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Solidali con la Palestina: quelli morti servono più che quelli vivi?

[Il video dal Blog di Vittorio Arrigoni: Roberto Saviano e il razzismo di Israele]

E’ tutto il giorno che ci penso e per un po’ sono rimasta paralizzata dalla forza devastante del potere di chi decide, comunica, stabilisce realtà vere o presunte tali e le fa assurgere a dogma.

Vittorio è stato ucciso. Lo conoscevo tramite il suo blogger, per interazioni virtuali, perchè guardavo a quello che stava facendo come si guarda un idealista, di quelli veri, che mette da parte vita e futuro, prende le valigie e va a rendersi utile in una terra in cui vita e futuro sono massacrati ogni giorno.

Quello che succede a Gaza lo sappiamo tutti. Lo sanno tutte le persone che si interessano alla questione palestinese. E dunque conoscevamo la fatica di Vittorio che tentava in ogni modo di far sapere quello che accade laggiù e che è volutamente ignorato e negato da troppe persone.

Giusto in questo periodo c’era stata una escalation repressiva nei confronti degli abitanti della striscia di Gaza e un po’ tutti, noi che interventisti non siamo mai stati, ci chiedevamo come mai l’europa fosse così unita nel decidere un intervento contro gheddafi e non si fosse pronunciata mai la parola “basta”, “stop” o almeno “fate più piano” nei confronti del governo israeliano.

Che già a parlare di politica israeliana si viene tacciati immediatamente di antisemitismo, e non vale ricordare che le manifestazioni alle quali partecipiamo sono condivise da persone di religione ebraica o da disertori dell’esercito di israele, o da uomini di cultura israeliani, e dalle madri di israele unite alle madri palestinesi che da anni chiedono un cessate il fuoco e la fine di un conflitto al quale nessuno sembra aver voglia di porre termine.

Perchè questi conflitti acuiscono integralismi e gli integralismi fanno male a tutti. E lo sappiamo perchè abbiamo letto a proposito delle donne palestinesi che raccontavano una coincidenza tra l’aumento delle violenze domestiche che subivano e la progressiva escalation della repressione contro i palestinesi. Perchè il mito dell’eroe o del martire che difende la sua terra è una cultura, e una cultura che si sviluppa attorno a questo mito diventa il pretesto per la legittimazione di un machismo che di certo alle donne bene non fa.

Dicevo, Vittorio è stato ammazzato, e ci sono tanti giornali che ne danno notizia. L’avesse ammazzato un soldato israeliano non sappiamo se gli avrebbero dedicato altrettanto spazio. Perchè non abbiamo visto i titoli in prima pagina quando gli israeliani gli sparavano addosso mentre lui difendeva i contadini o faceva da interposizione con il suo corpo a difesa del diritto dei palestinesi a pescare. Perchè se a quella gente togli il diritto di coltivare la terra e di pescare non si capisce davvero cosa gli resta.

Insomma ne parlano, e così sappiamo che esiste anche Gaza, in una parte sperduta del mondo, ma immaginiamo i tanti detrattori dei sostenitori alla resistenza palestinese che gongolano perchè così si può dire, come dice un blogger israeliano, che Vittorio sarebbe stato un utile idiota, uno che si è speso per la causa di un popolo e che da quello stesso popolo sarebbe stato ammazzato.

Di certo sfugge il motivo per cui giornali come Repubblica, per esempio, che sono stati così felici di condividere tanti interventi di quel Saviano a cui Vittorio aveva dedicato un video, siano oggi così prodighi di attenzioni nei confronti di questo compagno che si ostinava a chiedere a tutti di restare umani. Ci sfugge il perchè prima di ogni video che Repubblica propone su Vittorio dobbiamo sorbirci un tot di pubblicità. Non perchè un quotidiano non abbia diritto a ricevere introiti dai propri visitatori ma perchè è tutto un po’ così. Chiamiamolo strano. Qualcosa che fa parte dell’insieme di dettagli che uno dietro l’altro mi hanno paralizzato per un tot di ore.

E parlo di Repubblica, in particolare, perchè tra le pagine di Milano pubblica un articolo contro una blogger, una di quelle che volendo potrebbe stare in palestina a raccontare la sorte dei palestinesi e che avrebbe potuto trovarsi lì al posto di Vittorio, una di quelle che noi leggiamo a prescindere dal fatto che ne condividiamo sempre le opinioni o meno e che di sicuro non abbiamo mai considerato un soggetto temibile per la vita dei nostri figli.

E Repubblica, per l’esattezza, ha dedicato a questo “scoop”, ben due articoli che ti lasciano la curiosità di sapere come andrà a finire, anche se penso che sia meglio farselo raccontare da Barbara alias Cloro, una madre single che porta il pane a casa grazie al lavoro trentennale di insegnamento in storia e filosofia.

E’ tutto davvero molto strano e incomprensibile. Strano che repubblica sulla homepage celebri l’addio a Vittorio Arrigoni e nella pagina milanese lanci accuse contro una insegnante/blogger perchè esprime opinioni che Arrigoni metteva giù forse in modo perfino più duro.

Di negazionismo io non ne ho letto, di attribuzione di una responsabilità politica magari si. Non ho letto di esaltazione di politiche naziste, ma ho letto che lo stato di israele si fa pagare caro un debito storico che sembra voler giustificare qualunque violenza nei confronti del popolo palestinese. E quelle che facciamo noi sono considerazioni di buon senso, fatte da persone antirazziste che vogliono che la “pace” regni nel mondo. Quella pace ambita per davvero e non come nelle dichiarazioni retoriche delle modelle che sfilano in passerella per un titolo da “Miss”.

