Si parte da quelli che scrivendo su “Libero” hanno giudicato i “Gender Studies & Queer Theory” a Milano “lezioni di froceria”, a quelli che stazionano davanti al policlinico di modena per torturare psicologicamente le donne che accedono all’ivg, a quelli che lasciano scritte omofobiche contro i genitori gay. A poche ore dal giorno della memoria, in cui tra le altre vittime dell’olocausto, si ricordano anche moltissime donne, stranier*, rom, oppositori politici, ebrei, lesbiche e gay, questo ci sembra il miglior modo per dire come i fascisti siano ancora tra noi.
Questo il comunicato della presidentessa delle famiglie arcobaleno a questo proposito:
Questa mattina è comparsa la scritta “Curate i gay, non plagiate i bimbi” firmata da Militia Christi all’entrata della sede del Municipio Roma XI. E’ la risposta al corso di formazione per insegnanti di nido e materne sulle famiglie omogenitoriali che si sta svolgendo in questi giorni proprio nella sede dell’XI Municipio di Roma, corso promosso da Famiglie Arcobaleno e organizzato in collaborazione con il Municipio stesso.
Siamo sgomenti di fronte alla violenza espressa da Militia Christi. Gli omosessuali non hanno bisogno di cure, hanno necessità di ottenere diritti. Famiglie Arcobaleno si batterà con forza, convinzione, caparbietà per difendere la dignità dell’amore e della responsabilità che giorno dopo giorno mettiamo nella costruzione delle nostre vite, delle nostre coppie e delle nostre famiglie. Grazie ancora al Municipio Roma XI che con intelligenza e cuore lavora per una società rispettosa e inclusiva di tutte le realtà
Giuseppina La Delfa
Presidente Associazione Famiglie Arcobaleno
Concordo con Mary in Svezia Spagna e Danimarca i responsabili di scritte omofobiche come militia christi (ma Cristo sarebbe d’accordo?Lo dico da atea) o Libero verrebbero portati minimo in tribunale!Purtroppo la giornata della Memoria continua a ricordarci di come non abbiamo imparato nulla dalla storia!
Chiara
In molti paesi gli omosessuali già si sposano e noi siamo fermi 33000 anni di ritardo pensando che si tratti ancora di una malattia.
C’è ben altro che plagia i nostri bambini, tutti i messaggi diseducativi che ricevono che incitano al razzismo, sessismo e alla violenza, compreso lo sfruttamento dei loro corpi dalla publbicità e dai pedofili.