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Empoli 13 febbraio: Se non ora quando? Sempre!

Appuntamento ad Empoli alle 16:30 in Piazza della Vittoria. Contro il sessismo, contro la mercificazione del corpo femminile, contro il machismo della classe dirigente e dei partiti politici, e dei media.

La COMUNITA’ IN RESISTENZA di Empoli sarà in Piazza della Vittoria domenica 13 Febbraio per i diritti delle donne, TUTTE.

Ci saremo perchè non crediamo che il problema sia la Ruby di turno, ma l’atteggiamento machista e sessista della classe dirigente italiana, dei partiti politici, dei media, delle pubblicità.

Il primo appello della De Gregorio dice: “Esistono anche altre donne”.

Eccole qui le “altre” donne.

Sono quelle che non aspettano i nuovi squallidi scoop su Berlusconi per indignarsi; sono quelle che da sempre non accettano l’immagine del corpo femminile mercificato e gli stereotipi sessisti, arcaici e conservatori; quelle che non tollerano la distinzione tra “donne per bene” e “donne per male”.

Le “altre donne” in Italia sono quel 50% che è senza lavoro, quelle che si occupano dei tanti servizi informali di cura; tutte quelle donne che rappresentano il pilastro portante delle famiglie, ma senza redditto, e se invece percepiscono uno stipendio, questo non vale mai come quello di un uomo.

Le “altre” donne sono quelle che si battono tutti i giorni contro la violenza maschile, che è una vera emergenza sociale: dall’inizio dell’anno sono 19 le donne uccise nell’ambiente familiare e domestico.
Le “altre” sono le donne migranti, sono le sfrattate, alle quali le istituzioni consigliano di fare le valigie e di tornare a casa, e sono quelle che si schierano contro i CIE e denunciano le violenze all’interno di questi lager.

Le “altre” donne sono quelle che lottano contro le politiche securitarie e le ordinanze anti degrado che ghettizzano, isolano e marginalizzano le sex workers, rendendole passibili di ogni tipo di violenza sessuale; le “altre” sono quelle che muoiono di prostituzione.

Le “altre” donne sono quelle che non sopportano che i partiti di opposizione le usino e le strumentalizzino in nome di una morale stantia che soffoca le libertà di ogni donna, che le chiama all’appello nei ruoli patriarcali di mogli, madri, figlie, nonne.

Le “altre” donne sono quelle che si schierano contro la legge 40, contro l’ingresso delle associazioni pro life nei consultori pubblici, contro chi pretende di espropriarci della libertà di scelta sulle nostre vite.

Le “altre” donne sono quelle che si trovano all’interno delle lotte universitarie contro una riforma che dietro allo slogan meritocratico nasconde l’umiliazione dei saperi e l’addomesticamento alla precarietà; sono quelle che stanno nelle lotte per il territorio, per l’ambiente e per i beni comuni.

Le “altre” donne sono quelle che capiscono che le varie Ruby hanno deciso di investire coscientemente nel proprio corpo per notorietà e soldi, raggiungendo un’indipendenza economica e una vita al di sopra delle possibilità di ogni loro coetanea.

Le “altre” sono quelle che sanno che rivendicando la dignità di donne significa anche combattere contro la precarietà generalizzata, le violenze sessiste, e la mancanza della possibilità di scegliere in base ai propri desideri.

NOI SIAMO LE “ALTRE” DONNE e SAREMO IN PIAZZA PER DIRE CHE VOGLIAMO LIBERTA’, DIRITTI, RISPETTO, GIUSTIZIA E REDDITO PER TUTTE.

CI SAREMO PERCHE’ NOI CI SIAMO SEMPRE STATE e rappresentiamo tutte le donne che non si accontentano, che pretendono di più e sono pronte a mettere in crisi questo sistema attuale.

Ci saremo e contamineremo la piazza con la nostra partecipazione indecorose e libere!

Ci riconoscerete: siamo quelle con gli ombrelli rossi simbolo della lotta per i diritti delle Sex Workers.

Ci vogliono addomesticateNOI SAREMO INDISPONIBILI E RIBELLI!

Ore 16 e 30 Piazza della Vittoria.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze.


One Response

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  1. Luna says

    Mi chiedevo se ci sarà la vostra presenza e il vostro intervento anche a Verona. Io sarò in piazza,domani,perchè voglio gridare al mondo i miei diritti. Ma mi dissocio da questa idea della donna legata alla nazione,e alla sua “dignità”. Voglio protestare,perchè nessuna di noi può avere un prezzo,come un oggetto sullo scaffale di un supermercato.
    Per favore,fatemi sapere!