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Femminicidio: i violenti ammazzano sempre due volte!

http://bari.repubblica.it/images/2011/04/30/193610748-ec4a895a-daa2-413c-8e05-1a19d625b5d1.jpg#53 vittime di violenza maschile, nel senso di persone defunte, morte, ammazzate da uomini, dall’inizio dell’anno. Perchè poi ci sono quelle mutilate, con gravi disabilità, in coma, ferite ma sopravvissuta a episodi di altrettanta crudentà. Accade in Italia.

Può accadere un delitto di incredibile efferatezza, con trenta coltellate e depistamenti per allontanare i sospetti dagli assassini, così come è successo a Bologna. Un altro delitto sul quale tutti speculano per show televisivi in cui si chiedono chi mai può aver avuto una tale crudeltà. Così dimenticano le tante donne morte con dieci, venti, finanche cinquanta coltellate inflitte dai mariti, dai fidanzati, dagli ex.

Ci sono quelli che ammazzano le figlie, e si tratta di uomini italiani, dei quali si parla per un attimo. Fosse stato un arabo, musulmano, avrebbero scritto fiumi di sciocchezze xenofobe. Invece è un italiano e allora pace e serenità per tutti.

Poi c’è quello che ammazza l’amante (straniera), perchè certi uomini vogliono la botte piena e la moglie ubriaca, tutto al prezzo di uno. Puniscono la moglie se osa allontanarsi e ammazzano anche l’amante se quella lo molla.

E ci sono troppe donne, molte straniere, che muoiono per mano di italiane. Perciò suggeriamo di divulgare i nostri consigli per le donne straniere, tradotti in varie lingue. Perchè le donne straniere sono le immediate vittime di assassini recidivi, di uomini violenti dei quali la cronaca italiana ha parlato, persone già condannate per aver ucciso, massacrato, violentato una donna.

Così è capitato a Lakbira El Hayj, la donna che vedete nella foto, arrivata dal Marocco per fare la badante e ammazzata con cinque colpi di pistola.

Pare avesse saputo troppo tardi che il suo compagno aveva già ammazzato la moglie, si era fatto dieci anni tra carcere e manicomio criminale, dopodichè l’avevano giudicato “socialmente non pericoloso” e lo avevano lasciato libero di ammazzarne un’altra, come accade sempre, come è accaduto per Izzo o per qualunque altro omicida, violento, maltrattante, stupratore, stalker che dopo essere passato per una pena irrisoria che non porta a nulla tornano a completare il lavoro lasciato a metà o a ricominciarne un altro.

E ci sarebbe tanto da scrivere su questa vicenda se non fosse che i giornalisti sono troppo vigliacchi e gli showmen televisivi troppo misogini e in fondo razzisti per dire che l’Italia è un posto pericoloso per le donne di tutte le etnie e che i violenti si riciclano, in una metamorfosi continua, vengono accolti nei salotti televisivi, gli si dà libertà di diffondere negazionismo e misoginia e infine ci si sorprende se gli unici ad avere cittadinanza in questo paese sono gli uomini violenti.

Lo diciamo di nuovo, alle donne: sorelle, quando arrivate in italia o se ci siete nate, prima di mettervi con un uomo provate a conoscere qualcosa di più sulla sua vita. Pretendete di sapere se quella persona ha già subito una condanna, se è sotto processo per violenza, se ha già fatto del male ad una donna. Non è mai vostra la responsabilità di quello che vi succede, beninteso, perchè quella responsabilità ricade su chi dovrebbe garantire alle donne la libertà di esistere senza dover correre il rischio di essere ammazzate ogni giorno.

La responsabilità ricade su quelli che continuano a parlare di violenza sulle donne diffondendo razzismo, mentre si lascia che gli italiani facciano quello che vogliono. Ricade su chi diffonde negazionismo, su chi nega i numeri di questo sterminio e su chi mette un uomo in condizioni di ammazzare una donna solo perchè quella donna sceglie di andarsene per conto suo.

Le donne in Italia non sono libere di dire NO, perchè è applicato ancora il delitto d’onore, perchè le donne vengono considerate oggetti di proprietà degli uomini, perchè questi uomini che le ammazzano tornano a fare violenza su un altra donna dopo pochissimi anni, perchè esistono persone che istigano alla violenza maschile, perchè persino il disinteresse e il burocratico calcolo delle attenuanti è istigazione alla violenza maschile.

Siamo stanche di contare donne che muoiono ogni giorno. Siamo stanche di scontrarci con l’indifferenza. Siamo stanche di vedere tutti impegnati a discutere di faccende di uomini che farebbero di tutto per non perdere il potere. Siamo stanche di essere ammazzate, ferite, lasciate a sanguinare, a difenderci da sole, mentre il mondo fa le guerre di propaganda governativa. Siamo stanche di tutto questo.

Per Lakbira e per tutte le altre, noi lottiamo!

—>>>Bollettino di Guerra

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. Imma says

    Vedevo fino a poco fa pomeriggio sul 2. E parlavano di Melania Rea e del suo omicidio: terribili. Oltre al voler spostare l’attenzione dal marito, sospettato, su chissà chi – parlavano pure di una probabile assassina, anche se lì è intervenuto Garofano citando le percentuali dei delitti, di chi li commette e di chi li subisce – ho sentito una tizia dire che dev’essere stata la Rea a ficcarsi nei guai da sola, per la disperazione dovuta ai tradimenti del marito.
    (Ha perfino definito “discrezione” la vergogna che la donna provava per essere tradita. Discrezione, certo.)

  2. francescap. says

    Grazie per questo post: la lotta femminista non morirà mai,l’unione tra le sorelle non morirà mai.