Una compagna ci segnala una cosa che è successa a Cava De’ Tirreni, in privincia di salerno. Militanti e militantesse di una associazione animalista sono andat* a fare volantinaggio davanti un convento francescano che – secondo la stampa – sarebbe direttamente coinvolto nella organizzazione di una particolare Sagra dello Struzzo.
Un frate, tale Luigi Petrone, avrebbe dichiarato al quotidiano il Mattino che se una ragazza fa l’attivista allora è di sicuro una poco di buono e quindi aggredirla sarebbe lecito.
La parte più sessista della repressione che denuncia l’associazione animalista sarebbe determinata dagli epiteti offensivi e sessisti (“zoccola, puttana” – leggi dichiarazioni a commento di un post) diretti all’attivista che stava volantinando.
L’associazione dal canto suo divulga un comunicato stampa che condividiamo con la nostra più piena solidarietà nei confronti degli attivisti e della ragazza insultata:
Comunicato dell’Associazione Animalista Cavese “Venganch’io”:
Domenica 10 Luglio c’è stato un grave atto di repressione da parte del Sig. Luigi Petrone, che nulla “a parer nostro” ha più di frate, andando contro quei valori di amore e solidarietà che sempre hanno caratterizzato i frati francescani. Ormai la ricerca del profitto ad ogni costo consente a un ecclesiastico di invadere un suolo pubblico, quindi esterno al Convento, di aggredire verbalmente, diffamando le ragazze presenti, usando epiteti offensivi per il genere femminile; evidenziando a gesti il suo essere uomo prima che frate, scuotendo più volte il proprio sesso. Forte della veemenza del proprio leader, uno dei suoi seguaci è passato dalle parole ai fatti, colpendo le parti intime di un ragazzo, con un calcio ben assestato. Motivo della disputa un volantinaggio dell’Associazione Animalista Cavese Venganch’io a difesa dello struzzo. Ci rendiamo conto che un tale volantino possa far maturare eventuali crisi di coscienza ai frequentatori del Convento, ma riteniamo spropositata la reazione di chi dal pulpito predica i valori cristiani, ma che nell’atto pratico rinnega quello che propugnava il Santo Patrono del Convento. Ci auguriamo che le persone prendano le distanze da questi comportamenti deplorevoli e capiscano che le controversie possano sempre essere risolte attraverso il dialogo.
Sono come gli struzzi: nascondono la testa e mostrano solo gli attributi….
io credo che qui non si tratta di giudicare se sia corretto o meno mangiare carne di struzzo – in effetti fare una ‘sagra’ di un prodotto che non è tipico del luogo come faceva notare titti ha poco senso ma non è questo il punto. non è neanche il punto giudicare dei frati che organizzano iniziative di questo tipo, a fini di lucro, cosa che sembrerebbe essere in contrasto con la loro tradizione, ma tralasciamo anche questo. qui stiamo parlando di persone che stavano manifestando con dei volantini – se non ho capito male – che sono stata letteralmente aggredite, verbalmente e fisicamente. in più sono state usate frasi offensive contro le donne presenti che davvero sono fuori luogo. è questa la cosa davvero molto grave che è successa. la questione del mangiare la carne, torturare gli animali o se i frati possano o non possano organizzare sagre a fini di lucro può essere un argomento di conversazione come un altro ma direi che anche se si fosse trattato di un’altra circostanza e qualunque fosse stato il motivo scatenante il comportamento di questa persona è inqualificabile e vergognoso. certi uomini di chiesa si strappano i capelli per difendere un embrione o la vita vegetale di un malato in coma ma non esitano a maltrattare ed offendere un altro essere umano. complimenti!
Tra l’altro, la perversità di una sagra dello struzzo, anche per chi è più restio/a a capire le ragioni dell’anti-specismo, dovrebbe essere chiara. Lo struzzo non è certo un animale endemico della zona, mangiarlo non è certo una necessità e serve solo ad appagare un desiderio di “novità” della provincia annoiata oltre che l’avidità di frati maneggioni e affaristi.
poveri struzzi!
In effetti sarebbe dovuto essere proprio così azi1, anche se “porco” è un termine che ha anche un significato dispregiativo che difficilmente assocerei ad un maiale. Forse non ti sei accort* di essere su un blog antispecista oltre che femminista: perciò di male c’è che per mangiare uno struzzo devi ammazzare uno struzzo…e abbiamo qualche problema in merito. In questo caso specifico comunque colpisce la presenza di carne di struzzo (un pò come la carne d’orso voluta al banchetto della lega all’inizio del mese) , usata come specchietto per allodole annoiate.
Saluti
@azi1: Stavi cercando di fare una battuta? Il sessismo non c’entra con la sagra in sé, ovviamente, ma con quanto ne è seguito.
Spesso e volentieri gli animali vengono uccisi in modi crudeli, per soddisfare al meglio il palato di chi si reca a queste sagre ( e non solo ). Poi, quando la sagra finisce, capita spesso che ci siano avanzi di cibo, magari INTERI animali che potevano non essere maciullati e fatti soffrire, TORTURATI. Ciò che c’è di male è che nell’era del consumismo, non si da più importanza al “cibo” e se ne produce più di quel che è necessario, buttandone via a quintali ogni anno. “Quintali” di animali che potevano essere risparmiati e non fatti soffrire barbaramente.
Inoltre, non mi stupisco di ciò che ha detto il frate francescano. L’Italia è uno dei paesi più maschilisti in Europa e non per nulla abbiamo la chiesa. Sono certa, oltretutto, che vi siano individui che decidono di farsi frate unicamente per gli agi che ne possono derivare. Abbiamo chiari esempi di uomini di chiesa che continuano a soddisfare le proprie voglie sessuali obbligando la vittima. Quindi, davvero, non mi stupisco per nulla. Si vergognassero.
Ok.
Per cui, se fosse stata la sagra della piadina il titolo sarebbe stato “mangiatori di porco e sessisti”?
La protesta è animalista e tentava di sensibilizzare la gente su quel tipo di sagra in cui gli animali sono uccisi ed offerti come cibo.
L’aggressione e’ stata senz’altro odiosa e la condanno, ma che c’e’ di male nella carne di struzzo?