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Le Scomunicate

A tutte le scomunicate, quelle che non vanno in branco, quelle che quando fanno delle critiche politiche alle altre vengono chiamate “infami” (come gli uomini che non amano il maschilismo, i disertori, che vengono chiamati maschiopentiti), salvo se ti chiami Lea Melandri e dici, come lei disse anni fa dopo una manifestazione nazionale femminista in notturna, e come noi riportammo all’epoca, che se c’era qualcuno che aveva intenzione di misurarsi virilmente con la polizia per prendersi un metro di strada in più oltre il tragitto concordato, lei voleva essere avvisata prima invece che trovarsi in piazza a reggere lo striscione e a rischiare di essere malmenata senza averlo scelto.

A tutte quelle che vengono processate in contumacia (da quelle riunite in conclave, come in un tribunale dell’inquisizione), alle quali altre, da perfette squadriste, promettono in tono vagamente intimidatorio punizioni che vanno dal mobbing, alla denigrazione, a chissà che altro.

A tutte quelle che sono cani sciolte, che sono libertarie, che non amano i dogmatismi e non amano gli autoritarismi in nessuna forma a prescindere da chi li esprime.

A quelle che si sono stancate di dover mediare sulla prepotenza altrui. Quelle che ne hanno abbastanza di dover sprecare energie in spazi angusti in cui non è permesso mettere in discussione niente, in cui regnano sovrane le matrone che hanno scambiato la sorellanza per cameratismo.

Quelle che vogliono essere libere di dire quello che preferiscono senza che nessuna debba censurarvi mai. Quelle coerenti, che stanno nelle mailing list non per loorkare con un alias tentando di passare inosservate come farebbe una qualunque spia maschilista ma solo se di quelle mailing list condividono la filosofia che le ha fatte nascere. Non come quelle che “ma quanto è bella la scrittura al vetriolo di questo blog… finalmente qualcosa che non è politically correct, qualcosa di diretto, che arriva come un pugno in pancia… e bla bla bla…” salvo quando parliamo di “cose nostre”! Come quei partner che apprezzano tanto la tua capacità analitica e il tuo senso critico e poi ti chiedono di lasciarlo fuori da casa e dal rapporto di coppia.

Quelle che non hanno alcuna soddisfazione a coprire il vuoto o la banalità della propria proposta politica con un nemico esterno che serve da collante.

A tutte quelle che si sono stancate di dover discutere per ore su chi sta alla testa della manifestazione. Su chi parla dal palco o chi presiede una assemblea per determinare la graduatoria degli interventi. A quelle che vogliono autorappresentarsi, che sono stanche delle egemonie, delle manipolazioni, che sono stanche di portavoce, sterili polemiche, ostilità diffusa, livore, provincialismi, mediocrità e presunzione.

A quelle che vogliono ragionare di politica in maniera libera, che sono state mobbizzate dalle assemblee, dove certe donne si comportano come patriarchi che impongono regole e limiti della critica “o fai come dico io o fuori da casa mia”.

A tutte quelle ripudiate, diseredate, bandite dal regno dell’intellighenzia femminista. Quelle che se alle riunioni non dicono cose abbastanza fighe vengono prese per il culo da chi la sa più lunga. Quelle che immaginano che certi gruppi femministi siano la meraviglia delle meraviglie e poi si trovano talvolta ad avere a che fare con un branco di bullette, aspiranti cheerleaders liceali.

A tutte quelle che hanno voglia di ragionare, voglia di fare, che hanno cose da dire e pensano di non essere “all’altezza” per dirle. Alle donne che tutti i giorni, sulla propria pelle vivono i problemi dei quali parliamo. Che subiscono violenze, che sono precarie, che non vedono un futuro davanti a se’, che sono italiane, straniere, donne perbene, donne permale, donne ribelli, rivoluzionarie, donne in rosso, figlie, donne in relazione, madri. Giovani, adulte, etero, lesbiche… Che non vogliono rifugiarsi in un branco per sentirsi al sicuro ma vogliono trovare luoghi di scambio e di crescita in cui essere se stesse senza aver timore della diversità.

A quelle che amano affrontare il conflitto invece che rimuoverlo omertosamente. Quelle che prendono posizione, che si schierano. Quelle che non vivono per l’audience e stanno serene anche se stanno antipatiche a qualcun@.

