Giorgia Vezzoli, di Vita da Streghe, ci segnala una bella iniziativa che è parte della campagna “Io non ci Sto!“.
La sintesi della iniziativa è ben rappresentata in una vignetta, a cura di Valgraphicart, che prendiamo in prestito e che illustra la prima delle contraddizioni di certi media che sembrano oggi così impegnati nello svolgimento di una lotta in difesa delle donne.
Perciò alcune preziose sorelle, che spesso dedicano attenzione e tempo in una battaglia di sensibilizzazione contro gli stereotipi sessisti, hanno deciso di divulgare una lettera da inviare ai media che riterrete opportuni nella quale si dice sostanzialmente che si chiede coerenza.
QUI la lettera per intero e QUI la pagina evento facebook dedicata alla proposta (Chiediamo coerenza!).
Vi lasciamo alla lettura di un passaggio alquanto eloquente sulla questione:
A parte pochissime testate, tutta la galassia mediatica – compresi i giornali femminili – non gioca quasi mai a favore delle donne. Dai contenuti alle pubblicità, alle innumerevoli incongruenze.
Se da una parte si cavalca l’indignazione delle donne facendosi paladini della loro dignità, dall’altra ci si comporta come chi la calpesta, continuando a pubblicare corpi di donne per la svendita, fotogallery inutili, video terrificanti senza informare, riflettere, analizzare. Quale sarebbe la coerenza editoriale?
Gli scandali sessuali sono anche il prodotto di una sottocultura diffusa negli ultimi anni proprio dai media, che hanno basato una parte considerevole dei contenuti usando corpi di donne.
Le conseguenze di questa sottocultura le paghiamo noi, nella nostra vita quotidiana.
Grazie 🙂
prego, solo uno dei tanti
chissà da dove viene lo slogan….. “L’italia non è un bordello”
http://www.marieclaire.com/world-reports/opinion/anti-prostitution-femen-ukraine
Vedo che non ci sono altre opinioni. Sarebbe peraltro utile avere informazioni dettagliate su quanto dice MadameAnais riguardo al movimento Femen. Un link, un articolo. Grazie.
Sia chiaro, le Femen sono per CRIMINALIZZAZIONE della prostituzione, è il motivo per cui ricevono tanta attenzione dai media.
Ucraine, ok……. La questione non cambia.
il contesto è diverso. in italia il vero gesto rivoluzionario, ormai, è coprirsi.
@luziferszorn … queste non sono femministe russe, sono femministe ucraine. E si denudano perchè è l’unico modo che hanno perchè i giornalisti se ne interessino…. altrimenti, si sa, senza culi e tette, non c’è gusto…. giornalismo bieco e società caprona…
Le sorelle russe usano un’alt(r)a tattica per riappropriarsi del proprio corpo:
http://dl.dropbox.com/u/320136/Photos/Femen2011.jpg
(servizio uscito sul corriere.it)