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Uomini (violenti) con il senso per la “famigghia”

Vediamo se ho capito bene. Dalla lettura di questo articolo sembrerebbe che un italiano, ingegnere, una notte conficca un limone in bocca alla moglie, come se fosse un animale da fare allo spiedo, e la colpisce con una coltellata alla gola. Lei si sveglia, si difende e sopravvive.

L’avvocato del tizio, arrestato per tentato omicidio, riesce a fargli avere la seminfermità mentale. Però non viene giudicato “socialmente pericoloso” perchè in italia questi esemplari padri di famiglia vengono protetti peggio che se ci fosse una apposita sezione del wwf a tutelarne la proliferazione.

Lui dopo un annetto esce di prigione, riesce a trovare la ex che nel frattempo, poverina, aveva cambiato casa e città. La rintraccia. Lei è costretta ad avere a che fare con lui perchè qualcuno ha deciso che lui avrebbe diritto a vedere i figli anche se in presenza di terzi.

A lui però tutto ciò non è sufficiente e grazie alla sovraesposizione alla quale è stata condannata questa donna e i suoi figli comincia a tampinarla e a presentarsi nei momenti più disparati per fare come se nulla fosse mai accaduto.

A questo punto lei, preoccupata per la sua incolumità e per quella dei suoi figli, lo denuncia per stalking e noi possiamo leggere di questo ulteriore esempio di come viene considerata in italia la lotta contro la violenza su donne e bambini.

Chissà perchè nessuno ha scelto questa come storia di natale, a rappresentare il quadretto familiare che al centro destra piace tanto al punto da immaginare ogni possibile stratagemma pur di offrire agli uomini violenti ogni genere di scappatoia.

Qualcuno ci spiega perchè una donna che ha subito una violenza del genere e quei bambini così sovraesposti debbano essere alla mercè di sentenze e leggi che tutelano gli uomini violenti invece che allontanarli definitivamente da quelle persone che diventano inevitabilmente delle vittime?

Soprattutto: alla luce di fatti, numerosissimi, di questo genere, potrebbero spiegarci i vari sostenitori, ciellini, radicali, piddiellini, leghisti, che sostengono le proposte dei padri separati a proposito dell’affido condiviso, come è possibile che nelle loro proposte prevedano che in casi di questo genere i padri abbiano il diritto di pretendere che la ex moglie resti sul territorio, a loro disposizione, per non impedire la “frequentazione” tra questa categoria di padri e i figli, che le donne non si rivolgano a centri antiviolenza per salvare la propria vita e quella dei propri figli ma a mediatori familiari che favoriscono la “riconciliazione” con l’ex marito, che alle donne sia contestata una sindrome inventata che in casi di questo genere direbbe che le donne sarebbero affette da follia perchè hanno quella cosa stravagante che si chiama spirito di sopravvivenza che le porta ad allontanarsi dagli ex violenti e a salvaguardare la salute psicofisica dei propri figli?

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. XYZ says

    Lo linko qui perché mi sembra appropriato (la famiglia, sempre e soltanto la famiglia). Ma leggete i grandi cambiamenti legislativi che auspica questo tizio.
    Soprattutto in merito alle bambine, chissà come mai. Leggete attentamente…

    http://filosofia.eu.org/mostramessaggio.php?idmsg=62950

  2. sonia says

    Perchè se sei donna, ancora oggi nel 2011, sei più o meno solo un corpo e di solito con pochi diritti. sei quella che deve far figli altrimenti è inutile per la società, sei quella che doveva nascere maschio per valere qualcosa.
    e questa è la parte negativa. Quella positiva è che oggi possiamo darci una mano tra noi, o ricorrere a una giustizia che se anche troppo spesso pare sorda, a volte ci ascolta.
    E soprattutto abbiamo il dovere di fare il passaparola affinchè queste cose accadano di meno ma soprattutto se ne parli di più.
    Lottare per chi magari è meno fortunato, ma potrebbe essere nostra sorella, la nostra amica, o solo una sconosciuta ma sempre una donna come noi.