Skip to content


Quello che mi eccita in un uomo

L’ha scritto Mala Femmina, in una delle sue giornate in cui ha dedicato un po’ di tempo al suo diario online (il diario di una precaria qualunque, attualmente impegnata in un lavoro stagionale in un villaggio turistico). Vi consigliamo di leggere le sue cronache dall’interno, la sua visione d’insieme sul mondo del lavoro e della precarietà e la sua lucida lettura della fortissima componente sessista che attraversa tanti luoghi che le riguardano. Lo scritto che leggerete scaturisce da uno spunto che a noi è più che noto. Lei ha preferito spostare la discussione su un piano personale, lo stesso piano che caratterizza il suo diario online. Non perde tempo a dire quanto può essere stato sbagliato ciò che le hanno dedicato. Dedica tempo a se stessa e racconta cosa le piace in un uomo. Buona lettura e un abbraccio a Mala Femmina!

>>>^^<<<

Dato che qualcuno, un troglodita, non dico chi, mi ha lasciato un commento molto offensivo (che non pubblico) perché ho dichiarato che un uomo contro lo stupro mi piace molto, mi interessa, mi eccita anche sessualmente, penso ci sia bisogno di dirne di più e di dirlo più forte.

Sono sensibilmente vulnerabile alla vista di un uomo che mi ascolta, mi ascolta per davvero, e che non tenta di rifilarmi cazzate da spot televisivo per fare colpo su di me.

Mi piace molto chi sa che No vuol dire No. Chi ha rispetto del mio punto di vista e non prova in alcun modo a prevaricarmi nel corso di una discussione. Chi non parla del “mondo delle donne” come di una cosa a parte ma sa perfettamente che le discriminazioni che subiscono tante donne definiscono un sistema che usa gli uomini e le divisioni sociali affinché tutto proceda bene per chi è più ricco di tutti noi e ci sfrutta, ci immiserisce, ci umilia, ci mortifica giorno dopo giorno.

Mi eccita un uomo che si separa dal branco e trova un proprio modo, originale, di essere persona. Mi eccita l’intelligenza, mi procura orgasmi multipli, me la sento scivolare addosso e ho con l’intelligenza maschile un rapporto tattile perché ogni dimostrazione di intelligenza è una bella, tenera, calda, appassionata carezza che coinvolge il mio corpo, i miei sensi.

Mi piace un uomo che non è omertoso rispetto alla violenza che altri uomini compiono sulle donne. Uno così produce un odore particolare. Il mio olfatto ne è estasiato.

Un uomo che si evolve rispetto ai cavernicoli che l’hanno preceduto sa di buono.

Mi piace colui che ride di se e non si prende sul serio e sa analizzare con ironia i ruoli a cui viene destinato. Soprattutto sa sfuggirli.

Mi piace un uomo che se ne frega di cose ottocentesche e un po’ mafiose come l’onore e mi piace chi non mi dirà mai che “non tocca una donna neppure con un fiore” perché io non merito rispetto in quanto essere inferiore e fragile e destinata alla cura e alla riproduzione. Io merito rispetto in quanto persona, esattamente come chiunque altro.

Mi piace l’uomo che rifugge gli eroismi militari e camerateschi e che ritaglia nuovi e migliori eroismi nella vita di ogni giorno, nelle resistenze, anche per schierarsi al mio fianco quando serve così come io mi schiererò al suo per una battaglia che lui vorrà compiere.

Mi piace l’uomo che non ce l’ha sempre duro perché avercelo duro “sempre” è un po’ come farsi di viagra tutto il giorno e mi sembra una patologia da destinare all’andrologo (o all’urologo?).

Mi piace l’uomo che smette di attribuirmi cose indiavolate, mefistofeliche, e che smette di attribuirmi le sue brutte azioni.

Mi eccita tanto l’uomo che non dirà mai che “se le donne non vestissero come zoccole nessuno le violenterebbe”.

Mi piace chi sfila in piazza assieme a me, contro lo stupro, indossando anche una minigonna corta, perché gli abiti non sono importanti e perché la dimensione di genere va al di là di un braccio teso a inneggiare ad un leader o a schiaffeggiare una donna per rimetterla al “suo posto”.

Un uomo che si sa reinventare è desiderabile, è attraente, è affascinante, è meglio, come si dice in gergo.

E di uomini così, purtroppo, non ce ne sono moltissimi ma esistono e dovrebbero mostrarsi in pubblico ed essere orgogliosi di ciò che sono perché sono loro il futuro e non quegli altri che stanno ancora con il cervello dentro una caverna a metà tra un tribunale dell’inquisizione e una truppa di gente che non sa pensare con la propria testa.

Dovrebbero conoscere il proprio valore e non farsi intimidire da quelli che li descrivono come difettosi, “senza palle”, “frosci”, inferiori.

Uomini così li voglio al mio fianco, ne voglio incontrare tanti e ne vorrei uno accanto, persino adesso, qui, in questo villaggio bruttissimo, dove lavoriamo per poche centinaia di euro al mese (e ancora non ho visto un soldo da che sono qui), con cui parlare, ridere, pensare, e fare sesso, del buon sesso con una persona intelligente.

