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Roma: te le do io le radical chic!

Riceviamo e volentieri condividiamo la segnalazione di questa iniziativa:

Corpo è Mio: Festival Internazionale di performance di body art estrema, post porn art e live art al femminile

Lo spettacolo non è adatto a tutti. E’ uno show per coraggiosi, per amanti perversi, per menti affamate.” (Diana Pornoterrorista)

CORPO è MIO – Post Porn Art, body art estrema e live art” è la seconda edizione di Female Extreme Body Art festival di body performance art tutto al femminile ideato e curato dalle artiste Kyrahm e Julius Kaiser con il progetto Extreme Gender Art, dove al centro è il corpo nella sua accezione più estrema e carnale. Direttamente dalla Spagna, il provocatorio movimento artistico Post Porno si mescolerà alla Body Art Estrema e alla delicatezza della Live Art.  Il festival di performance si svolgerà al Rising Love Sabato 12 Marzo 2011, precedendo la serata Amigdala corpi vari generi diversi, e sarà presentato Venerdì 11 alla Casa Internazionale delle Donne di Roma in una tavola rotonda nella quale le artiste invitate introdurranno i lavori proposti al festival e proiettato in anteprima italiana il documentario “LA MIA SESSUALITA’ E’ UNA CREAZIONE ARTISTICA della cilena Lucía Egaña Rojas sul movimento post porno di Barcellona.

VENERDì 11 MARZO 2011 h 18

presso Casa Internazionale delle Donne – via della Lungara 19 Roma
Sala Convegni primo piano

PRESENTAZIONE FESTIVAL
Tavola rotonda con le artiste che parleranno del loro lavoro e ricerca.
Proiezione del documentario
“LA MIA SESSUALITA’ E’ UNA CREAZIONE ARTISTICA” di Lucía Egaña Rojas
in collaborazione con Area Cultura Casa Internazionale delle Donne

SABATO 12 MARZO 2011 dalle h 21 alle 23

presso Rising Love – via delle Conce 14 dalle ore 21 alle 23.
CORPO è MIO Post Porn Art, Body Art Estrema e Live Art
performance di
Videoarmsidea (Valencia – Spain), Diana Pornoterrorista & Trash Mixer (Barcelona – Spain),
Lisa Chi (Milan – Italy),  Mariaelena Masetti Zannini e Sylvia Ianni (Rome -Italy),
Salem’s Hole (Rome – Italy), J.K. Lee (London – GB),  Tiger Orchid (Rome – Italy),
Kyrahm (Rome, Italy), Julius Kaiser (Rome, Italy) e  Bloody Cirkus (special male guest)
A seguire AMIGDALA, Corpi Vari Generi Diversi

vai al sito dell’evento

Con le rivendicazioni femministe la sessualità delle donne diviene oggetto di dibattito trasversale. Contemporaneamente “a partire dagli anni Settanta le arti cosiddette “canoniche” subiscono un definitivo cambio di rotta approdando a una privilegiata, inquietante terra di conquista: il corpo. Nasce così l’arte estrema: la comparsa della carne e della sua “violazione” è un evento epocale, “epifanico”, il territorio in cui esplodono tensioni e perversioni che hanno “strisciato” silenziosamente nelle epoche passate. I miti del martirio rivivono nelle torture, nelle crocifissioni nelle pratiche del dolore e del sangue. Dalle performance del Living Theatre , la Post-Porn Art, le provocazioni di Urs Luthi, la scioccante “esperienza” di Franko B.” (Savoca – Arte estrema).

Abbiamo deciso per questa seconda edizione di dare voce tramite documentari e performance ad un punto di vista femminile alternativo, il punto di vista dei movimenti artistici che rivendicano il corpo  come soggetto vivo cosciente di lotta: Post Porn Art, Body Art estrema, live art.
Kyrahm + Julius Kaiser

Il post femminismo sorge negli anni 90 in seguito alla necessità di  includere  e integrare il punto di vista delle categorie non presenti nel primo femminismo come queer, transessuali, freaks. Il movimento artistico e politico Post-Porno creato da Annie Sprinkle negli anni ’90 nasce in risposta alla pornografia convenzionale e alla sua incompleta e distorta rappresentazione della sessualità femminile.

