Mentre in Italia accadono tante belle cose vorrei ricordare che le donne continuano ad essere massacrate, perseguitate, aggredite, violentate e ammazzate (#60 vittime di violenza maschile dall’inizio del 2011). Con relativo seguito di commenti sessisti che non smettono di definire uno stalker che aggredisce una donna come un “focoso fidanzato”, come se l’aggressione fosse contemplata tra i rischi da accollarsi se ci piace la passione caliente, e che non smettono di demonizzare le donne e di giustificare gli uomini in qualunque circostanza.
Per esempio: a proposito di un tizio, separato, padre di due figli, stabilito dalla madre, che aveva portato una prostituta nel suo box per torturarla e ammazzarla, Repubblica sposta tutta l’attenzione sul carnefice, ne recupera la descrizione, lo riclassifica come un povero separato che se non si fosse separato non avrebbe avuto il bisogno di andare a puttane, come se il ruolo delle donne, oltre che di palliativo e psicofarmaco sociale dovesse essere anche quello preventivo.
La solita storiella della donna che deve contenere la bestia che c’è in lui che abbiamo dovuto sorbirci in tante favole mistificanti e sessiste, inclusi i vari twilight dei giorni nostri, in cui lui altro non può essere che quello che è in natura e lei altro non può scegliere se non di farsi massacrare in privato per risparmiare al mondo la vista di un serial killer.
Comunque accada pare sia sempre colpa della ex moglie.
Si può esprimere tanto odio nei confronti delle donne e tanta retorica giustificazionista e negazionista nei confronti degli uomini?
Viviamo in Italia, il paese in cui muore per mano di un uomo violento una donna dietro l’altra, in cui si costruisce mediaticamente il linciaggio delle donne o l’acclamazione di uomini che si sono macchiati di reati terribili se questi uomini vengono deresponsabilizzati.
L’importante è che vada al rogo una donna. L’importante è far rivivere la caccia alle streghe, l’inquisizione dei giorni nostri, la misoginia animata da persone piene di pregiudizi, irresponsabili, che sono causa morale di centinaia di delitti in cui le vittime sono donne, bambine, bambini.
Noi continuiamo a lottare e monitorare.
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