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Sindrome di Alienazione Genitoriale. Chi sostiene la teoria spazzatura?

Da quando Richard Gardner inventò la Pas, la Sindrome di Alienazione Genitoriale, lui e i suoi discepoli hanno tentato di introdurre questa presunta sindrome all’interno dei Manuali Diagnostici di Psichiatria, in particolare nel DSM della Associazione delgi Psichiatri Americani.

Il tentativo di inserire la Pas nel DSM IV fallì miseramente. La Pas non superò neanche la commissione che doveva valutare quali proposte prendere in considerazione per un’eventuale ingresso nel manuale. Al momento sembra proprio che, nonostante il frenetico lavoro di lobbying che accompagna sempre la candidatura di una nuova sindrome, i sostenitori della Pas mancheranno l’obiettivo anche a questo giro e speriamo in maniera definitiva.

Nel 2008 un gruppo di psichiatri, ma anche giuristi ed appartenenti ad altre professioni evidentemente molto coinvolti nel riconoscimento di questa presunta sindrome per i benefici che potrebbero trarne nei loro campi di lavoro, hanno quindi proposto una petizione alla APA per l’ingresso della Pas nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali.

Nonostante la teoria della Pas sia stata con gli anni affinata per riuscire ad ottenere un riconoscimento, che non arriva, dalla comunità scientifica internazionale, il suo costrutto teorico basato su un ragionamento circolare, il suo confondere i segni con i sintomi, e la sua mancanza di evidenti sintomi, indispensabili perché di sindrome si possa parlare, l’hanno esclusa dalle proposte in revisione nella stesura del DSM-V.

Ma chi sono i sostenitori della Pas che hanno ufficialmente mosso richiesta alla APA?

Autore principale: William Bernet, MD.
Autori che hanno contribuito: José M. Aguilar, Ph.D. (Spain), Katherine Andre, Ph.D., Mila Arch Marin, Ph.D. (Spain), Eduard Bakalář, C.Sc. (Czech Republic), Amy J. L. Baker, Ph.D., Paul Bensussan, M.D. (France), Alice C. Bernet, M.S.N., Kristin Bernet, M.L.I.S., Barry S. Bien, L.L.B., Wilfrid von Boch-Galhau, M.D. (Germany), J. Michael Bone, Ph.D., Barry Bricklin, Ph.D., Andrew J. Chambers, J.D., Arantxa Coca Vila (Spain), Gagan Dhaliwal, M.D., Benoit van Dieren, Ph.D. (Belgium), Christian T. Dum, Ph.D. (Germany), John E. Dunne, M.D., Robert A. Evans, Ph.D., Robert Bruce Fane, Ed.D., Bradley W. Freeman, M.D., Prof. Guglielmo Gulotta (Italy), Anja Hannuniemi, LL.Lic. (Finland), Lena Hellblom Sjögren, Ph.D. (Sweden), Larry Hellmann, J.D., Steve Herman, Ph.D., Adolfo Jarne Esparcia, Ph.D. (Spain), Allan M. Josephson, M.D., Joseph Kenan, M.D., Ursula Kodjoe, M.A. (Germany), Douglas A. Kramer, M.D., M.S., Ken Lewis, Ph.D., Moira Liberatore, Psy.D. (Italy), Demosthenes Lorandos, Ph.D., J.D., Ludwig F. Lowenstein, Ph.D. (United Kingdom), Domènec Luengo Ballester, Ph.D. (Spain), Jayne A. Major, Ph.D., Eric G. Mart, Ph.D., Kim Masters, M.D., David McMillan, Ph.D., John E. Meeks, M.D., Steven G. Miller, M.D., Martha J. Morelock, Ph.D., Stephen L. Morrison, Ph.D., Wade Myers, M.D., Olga Odinetz, Ph.D. (France), Jeff Opperman, S. Richard Sauber, Ph.D., Thomas E. Schacht, Psy.D., Jesse Shaver, Ph.D., M.D., Bela Sood, M.D., Richard K. Stephens, Julie Lounds Taylor, Ph.D., Asunción Tejedor Huerta, Ph.D. (Spain), Hubert Van Gijseghem, Ph.D. (Canada), James S. Walker, Ph.D., Randy Warren, J.D., Monty N. Weinstein, Psy.D., Katie Wilson, M.D., and Abe Worenklein, Ph.D. (Canada).

Ecco qui la fonte: http://www.familyunity.com/references/dsm-v.pdf

Per sapere tutto sulla Pas, chi l’ha inventata, chi la sostiene, chi ci guadagna e perché è uno strumento per mettere a tacere donne e bambini vittime di violenza leggi anche:

tutto nella categoria Pas

o vai al blog della Campagna NO PAS

 

Posted in Anti-Fem/Machism, FaceAss, Misoginie, Pas.


One Response

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  1. alfagamma says

    @lafra: bisogna fare anche una ricognizione dei sostenitori della pas in italia nelle sedi accademiche e negli ordini e albi professionali, andargli a chiedere conto e ragione del perchè sostengono una tesi pseudoscientifica rifiutata da tutte le autorità più competenti in materia. Contestarli la dove diffondono le loro tesi. Chiedere alle autorità scientifiche (istituto superiore di sanità di pronunciarsi in merito). Pensare anche a delle class action contro le scuole di counseling e le uiversità cattoliche che le “ospitano”.