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Pentiti e prega: fulmini e disprezzo per donne e “senza cervello” di sinistra!

Tra iettatori e fustigatori, un “pregate” e un “pentiti” (oh, coglione di sinistra senza cervello!), sono tutti a svelare queste orribili realtà.

Ebbene si, in Italia, nonostante tutto, non sono riusciti a sterminare persone di buon senso, gay, lesbiche, compagni, compagne… e mentre il dio “apolitico” grillo strilla perchè secondo lui l’unico cambiamento può avere stampata la sua faccia sui manifesti, quegli altri restano lì patetici a fare il conto di quanto hanno vinto, quanto hanno perso, ma no che non hanno perso, in fondo hanno pareggiato e poi c’è il Pd che è ridicolo mentre tenta di sancire che la vittoria sarebbe stata merito suo, perchè loro, tabellina alla mano, hanno conquistato un tot di feudi a fronte delle città che la gente si è ripresa mandando il pd a quel paese alle primarie.

E vogliamo dirla tutta? Quel Fassino a Torino che vuole i militari a dare legnate alla gente della Val Susa è proprio l’espressione di quel Pd che nessuno vuole al governo e che se si ostinano a imporlo, il centro sinistra perderà sempre. Perderà a causa del Pd.

Il disegno egemonico del Pd, che paralizza la sinistra, è sempre stato un problema. Lo era a Palermo dove stavano a rosicare mentre si celebrava la primavera e in quell’amministrazione il Pds non aveva voce in capitolo. Sarebbe lunga da raccontare quanti sono stati in quell’occasione i commenti giornalistici di quell’area pseudo di sinistra, che veniva da decenni di consociativismo con la Dc e che non era abituata a immaginare una opposizione che partisse dalla gente, la quale tentava, sceglieva il leader che voleva purchè in città si respirasse meglio.

E a quel consociativismo il Pd sembra ispirarsi ancora mentre fa la respirazione bocca a bocca a questa cosa informe chiamata “unione di centro”, quella che alla provincia di Roma è stata in grado di far approvare una mozione per scegliere il 25 aprile come giornata della Pas, la finta malattia inventata dal filopedofilo Gardner per difendere in tribunale mariti violenti e padri abusanti, una malattia inventata che non esiste e che non è riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale ne è contenuta nel manuale diagnostico del disturbi mentali (DSM IV).

Ed è straordinario come la sconfitta di questi uomini che hanno organizzato i partiti (di stampo patriarcale) a loro immagine e somiglianza finisce per essere comunque scaricata sulle donne nei confronti delle quali tutti hanno speso parole di disprezzo. Donne delle quali non condividiamo nulla ma che non per questo possono essere usate come capro espiatorio per nascondere le responsabilità di tutto il centro destra.

A partire dalla Santanchè, che altro non fa che ripetere le stesse cose che va dicendo Salvini, Formigoni, e tutta la compagnia di ciellini e leghisti, rondaroli, inquisitori del terzo millennio. Per arrivare alla Moratti, che sarebbe stata un candidato debole in quanto donna e non in quanto portatrice di argomenti di partito.

Ma in questo panorama di alibi misogini usati da questi politicanti per non rispondere delle proprie, complessive e collettive, responsabilità, ovviamente quello che fa la parte del leone è Il Giornale, condotto da tale Sallusti, maestro nell’organizzazione di agguati giornalistici e nell’applicazione del metodo Boffo.

Su quella specie di quotidiano qualche giorno fa, a proposito delle dimissioni della Melchiorre (definita “miss parlamento: la donna che cambia i partiti come gli abiti”) da sottosegretario di qualcosa, scrivevano a proposito della sua “patologica inquietudine politica” che l’avrebbe “trasformata in una facezia ambulante“.

Giusto per spiegare che fine fanno le tante figure femminili che vengono assunte per interpretare il ruolo di donna immagine nel pdl quando queste donne cominciano a esprimere una opinione personale, qualunque essa sia, purchè non allineata a questi figuri.

Della Melchiorre si dice in modo del tutto gratuito e offensivo, che avrebbe compiuto “inutilmente (ai fini della stabilità psicologica) i 41 anni“, che sarebbe “il genere di smorfiosetta che può far perdere le staffe a un santo” che per parlare di lei “bisogna trovare punti fermi. Il più saldo, è che trattasi di uno schianto. Chiome nere sciolte, labbra tumide, decolté da capogiro ne fanno una quarantenne da studios di Bollywood. È stata eletta miss Parlamento ed è la prescelta per un eventuale calendario per camionisti. Su un campione di 800 guidatori di Tir, il 27 per cento ha indicato in lei l’ideal tipo della «donna autorevole e autoritaria» da appendere in cabina.

