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Il paradiso delle donne per Yara

http://www.newnotizie.it/wp-content/uploads/2010/11/YARA-294x275.jpgInfine la piccola Yara è stata ritrovata. O meglio è stato ritrovato il suo corpo. Sui quotidiani raccontano lo strazio di quel corpo martoriato. Dicono che si è difesa da una aggressione sessuale. L’hanno accoltellata, con lo stesso odio con il quale vengono ammazzate centinaia di donne l’anno da uomini che non riescono ad accettare che gli si dica di no.

E non c’è differenza di ceto, età, etnia, religione, che salvi le donne e le bambine dalla violenza maschile. Semplicemente avviene, è assai più semplice pensare che sia “uno di fuori” e quasi sempre, invece è stato quello che “è tra noi”.

Perchè le donne e le bambine sono considerate come oggetti. Chi le desidera pretende che loro dicano di si. E se osano dire di no, muoiono. Muoiono anche perchè chi le aggredisce pretende che sia custodito il segreto, che nessuno sappia mai di che materia crudele questi assassini sono fatti.

E non si può imputare la questione al degrado sociale o alla disinformazione perchè Yara era ben inserita, figlia di persone intelligenti, discrete, che evidentemente le avevano insegnato a non subire mai nessuna prevaricazione. Perciò si è difesa.

Di contro c’è una comunità che difende se stessa, che non osa pensare che l’assassino possa stare tra gli abitanti di quel borgo, che preferisce continuare a citare il nome di quell’immigrato arrestato per un clamoroso errore di indagine e rilasciato immediatamente dopo perchè il suo datore di lavoro, italiano, ha testimoniato a suo favore.

C’è una comunità spaventata ma che forse ha poca voglia di indagare se stessa e le brutture che in ogni luogo della terra, grande o piccolo che sia, esistono, come ci racconta Lars Von Trier in un film magistrale come Dogville. Perchè la violenza maschile sulle donne, sulle bambine e sui bambini è un danno che viene legittimato persino quando si insiste nel dire che Yara era una bravissima ragazza, come se questo fosse una attenuante verso quelli che stuprano e ammazzano le donne che per la società bravissime ragazze non sono.

C’è una società che classifica un delitto a sfondo sessuale come una eventualità quasi rara. L’assassino viene chiamato “mostro” ma non c’è nulla di più falso perchè se così dobbiamo chiamarlo quel mostro è tra noi in modo costante.

Ed è quello che dovrebbe essere detto con chiarezza da tutti/e affinchè bambine, bambini, donne siano preparate a comprendere che persino da persone apparentemente affidabili può venire l’orrore di una violenza. Anzi la cronaca ci dice che donne e bambini vengono maltrattati, violentati e uccisi soprattutto da persone tutt’altro che sconosciute.

E la soluzione per salvaguardare la vita delle figlie in un paese pieno di paura non può essere quello di chiudere in casa le bambine, per privarle della possibilità di vivere, giocare, guardare al futuro con sicurezza e serenità.

Bisognerebbe piuttosto condividere con loro le informazioni su questo fenomeno così enormemente diffuso che è la violenza maschile su donne e bambin*.

Sono gli uomini violenti che devono stare lontani dalle bambine e non le bambine ad essere private del loro diritto alla libertà.

Sappiamo che qualunque considerazione non serve a lenire il dolore terribile che stanno provando i genitori di Yara, ai quali dedichiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà, ma speriamo sempre che ogni parola, qualche informazione in più serva a salvare un’altra vita. Almeno una.

Noi speriamo che non avvenga mai più. Ma la violenza maschile continua ad esistere e ad occuparcene siamo davvero in poch* in Italia rispetto alla grande opera di sensibilizzazione e di prevenzione che bisognerebbe fare.

Yara non c’è più, e sono #30 le vittime di violenza maschile dall’inizio del 2011. Non sono numeri. Per noi sono persone. Hanno un nome, un cognome, degli affetti che soffrono la loro perdita, sono delle vite spezzate. Custodiamo le loro storie una per una perchè per capire bisogna fare qualcosa di più che lasciarsi intimidire dalla paura e dal dolore.

Perchè siamo certe che se Yara, e tanto abbiamo sperato, fosse stata molestata ma comunque lasciata viva, poi l’avrebbero chiamata bugiarda, le avrebbero detto che aveva inventato tutto. O le avrebbero detto che le era piaciuto, che era stata tutta colpa sua. Perchè gli uomini violenti si difendono in tutti i modi e nei tribunali trovano appigli resi possibili dalla grande omertà e legittimazione che stupratori e assassini trovano in tutta la società.

Ed è così tanta la rabbia nel non riuscire a fare arrivare la voce delle donne abusate, picchiate, maltrattate, delle bambine violentate, più lontano, ovunque, perchè certi uomini rimettano in discussione la loro sessualità egoista, egocentrica, mirata soltanto alla soddisfazione del loro piacere, perchè le donne e le bambine imparino a difendersi o per creare le condizioni affinchè nella società non ci sia mai più per una donna o una bambina il bisogno di guardarsi le spalle per salvarsi la vita.

Buonanotte anche a te, Yara. Buonanotte a tutte le bambine e le donne uccise da uomini violenti.

Siete così tante, troppe, lassù che vi immagino laicamente a fare una rivoluzione in paradiso, il paradiso delle donne, in marcia per l’otto marzo, per chiedere il diritto di avere le chiavi almeno di quel luogo. Che vi appartenga senza dover passare dall’autorizzazione di padri, figli, spiriti santi. Che vi appartenga e basta, perchè ne avete diritto.

—>>>Bollettino di Guerra

Posted in Corpi, Omicidi sociali.


4 Responses

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  1. Muna says

    piccola Yara riposa in pace!!!! mi auguro che giustizia venga fatta per te

  2. francescap says

    E’ verissimo condividere le informazioni puo’ aiutare molto le donne, grazie femminismo a sud per il vostro importantissimo lavoro. Oggi abbiamo perso tutti una figlia.

  3. S says

    che rabbia e che tristezza.

  4. Rachel says

    leggendo queste parole mi sono quasi messa a piangere.
    non è giusto.