E anche voi, lì, tutte voi, amiche, precarie, sorelle, ditelo forte che sono questi gli uomini che ci piacciono e che quegli altri ci fanno un po’ schifo. Diciamoglielo insieme che sono i cavernicoli che devono adeguarsi ai tempi perché nessuno di loro è eccitante.

Potranno attribuire la scarsezza di considerazione che godono tra le donne alle ragioni più sciocche, infide, rabbiose, ma la verità è che gli uomini che somigliano ai loro nonni sono vecchi e che quel vecchiume non piace a nessuna. Sono brutti. Sono inadeguati. Sono privi di fascino. Sono niente.

Potete prenderla come vi pare ma io la penso così.

Ps: per gli insulti vi prego di usare un po’ più di fantasia. almeno aggiornate il vostro vocabolario perché leggere le cose che avrebbe potuto dirmi un pluricentenario non è interessante neppure da un punto di vista prettamente linguistico/sociologico/antropologico.

Posted in Anti-Fem/Machism, Disertori, Pensatoio, Personale/Politico.


4 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. claudio maffei says

    Io sono un uomo così.
    Ascolto, sì ti ascolto.
    Beh se è No è No, ma cerco sempre di convincerti.
    Non prevarico nella discussione, anzi di solito mi prevarichi te.
    Sono femminista da sempre, anzi considero la donna superiore all’omo.
    Sto separato dal branco, sono uno dei pochi senza nick name.
    Uh sì sono molto intelligente, me lo dicono tutti, ma non dovrei dirtelo, sembra vanagloria. Però oh visto che lo desideri, lo dico.
    Non sono omertoso sulla violenza alle donne, anzi ho scritto autostrade di post sull’argomento.
    Se produco un odore particolare, non mi sono accorto, mi lavo spesso. Adoro lavarmi.
    Evoluzionare, evolvere è un mio motivetto ricorrente, bisogna che tutti evolvano anche i cavernicoli.
    Sono abbastanza autoironico. I miei ruoli li decido io. Adoro la femminilità. Punto.
    L’ultima manifestazione è stata sotto la gru dei migranti a Brescia. Però preferisco le feste con buona musica rock, jazz, blues reggae ecc.
    Ce l’ho abbastanza duro quel tanto che basta perchè nel caso contrario saresti scontenta.
    In genere ti adoro, quindi niente di brutto, indiavolato o mefistofelico.
    Puoi vestirti come vuoi, se vesti sexy, tesoro ci proverò.
    Mettermi la minigonna e venire in piazza con te? Confesso che dovrei fare uno sforzo, però se me lo chiedi in un contesto festoso, lo faccio. Ho ballato ad un concerto rocknroll con le scarpe da donna.
    Perchè reinventarmi, quando ogni giorno invento qualcosa di nuovo?
    Mi mostro in pubblico anche troppo, soprattutto sul web.
    Certo che conosco il mio valore, altrimenti non sarei qui adesso, a risponderti ad ogni frase che hai scritto.
    Fare sesso adesso, del buon sesso così in fretta, cara, ma prima occorre conoscersi, sentire attrazione, desiderio, mica sono un cazzo usa e getta.
    L’appello alle precarie mi ha fatto morire eheheheh.
    E la considerazione sul vecchiume maschile di adesso, lo stesso dei nonni, arguta.
    Che caverna frequenti?
    La prendiamo come ci pare, io la penso così: mi è piaciuto cosa hai scritto e come l’hai scritto. E mi sono anche divertito nel risponderti.
    Ps: per gli insulti. Prendili come uno strumento per fare una cernita.
    Ps: sii felice

  2. gio says

    mi è venuta in mente una cosa che mi da sempre ai nervi:se una donna non si fa mettere i piedi in testa dall’ uomo,reagisce,lo critica etc…viene considerata lesbica,della serie non è colpa dell’uomo,è quella donna che ha qualcosa che non va,invece la “vera” donna è colei che è in venerazione degli uomini mentre per l’uomo vale l’esatto opposto il vero uomo viene considerato il maschilista,colui che tratta da schifo la donna e se uno dimostra un minimo di sensibilità(pochissimi)è gay…………non se ne può più di questa mentalità ridicola,dei maschilisti(purtroppo tanti,troppi)e anche delle donne che assecondano gli uomini nelle loro idee discriminatorie(pure quelle troppe,SVEGLIAAAA!)

  3. Umberto says

    Imma credo che lei non abbia colto l’essenza del testo. Non si tratta di “storia dell’originalità” ma della spontaneità, appunto. L’autrice sottolinea il fatto che uomini del genere ne esistono, non molti ma ci sono. Il problema è che sono messi da parte e magari costretti a comportarsi da “duri, bruti” proprio per il contesto sociale in cui si trovano, dove non verrebbero accettati se esponessero i loro genuini comportamenti. Quindi il fatto che una donna voglia sottolineare che un uomo del genere le piace, la eccita, è assolutamente di buon auspicio. Che lo facciano anche le altre, allora si che la situazione per loro potrebbe cambiare davvero.

  4. Imma says

    Mamma che noia la storia dell’originalità. Tanto più che se uno cerca – e quindi trova – un modo di “essere persona”, quel modo è costruito. E se penso ad un ideale d’uomo, benché la cosa non m’interessi, di certo non vorrei fosse un costruito, ma fosse il più trasparente e spontaneo possibile.