembre-ottobre, quando apriranno il cantiere vero e proprio a Clarea.
E noi saremo ancora là, a difendere la Valle che resiste e non si arrende! A sarà düra!
Mujeres Libres Bologna