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Insieme da Milano fino a…

Riceviamo e volentieri condividiamo:

Dall’Udi di Napoli:

Insieme da Milano fino a……

Nel nostro Paese ormai da due anni le donne in luoghi piccoli e grandi, si ritrovano per sostenersi nella tempesta di discredito che le ha investite, tempesta non solo mediatica.

Una tempesta che invade tutti i luoghi dove le donne sostengono battaglie singole e grandi lotte. I servizi, il lavoro, il contesto civile sono intaccati e la protesta delle donne è coperta dal frastuono assordante dei reati commessi nel potere contro le donne, di tutte le età.

Dalle città della Campania, le donne hanno la netta comprensione di ciò avviene quando il potere è sprezzantemente opposto alla salute delle cittadine e della terra e si propaganda con simboli “femminili coatti”, nascondendo il prestigio delle madri e delle figlie e il loro protagonismo nella salvaguardia e nella lotta che la pone come unica prospettiva per il futuro.

Siamo grate a tutte le donne che hanno concorso e concorreranno alla riuscita della mobilitazione delle donne di Milano, che vogliamo che sia il primo momento di grande visibilità delle iniziative femminili e femministe contro una politica che si degrada perché tiene fuori le ragioni e la saggezza delle donne, usando l’arma dell’insulto, della censura e del ricatto.

Noi donne di Napoli e della Campania siamo pronte a raccogliere il testimone e a parlare del paese possibile, così come lo vogliamo

Le Giuriste democratiche, Sportello Lilith, Le Kassandre, Le studentesse dell’Orientale, Collettivo Degeneri, le donne dello SKA, Arcidonna, DonneSudonne, Donne di Italia dei Valori, Archivio della memoria delle donne del Sud, Udi di Napoli

Posted in Fem/Activism, Iniziative.


2 Responses

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  1. Anais says

    leggo al link “Le facce delle donne italiane, quelle della realtà.”

    No, mi spiace. Nessuna condivisione. Continuo a leggere nei comunicati cose senza senso, e continuo a pensare che l’ espressione, il concetto “donne reali” donne “normali” eccetera sia una mostruosità pericolosa tra l’altro per tutte le donne.

    Queste Signore sono convinte di rimanere “REALI” una volta conquistata la televisione?

    trovo ipocrita nascondersi dietro le “immagini” quando si dimostra di essere le prime a non sapere andare oltre le immagini per vedere il “reale” con cui ci si riempie la bocca.

    Continuo a leggere di mobilitazioni in nome delle “donne che si sacrificano per le famiglie”… (?) di mobilitazioni di folle al grido viola “l’ Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione” senza neanche sapere cos’è la “prostituzione”, leggo di Concita de Gregorio circondata da donne “reali” che le arringa per bene stigmatizzando le “prostitute”.

    NO. Nessuna condivisione di un tale, ipocrita, delirio.

  2. pia says

    Concordo sul fatto che si continua a propagandare “simboli femminili coatti” con gravi ripercussioni.
    Si fa così anche con le sex workers, continuando a relegarle in un contesto di “invisibilità” o di “indecorosità” salvo poi riproporle come oggetto delle politiche repressive e di stigmatizazione sociale. Se fossimo incluse socialmente e venisse riconosciuta la nostra dignità dilavoratrici ci sarebbe meno spazio per la denigrazione di tutte le donne.