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Sorelle, scendiamo in piazza. La storia non si delega. La storia si fa!

http://esp.powos.org/var/ezwebin_site/storage/images/send-modify/storie-di-donne-in-lotta-dal-dopoguerra-ai-giorni-nostri-giovanna-marturano-si-racconta-a-filomenilde-castaldo/63331-2-ita-IT/Storie-di-donne-in-lotta-dal-dopoguerra-ai-giorni-nostri-Giovanna-Marturano-si-racconta-a-Filomenilde-Castaldo_large.jpgAll’ennesimo scandalo parte la raccolta di firme. Le donne del pd propongono e le donne firmano. Raccoglie firme l’unità, raccoglie firme forse anche repubblica e l’indignazione delle donne diventa motivo di arricchimento per quelle testate giornalistiche che campano di click antiberlusconiani.

Bisognerebbe dirglielo che già le donne dell’Udi Napoli con Berluscuorno raccolgono firme da mesi e che se di iniziativa femminista si tratta che si abbia il coraggio di dire che di femminismi ce ne sono tanti, milioni di milioni e che tante donne si sono proprio stufate di mettere firme virtuali senza che mai si concluda nulla.

Le donne di Udi Napoli assieme ad altre compagne del posto hanno raccontato il loro disagio, la loro richiesta di dimissioni del presidente del consiglio, occhi negli occhi in vere iniziative di piazza. E le altre donne quando scenderanno in piazza per proclamare lo stato di agitazione di tutte quelle che sono state insultate e offese in tanti anni di governo non perchè al premier piacciono le feste vivaci piene di belle donne ma perchè il suo governo ha licenziato, messo con le spalle al muro, dato in pasto agli uomini violenti, reso dipendenti dal punto di vista economico e reso schiave di diktat riproduttivi tutte quante noi?

Che le donne dicano nei modi che preferiscono perchè non vogliono più questo presidente del consiglio e tutto il suo governo.

Noi lo diciamo non da ora ma da sempre, senza mediazioni e senza attendere gli scoop giornalistici. Orgogliose anche se precarie, dignitose anche se con le pezze al culo, diciamo che di firme non abbiamo voglia di metterne in nessun posto.

Vogliamo firmare la storia con i nostri corpi e la nostra presenza per le strade. Che le donne si organizzino dappertutto per dire che vogliono mettere fine a questo stato di schiavitù fisica e culturale senza delegare a chicchessia la propria ribellione e la propria rabbia.

Sarà pure il momento di dire basta o no?

Posted in Corpi, Fem/Activism, Pensatoio, R-esistenze.


4 Responses

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  1. Sara Mago says

    Hai ragione Michele.. eh dove siamo.. stiamo quì a farci strumentalizzare, tette, culo, velo, nikab…
    Hai ragione, è ora di scendere in piazza.. ma lo saremo unite? Io lo spero…

  2. isaroseisarose says

    Sottoscrivo fasst in pieno, la raccolta di firme sull’Unità è un segno dei tempi. Da un lato non c’è da stupirsi, la strategia dei giornali e del centro-sinistra è da anni quella degli “indignati”, senza che nessuno sia sfiorato dall’idea che l’indignazione non è politica, che per la politica ci vuole di più. D’altro lato è lampante che ci sia un’emergenza che non si risolve con le firme… la domanda per me è con che cosa si risolve: con i movimenti, la partecipazione? con la piazza? con il voto? con la sensibilizzazione, la cultura, l’informazione? con l’Europa, con la denuncia, con l’inglese, con internet? con le istituzioni o senza? Me lo chiedo.

  3. Qui Bari Libera says

    Per tutte le donne – (questo il mio commento su http://www.beppegrillo.it/2011/01/il_sesso_quello.html)
    Ma le donne dove sono, perché non si ribellano? Dovrebbero scendere in piazza, tutte! Tutte quelle donne che vogliono emergere, per distinguersi, per le proprie capacità, per l’impegno e devozione con cui crescono i propri figli e figlie , per i meriti, per le competenze, per la cultura della differenza femminile. Per far capire alle più giovani che questo è un modello finto, fatto solo di ipocrisia, vizi e falsità, le stesse falsità che governano questo paese ! Dove sono le donne oneste e con sani principi, dove sono, e perché non reagiscono? Beppe manda un appello a tutte le donne che vogliono urlare al mondo che quel contesto non gli appartiene ! Sarò felicissimo di sostenerle, di stare al loro fianco, fargli sentire e vedere che la maggioranza degli uomini italiani, non la pensa, come l’utilizzatore finale, questo lo dobbiamo alle nostre donne, chiunque in casa ha una donna, che potrebbe sentirsi offesa! FORZA DONNE ITALIANE FATEVI SENTIRE ! (propongo il giorno della festa della donna)
    .
    Michele Ranieri

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