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Cose nostre

Ma davvero ci piace tanto la Bindi leader del centro sinistra? Quella del family day, della conferenza nazionale della famiglia a firenze, ai tempi del governo prodi, dove tra conciliazione e altre forme di iper-responsabilizzazione delle donne ella proclamava anche la possibilità di ragionare su forme di ri-conciliazione per le coppie in fase di divorzio (anche se la donna è in fin di vita per le violenze subite, la famigghia innanzitutto), giusto per rispondere all’appello del papa che denunciava l’alto numero di divorzi e per fare una carezza ai gestori dei centri di mediazione familiare (privati) che poi sono gli stessi che si occupano di affido condiviso e di pas. E’ proprio quella Bindi lì che Vendola ha proposto come leader?

La Bindi che non vorrebbe una unione tra i gay neppure a parlarne e che, per l’appunto, alla conferenza della famiglia da lei presieduta ha escluso le famiglie omogenitoriali, tant’è che andammo tutti e tutte a fare la danza laica fuori dal palazzo?

E da quando la Bindi sarebbe diventata rivoluzionaria? Da quando ha attraversato il palco del 13 febbraio per ripetere che non è disponibile per il premier? E dunque essere insultate dal premier fa curriculum? Così come fa curriculum essere ammirate da lui? E qual è la differenza tra le due cose? Non si parte dunque sempre da lui? E se comunque è l’offesa ricevuta che la rende leader allora bisogna che si metta in fila perchè prima di lei di gente che è stata volgarmente insultata in ogni modo possibile ce n’è un bel po’.

Spero che Vendola abbia detto ciò per bruciare un nome papabile. Perchè è così che si fa nelle false manovre pre-campagna-elettorale. Altrimenti davvero non capisco.

L’altra cosa che vorrei sottoporvi quest’oggi è la pubblicazione multipla di video e foto su Il Giornale concesse dalle ragazze che frequentavano Villa Certosa. Il Giornale lo fa per rubare click e per abbozzare una qualche forma di ridicola difesa. Ma in generale quello che si può vedere è la totale tamarraggine di tutto il contesto.

Una villa pacchiana, di un incolto arricchito, di quelli che vuole ostentare ricchezza, quasi come quella del protagonista del film del Partito du Pilu di Antonio Albanese. E poi ci sono queste ragazzine, allora minorenni, sedute ai tavoli di una sala dove il premier intrattiene le ospiti. Ma più di tutto c’è questa maniera provinciale delle ragazze di chi vede per la prima volta una Jacuzzi. Sono lì a fare fotografie alle camere, come quelle che arrivano da appartamentini bui e di periferia e non vogliono perdere l’occasione di poter dire che hanno visto e toccato ceramiche che costano decine di migliaia di euro. Alla faccia nostra.

Tutto di una tamarragine unica. E queste ragazze più le vedo più mi sembrano davvero tante ancelle a costituire un fan club dove la meta più ambita è quella di toccare la star. Si vede dalla maniera di rubare immagini a Lui, con la stessa provinciale concezione illusoria che si ha delle persone famose, quelle di cui poi tieni la foto nella trattoria per dire che lui è passato di lì.

Tutto davvero molto ma molto provinciale. E non mi stupirebbe che alla prossima pubblicazione Il Giornale mettesse anche un prezzo di vendita della villa, perchè al momento più che un quotidiano di informazione sembra proprio una agenzia immobiliare online.

Accattativilla. E cambiate la rubinetteria per favore. Perchè fa schifo!

Posted in Pensatoio, Satira, Vedere.


7 Responses

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  1. Cosmic says

    guarda che forse ti sbagli, il family day era stato indetto proprio per manifestare contro le sue proposte di legge per le coppie di fatto. lei non ostante fosse cattolica si è sempre data molto da fare per far approvare una legge che tutelasse le coppie di fatto, i famosi “PACS” li aveva formulati lei, ma gliel’hanno bocciata. numerose volte poi è stata criticata dall’osservatore romano perchè voleva riconoscere le coppie di fatto. informatevi prima di scrivere! Rosy Bindi è una donna in gamba, che ha sempre lavorato con coerenza ed onestà intellettuale. certo l’idea della sua candidatura non mi convince, perchè in questo moimento non è di una sessantenne che fa politica da 20 anni di cui abbiamo bisogno ma di una donna giovane, uno volto nuovo davvero.

  2. Eleonora Casula says

    …..mi presento, sono iscritta a SeL, ero in Rifondazione, non ho mai pensato di avere idee superivoluzionarie…e sinceramente ogni tanto resto basita dal modo di fare iperclericale di Nichi, le citazioni delle parabole, per me incomprensibili, la presenza si un testo di Nichi nel libro della quaresima (penso si chiami così) e nel libro delle omelie, ma, sino a che questo attiene alla sua vita personale, ognuno ha la sua scelta,
    ma mai avrei pensato si potesse fare il nome della Bindi, eh si, non penso proprio sia una scelta condivisibile, forse si, si intercetterà un dato elettorato ma indubbiamente potrebbe smarrirsi un altro target quello di chi crede in dei valori differenti da quelli della Bindi e sopratutto quelli di chi come me pensa che ci sono diritti che non possono essere ulteriormente calpestati dai benpensanti iperclericali da cui siamo circondati. E poi ultima cosa, se il nome doveva essere donna, e per di + doveva essere PD ci sono donne molto + contemporanee e con meno reticenze moralfideistiche!
    Mah…. si vedrò…speriamo…. che….. non si avveri questa ennesima sciagura!

  3. Marlene says

    O bimbe, ma davvero pensavamo che Vendola fosse rivoluzionario? E perchè si sarebbe alleato col PD?
    Io personalmente non ci credo più (alle alleanze col PD pur di governare), così come non credo che si possa appoggiare una donna solo perchè donna: sembra un paradosso, ma il maschilismo non fa distinzioni di genere, nel senso che fa proseliti anche tra le donne… La Bindi è l’ultima strumentalizzazione della questione femminile, visto che in piazza c’eravamo veramente in tante.

  4. Valerio says

    Ci sarebbe da proporre un tavolo di partigiane/i… più che bipartisan 😉

  5. Silvia says

    Sarò voce discordante tra di voi ma io si, sostengo la candidatura della Bindi perché voglio una donna Presidente del Consiglio piuttosto che un Casini, un Fini, un D’Alema o altro uomo. Preferirei Emma Bonino o Livia Turco, ma so che sarebbe improponibile per un’eventuale coalizione di larghe intese.
    Comunque sia, io non mi recherò alle urne se il centrosinistra non candiderà una donna. Fosse anche la Bindi.
    Grazie per l’attenzione

  6. anarcofem says

    Io propongo un bel tavolo bipartisan, un pò di caffelatte e un pò di stracchino, un pò di Concita e un pò di Isabella Rauti, basta che siamo donne checcefregaahò.
    Eccola qua la bella ospitata sulle pagine dell’Unità http://www.unita.it/italia/sono-di-destra-ma-facciamo-br-un-tavolo-bipartisan-per-le-donne-1.272634
    Meraviglioso, dopo tutti al cesso a vomitare, mi raccomando.

  7. Lady Losca says

    La Bindi? Anche no.