Personalmente i negazionisti di qualunque genere li metto assieme a quelli che usano la questione palestinese per diffondere antisemitismo. Di terzoposizionisti è pieno il mondo ma da quello che leggo non mi sembra che Cloro sia mai stata incline a stare su quelle posizioni.

E poi è interessante il metodo. Prendi una blogger, sbatti il mostro in prima pagina, fanne un caso, sicchè quelli che non l’hanno mai letta e neppure la conoscono fanno dichiarazioni e mettono in campo azioni per farle perdere il posto di lavoro. E’ successo a lei. Potrebbe succedere a chiunque tra noi.

Anzi già in qualche modo ci succede: i negazionisti della violenza maschile sulle donne, quelli che sostengono che le donne morte ammazzate dagli uomini non esistono, quelli che di una falsa sindrome (la Pas) pensata per rendere impossibile a donne e bambini che subiscono abusi di opporre qualunque difesa legale hanno fatto un dogma, diffondono volentieri insulti e diffamazioni nei confronti di quelle che stanno dalla parte delle vittime. Minacciano querele, evocano la galera, ambiscono a darci una lezione secolare. Ed è un fatto concreto, di cui ci occupiamo da tempo, giusto noi che sosteniamo che la libertà di espressione non può essere l’alibi che garantisce l’impunità a chi istiga alla violenza sulle donne.

Perciò, giusto per passare da un argomento all’altro, semmai Repubblica avesse bisogno di un nuovo scoop a denuncia di negazionismi, che sono tanti e vari, totalmente ignorati anzi puntualmente presenti nelle nostre televisioni di stato, in quelle private e in numerosi quotidiani, se volesse assumersi assieme a noi l’onere di produrre una gloriosa resistenza culturale in mezzo ad un silenzio fatto di complicità e omertà, noi saremo ben liete di fornire ampia documentazione sul fenomeno. Perchè ci sentiamo generose e vogliamo condividere la medaglia per questa eroica missione con chi ha voglia di occuparsene.

Dunque siamo d’accordo, ok? Negazionisti della pedofilia e della violenza sulle donne, state all’erta. Donne e bambini da ora in poi potete stare tranquilli. Arrivano i buoni a smascherare gli uomini cattivi.

In conclusione, volevo mandare un abbraccio virtuale a Vittorio, alle persone che gli hanno voluto e che gli vogliono bene, a tutti i compagni e le compagne che lottano per un’idea di giustizia in questo mondo così triste. Perchè la sua morte in qualche modo toglie speranza, ti ributta addosso la consapevolezza che siamo così piccoli di fronte alle crudeltà del mondo. Chiunque abbia più potere di noi può schiacciarci e il mondo è fatto da quelli che schiacciano e non da quelli che sono schiacciati.

Ma ci resta anche il valore di una vita vissuta con una coerenza rara. Lo dico in modo laico perchè la celebrazione dei martiri non mi è mai piaciuta.

Vittorio era come noi. Era uno di noi. Uno di quelli che lottava per le cose in cui credeva.

Non può esserci omicidio fisico o sociale a costringere al silenzio le persone che credono in quello che fanno. Vale per Vittorio, vale per Barbara, vale per ciascun@ di noi.

Restiamo umani, scriveva Vittorio.

E noi siamo uman*. E il mondo attorno a noi che purtroppo ha “qualche” problema…

Ciao Vittorio. E come abbiamo già scritto: Grazie!!!


Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


7 Responses

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  1. cybergrrlz says

    Si avvisano i negazionisti, i fascisti che stanno cavalcando queste vicende per dare fiato ai loro pensieri nazisti, che nessun commento (come quello appena cancellato) sarà fatto passare.
    Qui non ci sono negazioniste. Abbiamo studiato la storia dalla parte delle vittime, tutte le vittime, e i carnefici nazisti che hanno sterminato milioni di persone, inclusa una quantità infinita di ebrei, perseguitati da secoli ancora prima che arrivassero i nazisti, non hanno mai meritato neppure un “dubbio” da parte nostra.
    Ci sono state comunità di ebrei uccise anche in sicilia ai tempi dell’inquisizione. persone obbligate a convertirsi al cristianesimo. persone derubate di tutto sulla base di pregiudizi che è sbagliato continuare a diffondere. Si tratta di una storia antica che insiste tuttora. negare quanto è avvenuto è una porcheria, esattamente come lo è la negazione delle crudeltà che subiscono i palestinesi.
    perciò, se quello di cui abbiamo parlato è sbagliato nel metodo e nel merito, comunque non prestiamo il fianco a nessun pensiero nazista.

  2. cybergrrlz says

    personalmente, e te lo dico da sorella, più che continuare a scrivere post in cui rischi varie denunce per il modo in cui ti rivolgi al giornalista (che non approvo minimamente, per cui ti prego di non usare quello che ho scritto per legittimare parole che io non scriverei mai) io mi rivolgerei ad un avvocato.
    sicuramente ti direbbe che non è quella la maniera per difendere la tua reputazione e il tuo posto di lavoro.
    ciao

  3. cloro says

    cmq se t’interessa, quest’infame titolo (negazionista) me l’ha dato il giornalista spacciando il “mito” con il “mito fondativo”. Io non ho mai negato niente. Questa storia è folle. Ciao

    http://www.cloroalclero.com/?p=6222

  4. cybergrrlz says

    guarda, tutto quello che leggo e ascolto oggi è una vergogna. l’uso che stanno facendo della morte di Vittorio è come se fosse stato ucciso una seconda volta.

    un abbraccio forte, clo’.

  5. cloro says

    m hai commosso

    non fare il lutto nazionale x Vik è una vergogna

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