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Donne e pensione rubata: Voglio fare la politica!

Ce la segnala Malafemmina. Viene da una nota facebook. La condividiamo per intero. Buona lettura!

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Inoltro qui di seguito un’email spediata da una madre lavoratrice, alla figlia precaria. In quest’email la madre ha scelto di condividere con la propria figlia la rabbia per i diritti che come donna, lavoratrice e madre si vede ogni giorno negare per l’indifferenza e la miopia delle politiche di chi governa il suo paese, responsabili di precariato, instabilità e insicurezza. Anche gli ostacoli posti alla pensione possono essere percepiti come una privazione di diritti e libertà per una donna che ha sempre lavorato, sia fuori che dentro casa, senza che le sia mai stato riconosciuto il valore di questo doppio impegno…ma vi lascio alle sue parole, che su richiesta dell’autrice, diffondo. Potete farlo anche voi!

Voglio fare la politica e, a quel punto sì, chi se ne frega della pensione!

Sono una statale, ma non di quelli della “peggiore Italia”, perché, solo per caso, per una semplice questione di età anagrafica, sono stabile e a tempo indeterminato. I politici di un tempo, almeno, stabilizzavano gli statali, non li rendevano “italiani peggiori”. Fannullona però sì, lo sono diventata, per gentile nomina dell’on.le Brunetta, che per delegittimarci, ci ha fatto letteralmente a pezzi, fino a renderci invisi alle masse, cosicché potrà portarci, mano nella mano, verso la miseria più nera.
Voglio fare la politica, e a quel punto sì, chi ci penserebbe alla pensione!

Sono una donna e come altre donne penso alla pensione, perché i nostri 40 anni da statale, sono 60 o 70 anni di lavoro, se si considera il doppio lavoro fatto da noi per una vita. Per carità, il doppio lavoro è proibito agli statali e noi donne rispettiamo le regole. Il nostro secondo lavoro è alla luce del sole, non è clandestino, ma non è riconosciuto da tutti, perché così fa comodo. È il lavoro che svolgiamo tra le pareti domestiche senza essere retribuite.

Voglio fare la politica, anche con i “tagli ai costi” della politica stessa!
I tagli alla politica, però, non li hanno voluti fare. Quando si tratta dei propri soldi, i politici sono tutti d’accordo, non si taglia! Bravi, difendete la categoria! E a quel paese “Roma ladrona”! La povera Roma, però, non ne sa nulla. I ladroni siete voi che, gelosi di quelli che vi hanno preceduto, li avete rimpiazzati e la bella vita è arrivata. “Farò, dirò, romperò, tirerò giù…” tante, tante parole per tenere buone le persone che vi hanno votato e che hanno creduto in voi.
Apriamo gli occhi, ancora non abbiamo capito? Per loro siamo tutti, dico tutti, a prescindere dal lavoro, carne da macello.

Voglio fare la politica e a quel paese la pensione!
Ditemi, è possibile che le donne, quelle che come me hanno voluto l’indipendenza economica e lavorano da sempre, sia fuori che dentro casa, per i figli, i mariti, le scuole private e soldi e soldi per un futuro sereno, quando i figli sarebbero stati adulti, oggi devono badare non solo alle solite spese, ma anche continuare a sostenere i propri figli? Quei figli cresciuti con tanto amore e sacrifici che, ormai adulti e laureati, continuiamo a sostenere economicamente e psicologicamente, per non farli avvilire, per non farli sentire falliti ancor prima di cominciare! E qual è la risposta del politico di turno? “Avete sbagliato ad indirizzarli. Servono operai, mano d’opera per le industrie, non tutti questi laureati”. E già, perché i laureati devono essere solo i loro figli che, laureati o meno, sono già in politica, parte della nuova classe dirigente ereditaria.

Voglio fare la politica, e va fa ‘n culo la pensione!
A 65 anni, no. A 66, perché c’è la crisi. Ogni anno ancora tre mesi in più e forse mai, perché vogliono che ci moriamo sul nostro posto di lavoro, alla faccia loro! E sì! Hanno tagliato la sanità, ora non solo paghi le tasse, ma se non stai bene, devi anche pagare. Al pronto soccorso ti assegnano un codice. Siamo un codice: bianco, giallo, rosso…quasi i colori della nostra bandiera. Quella bandiera maltrattata, che ci unisce solo a chiacchiere.

Bravi, voi contro “Roma ladrona”, avete fatto proprio un bel servizio agli italiani! Ci avete tolto tutto. L’unica cosa che non avete tagliato sono i vostri costi, altissimi, elevati, eccessivi, sproporzionati, spudorati. Ma per quale motivo dovremmo pagarvi tanto? Dove sono i risultati?

E sì, perché a voi nessuno vi monitora, nessuno vi valuta, la vostra performance è quella che talvolta, pateticamente date, dagli schermi televisivi, a noi italiani, che purtroppo non abbiamo diritto di replica! Smettetela, siete patetici, siete prevedibili, e poi non ingannate più nessuno. Non vi vergognate di apparire in televisione di continuo, con i vostri ritornelli? Credete forse che al di là degli schermi ci siano cretini e creduloni ad ammirarvi? Dove sono i risultati? Solo bugie, bugie e bella vita per voi. Basta!

Voglio fare la politica, non voglio più questa benedetta pensione che, grazie a voi, si allontana sempre più.

Voglio fare la politica, ma mai e poi mai come la fate voi!

L.G.

Posted in Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.