POST PORN ART
Il movimento artistico e politico Post-Porno creato da Annie Sprinkle negli anni ’90 nasce in risposta alla pornografia convenzionale e alla sua incompleta e distorta  rappresentazione della sessualità femminile. La critica mossa da molte femministe all’industria pornografica è  di commercializzare i corpi delle donne, svilirne la sessualità. E’ nato quindi tra Europa e Stati Uniti il Post Porno, un  movimento post-femminista che tramite  performance, dà vita  alle lotte femministe e queer degli ultimi anni e alle lotte politiche radicali sviluppatesi intorno al corpo, al genere, alla costruzione di una nuova concezione della sessualità. Il postporno non vuole togliere la  rappresentazione della sessualità dalla scena pubblica, quindi dal piano politico, ma vuole intervenire per sovvertire e  dare voce all’immaginario di tutti quei soggetti esclusi, marginalizzati, umiliati dalla pornografia maschilista funzionale  al mercato e alla riproduzione della divisione binaria dei generi.
Direttamente dalla Spagna ospiti da Valencia le Videoarmsidea che affermano: “La sfacciataggine e la follia del capitalismo  han determinato l’autorità trasformando i corpi. Corpi di donne, gay, lesbiche, trans, bisessuali, queer, malati, pazzi, diversamente abili, anoressici, grassi, troppo belli o troppo brutti, bambini, perversi, stranieri, sfigati… come territori occupati e controllati da una continua  manipolazione che agisce su tutti i livelli della percezione della realtà e dell’esistenza.  La comunicazione diventa merce, le relazioni rapporti di diffidenza e vigilanza, il contatto scopo, la vita esperienza  annullata. La mediazione del potere distorsiona così e svuota le vecchie ideologie facendo una pulizia  efficace della storia e della coscienza, proponendo un’etica dello spettacolo dove l’unica cosa che conta è il profitto.  La sessualità stessa incarna i codici di questa politica della corporeità morta. A partire dal rifiuto di questa meccanica  e mediando tra testa e viscera rielaboriamo i nostri corpi e le nostre coscienze con un sentimento d’amore folle e con una spregiudicatezza carica di poesia. L’idea della performance Pornocapitalismo è visibilizzare un’urgenza di revisione dei  concetti di politica, economia, lotta sociale, e della vita stessa, per poter reinterpretare il presente, riscoprire un’etica comune e  proiettare ciò che ancora non ha nome.”

Diana J Torres da Barcellona presenterà una performance che riporta il nome del movimento politico e artistico che ha fondato a Barcellona, il Pornoterrorismo. “Attraverso il terrore che può causare un organismo non normativo, un atto non normativo sessuale o comportamento sessuale “depravato” in una società in gran parte costituita da soggetti che dichiarano di aderire  alle norme in senso restrittivo, ho intenzione di provocare una reazione violenta soprattutto in quelli che  ci criticano,  additandoci come criminali”.

Recentemente milioni di donne anche molto diverse tra loro sono scese nelle piazza di oltre 230 città italiane er  dire basta all’abuso di potere che relega le donne a strumento di baratto.  Tra le manifestanti anche Carla Corso, prostituta di 65 anni: “Noi eravamo in lotta contro il mondo, volevamo rompere l’ipocrisia, queste ragazze non sono contro ma sono funzionali al sistema” (L’Unità).

La questione quindi non è moralista, anzi. Il problema non è chi vende (lecito quindi il diritto per chi lo sceglie liberamente anche di prostituirsi) ma chi compra: se il soggetto abusa della propria posizione di potere relega le donne a oggetto che non  detta le condizioni, obbedisce passivamente e /o si adatta ad un sistema distorto che impone la sua estetica e  taglia  possibilità alternative a coloro che non accettano di sottostare a queste logiche.

BODY ART ESTREMA
La body art estrema pone una riflessione su interventi sul corpo socialmente accettati (chirurgia estetica) e modificazioni corporee  che hanno faticato ( e continuano) a proporsi come modelli alternativi diffusi. C’è un atteggiamento condiviso che impone ciò che è giusto o sbagliato in proporzione all’autodeterminazione. Più un corpo autodetermina se stesso ( ad es, transessuali) più è considerato deviante perchè non omologato alla società (il corpo deviante somiglia a se stesso e non alla società, quindi potenzialmente pericoloso per l’equilibrio e sfuggente alle dinamiche di controllo). La body art estrema sceglie pratiche che hanno origini antichissime (body mods, sunspension, piercing, scarification) e rende il corpo protagonista assoluto considerandolo soggetto e oggetto dell’espressione artistica ed esibendolo come opera.  Sbloccate le forze produttive dell’ inconscio, si scatenano – in un continuo drammatizzare isterico – conflitti tra desiderio e difesa, tra licenza e divieto, tra contenuto latente e contenuto manifesto, tra pulsioni di vita e pulsioni di  morte, tra voyerismo ed esibizionismo, tra tendenze sadiche e piacere masochistico, tra fantasie distruttive e catartiche. Non mancheranno quindi i contenuti della body art estrema tra sospensioni, tatuaggi, inflizioni sul corpo con Kyrahm, Bloody Cirkus e Salem’s Hole, tra i gruppi underground più attivi della body art estrema italiana.

LIVE ART
La live art è un termine anglosassone che designa un tipo di performance fruibile nell’ambito dell’arte contemporanea. E’ indicata come quel tipo di performance che trae origine dall’arte visuale. Caratteristica tipica della live art è l’istantaneità della fruizione, con tempi e modalità proprie variabili da pochi minuti a diversi giorni. Ciò che contraddistingue la live art dalle altre espressioni performative è quel senso di verità intrinseco proprio che la caratterizza: nella live art tutto ciò che avviene è reale non c’è interpretazione. L’atmosfera sarà smorzata dalla delicatezza sottile di alcune azioni che metteranno il pubblico in connessione diretta con le emozioni.

Posted in Fem/Activism, Iniziative.