Poi tirano fuori Mara Carfagna che evidentemente, dato che non è schierata a napoli con un certo gruppo piddiellino è diventata una nemica. Di lei dicono, a mo’ di disprezzo, che è “seconda classificata nel sondaggio dei camionisti“.

Poi della Melchiorre continuano a disegnare una biografia non autorizzata fatta di innumerevoli passaggi che denoterebbero il suo carattere volitivo e mutevole e per finire la bollano come una scoperta di un Lamberto Dini che si sarebbe lasciato attrarre dalla “bella bruna“.

Ecco: queste, ed altre, sono le parole che saranno destinate a tutte le donne selezionate nei casting, prese in carico durante le feste, candidate dal pdl e poi dileggiate, sbeffeggiate, insultate, rimandate al ruolo metaforico di baldracche decorative dei tir e di intrattenitrici attraenti per distrarre i maschi politici dalla noia. La colonna sonora di tutto questo potrebbe essere sempre quel “pentiti e prega” tanto caro ai Savonarola della politica e del giornalismo di regime.

Quindi per il centro destra sarebbe tutta colpa delle donne, i maschilisti fanatici direbbero che sono infiltrate femministe, ma della fantasiosa ricostruzione di questo pacato e sobrio giornale vogliamo darvi un altro assaggio. E’ l’editoriale di Sallusti che segue la vittoria di Pisapia a Milano.

Parla di cose da pazzi“, descrive Pisapia come “amico dei terroristi e dei centri sociali” (Intendendo che siano la stessa cosa? Pisapia querelerà questo editorialista?). Parla dei rom come “sfruttatori di bambini e scippato­ri di vecchiette” e chiarisce che “io resto dell’idea che prima li mandiamo via dalle nostre cit­tà meglio è per tutti“. Un’idea che Milano ha bocciato, dunque resta un pregiudizio personale, una “stronzata” per usare un termine che potete trovare nell’articolo. Poi, nella analisi politica di cotanto spessore, il “giornalista” definisce l’elettorato che ha scelto Pisapia come “mariti annoiati” e finisce dicendo che i sindaci eletti sarebbero come “la mignotta di turno camuffata da dama raffi­nata“.

Tra un punto e una virgola dunque il Sallusti pensiero ci parla di Tir, donne “poco serie”, “mignotte”. E deve essere un mondo davvero triste quello di chi vuole piegare l’amministrazione di una città o di uno Stato a misura dei propri pregiudizi.

Per fortuna Pisapia ha vinto e a prescindere da lui la gente ha capito. Ha capito che il medioevo, fatto di roghi e oscurantismi, di vendette praticate sui bimbi rom, sui bambini stranieri cacciati dalle scuole, sulla gente discriminata perchè povera, sui gay considerati dai vari giovanardi & company una malattia sociale, sulle donne considerate da questi loschi figuri come suppellettivi da infamare e diffamare quando non servono più, ha capito che tutto questo è un delirio, il delirio di chi forse è parecchio infelice.

Noi suggeriamo una vacanza. Magari del buon sesso. Ma chissà, forse è proprio quello che alla fine manca, perchè da quelle parti, pare, e dico pare, che se non è a pagamento non lo fanno.

Posted in Misoginie, Pensatoio, Satira.


2 Responses

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  1. LunaViola says

    Non riesco ad esprimere il disgusto immenso che mi provoca a sentire questi “uomini” (perchè difficilmente riesco a definirli tali),che – tanto per cambiare – scaricano tutto su donne / immigrati / chiunquenonsiamaschiobiancoeteroedestrorso.

    Come Imma,mi viene un po’ di che a pensare ad un’alleanza con l’udc. Anzi,ho la pelle d’oca e già mi immagino folgoranti discorsi sulla famiglia generatrice di ogni bene possibile et immaginabile.
    Forse sto andando di fantasia.

  2. Imma says

    Avevo iniziato a leggere l’editoriale di sallusti, ma non ce l’ho fatta a finirlo (ero pure curiosa di sapere come intenda sallusti cacciare via i rom italiani dalle loro città, qualche nuova legge razziale?).
    Vorrei comunque sottolineare che fassino – per quanto poco amato – ha in effetti vinto, a dimostrazione che non è poi tutto vento pisapia; è più cose. Ad ogni modo, amministrative a parte, mi ritrovo di nuovo in uno stallo qualunquista, se il pd – che va un po’ meglio, ma potrebbe essere molto meglio – si allea all’udc…