A quelle belle, brutte, lungimiranti, cecate, magri, grasse. A quelle che non corrispondono al modello estetico della giovane pseudo-rivoluzionaria, quella che ti dice che ciò che conta è l’intelligenza e poi schiera la sua truppa fashion con misure standard.

A quelle che non hanno tempo per stare dietro alle stronzate perchè hanno i figli da svezzare, la precarietà che le strangola fin dalle prime ore del mattino, malattie da gestire, famiglie da tenere in conto, la vita complicatissima e non gliene frega proprio niente di tutte le masturbazioni mentali di quelle che tra la teoria e la pratica c’è una gran bella differenza.

A tutte le sorelle scomunicate di questo mondo, le eretiche, le laiche, le anarchiche, le libertarie, le partigiane di tutti i giorni.

Questa è la vostra casa. Questo è il luogo che fa per voi.

—>>>La nostra mailing list vi aspetta!

Posted in Anti-Fem/Machism, Fem/Activism, Pensatoio, R-esistenze, Scritti critici.


10 Responses

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  1. Anna says

    A quelle belle: non celo
    brutte: celo
    lungimiranti: forse celo
    cecate: celo a 7 diottrie
    magri: non celo
    grasse: celo
    in più non sopporto i fideismi, gli autoritarismi di chi sa quale sia il mio bene, i menefreghismi, i bullismi. Sono una lunatica tendente al pessimismo che però si trascina nelle piazze e nel privato sforzandomi di fare un minimo.
    amo spesso Femminismo a Sud che linko a tutto spiano per le cose che ritengo utili e pregievoli.
    BRAVE!
    anna

  2. cybergrrlz says

    @simona

    cara, ricordati che sei in una mailing list pubblica con centinaia di iscritti. presentati ma fai attenzione alla tua privacy.

  3. simona says

    mi è arrivato tutto! adesso sono riuscita a iscrivermi. è la prima volta che partecipo a un mailing list, e devo ancora capire come si fa, ma cercherò di fare meno danni possibili…intanto vado a presentarmi per bene via mail…

  4. cybergrrlz says

    @simona

    cara, ti abbiamo iscritto noi.rceverai una mail di conferma. basta che tu dai l’ok e sei con centinaia di persone che quotidianamente parlano delle questioni che ci interessano.
    ti aspettiamo.
    un abbraccio!

  5. lafra says

    @ simona
    che errore ti da? forse può essere che ti da errore di certificato di autistici. nel caso devi clikkare su “sono consapevole dei rischi” e acquisire il certificato.
    se non è questo facci sapere che proviamo a vedere insieme.
    un bacio! ti aspettiamo!

  6. simona says

    graziegrazie grazie! per questo sito, per la vostra presenza, per tutto! anche per la mailing list alla quale vorrei iscrivermi ma il mio pc mi dà errore (come devo fare? help!) mi fate sentire meno sola, meno discriminata come donna madre disabile, e avrei tanto ma tanto da raccontare e tanti progetti da mandare avanti, magari col vostro aiuto!

  7. claudia says

    grazie
    per questo mi piace femminismo a sud.
    si è libere dai centralismi democratici… e da “noi come donne e come compagne, guai te se dici una parola fuori posto!”

  8. cybergrrlz says

    @giulia

    non dipende da noi. credimi. a noi non serve il bollino della femminista doc. lottiamo e basta. nella vita di tutti i giorni, in casa, fuori e assieme alle altre, quando ciò è possibile. la rete ci piace un sacco. ma non se è una ragnatela che fagocita le singole intelligenze e che censura ogni contributo critico.

  9. giulia says

    anarchica, vegetariana, anticlericale, sicuramente una strega..ma CONVINTA della necessità di far rete per non continuare il giochino del divide et impera. Il processo culturale ha un’ocacsione ORA. giocare chi è più pura nutrirà l’ego ma non giova alla questione femminile-maschile. Fate un lavoro eccellente di raccolta informazioni, avete l’approccio giusto quando criticamente etrapolate gli stereotipi negli articoli che raccontano di femminicidi. Non fatevi fregare dalla trappola del io sono più femminista di te per favore. Siamo in tante ad averne bisogno.

  10. rachele says

    ohhhhh Finalmente !!! GRAZIE !!