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Rita Bernardini, profilo di una donna piddina anti-femminista

Rita Bernardini

Rita Bernardini - PD - Certi Diritti

Oggi mi è arrivata una e-mail  che mi annunciava l’elezione di Rita Bernardini come nuovo presidente di Certi Diritti, associazione radicale per i diritti civili.

Contenta del fatto che sia una donna mi sono informata su chi sia e su cosa abbia fatto fino ad ora.

Memore della critica mossa ai Radicali riguardo l’appoggio alla lobby dei padri separati , ho scoperto che la Bernardini ha fatto un’interrogazione parlamentare  (Testo integrale dell’interrogazione ) totalmente a favore dei Padri Separati.

L’analisi dell’interrogazione della Bernardini ad opera di Femminismo a Sud

In generale l’interrogazione chiede al ministro della giustizia come mai i giudici abbiano ritenuto di dover affidare i figli in via esclusiva alla madre in caso di conflittualità tra i coniugi. Lo dicono con chiarezza:

molti tribunali continuano a sostenere che l’affidamento condiviso può essere concesso solo in un numero limitatissimo di casi, negandolo, in particolare, in presenza di conflittualità, tenera età dei figli, distanza tra le abitazioni dei due genitori

Come dire: se di mezzo ci sono denunce per violenze su donne e minori, casi di stalking, abusi, maltrattamenti, bisognerebbe passarci su? E se i bambini sono ancora in età prescolare bisogna sballottolarli un po’ qua e un po’ là per far piacere ai radicali? E se la donna ha una abitazione distante o con la crisi che c’è ha come unica opportunità di lavoro quella di andare a chilometri di distanza vogliamo tenerla segregata a disposizione dell’ex marito di modo che lui la molesti meglio?

Queste sono le prime  legittime obiezioni che ci vengono come primissima riflessione stimolata da questi magnifici spunti dei radicali.

Continuano:

al contrario, la legge n. 54 del 2006 pone invece dei limiti precisi proprio all’affidamento esclusivo, consentendolo solo nelle situazioni in cui un genitore (quello da escludere dall’affidamento) costituirebbe motivo di pregiudizio per i figli, prevedendo altresì la possibilità di condanna per lite temeraria del genitore che abbia pretestuosamente, o infondatamente accusato l’altro di essere pregiudizievole per la prole;

Ovvero? Stanno dunque dicendo che la donna che ha denunciato per violenza l’ex marito e il giudice che ha riconosciuto questo fatto al punto da non scegliere l’affidamento condiviso per evitare situazioni di grave conflitto che possano pregiudicare l’equilibrio della donna e soprattutto quella del bambino, hanno agito così per un “pretesto”? Stanno dicendo che il giudice non si accorga dei casi in cui ci siano “accuse infondate”? Parliamo di un complotto? Se un giudice decide che l’affido condiviso non è giusto per l’equilibrio del bambino non è invece espressione di eccessiva litigiosità l’insistenza da parte dell’ex marito di interferire con tale decisione? Non è una banalizzazione dei numerosi casi di violenza domestica compiuta da mariti/padri insistere sul fatto che essi abbiano comunque accesso alla vita delle ex mogli e dei figli? Non si può stabilire con chiarezza invece che i bambini non devono MAI essere affidati a genitori violenti e che i familiari vittime di violenza devono essere immediatamente protetti e allontanati dall’origine della violenza?

Potete dare uno sguardo al Bollettino di guerra giusto per farvi una idea di ciò di cui stiamo parlando. Per rinfrescarvi la memoria.

Poi:

alla precedente ipotesi si affianca a quel che consta agli interroganti peraltro un’altra forma, più subdola, di inosservanza della legge: stabilire l’affidamento condiviso, privandolo però dei suoi contenuti qualificanti, quali la presenza equilibrata presso i due genitori (alcune sentenze introducono il concetto di «collocazione» dei figli, rendendo «collocatario» il precedente genitore «affidatario») e l’assegnazione di compiti di cura, anche sotto il profilo economico, a ciascuno di essi;

Ed eccolo il punto chiave della questione, l’interesse preminente: il genitore che ottiene l’affidamento diventa anche quello che percepisce l’assegno di mantenimento per il bambino. I radicali propongono che sia il contrario? Che sia il genitore affidatario a dover versare tangenti all’ex marito purchè lui se ne stia lontano? Vorrebbero forse che l’ex marito fosse deresponsabilizzato e dunque esonerato dal dovere di corrispondere una cifra per il bambino che ama tanto e che vuole tanto vedere perfino quando il bambino non vuole vedere lui?

La parte finale è una mirabolante capriola sull’equilibrio del bambino che senza un padre diventerà sicuramente un tossico o chissacchè e che invece con la presenza di un padre violento con la madre o perfino con lui crescerà in modo perfettamente equilibrato. Ovviamente stiamo ironizzando e vi invitiamo perciò a leggere il testo dell’interrogazione per farvi una vostra idea sul suo contenuto.

Quello che comunque continuiamo a vedere è lo sforzo estremo di molte persone per imporre ai giudici un metodo che è tipicamente berlusconiano: diventare cioè meri esecutori di ordini, non avere più alcun potere di dirimere questioni sostanziali, ridursi allo stato di burocrati senza alcun obiettivo se non quello fissato dalle lobbies che di volta in volta impongono esigenze discutibili, da discutere, da consegnare ad altre discrezionalità e competenze maturate in altri settori.

Come dire: la legge ce l’hai, è veramente pessima, ha prodotto uno scempio e le lotte che le madri stanno facendo in tutta italia per le discriminazioni subite o per il profondo livello di solitudine sociale e istituzionale nella quale sono state lasciate lo dimostrano. La legge va migliorata, cambiata, non peggiorata.

Era già scritto prima della misogina legge del 2006 che i bambini devono poter stare quando possibile con entrambi i genitori. Imporre un iter che scavalca ogni bisogno, incluse le emergenze date da situazioni gravi di violenza e disagio che di certo bene al bambino non faranno, è qualcosa che immaginavamo lontana dalla cultura di chi si auto proclama difensore delle donne che subiscono violenza.

La Bonino di tutta questa storia cosa ne dice? Vorremmo chiederglielo. Intanto lo chiediamo a chi vota radicale e pd: voi cosa ne pensate?

Fonte

Un altro spunto eloquente

Dulcis in fundo ecco l’ennesimo disegno di legge sull’affido condiviso, con tanto di legittimazione della Pas e con tanto di premesse misogine che sono esattamente identiche a qualunque altra premessa misogina espressa da proposte simili. In più si coinvolgono i bambini nelle diatribe processuali dei genitori con obbligo di interrogatorio videofilmato, come fossero loro gli imputati della faccenda. In tutto ciò mai una volta è scritto che le donne e i bambini vittime di violenza devono essere tutelati. La senatrice radicale del pd donatella poretti dovrà pur spiegare come mai lei, assieme alla parlamentare rita bernardini già impegnata nella causa prima di lei, assieme alla radio radicale da tanto impegnata a dare spazio a falsabusisti di ogni tipo, è così apertamente ostile alle donne a tal punto da consegnarle obbligatoriamente ad un mediatore familiare, anche privato, invece che ad un consultorio familiare pubblico o ad un centro antiviolenza nel caso in cui ne abbia bisogno. Davvero non ci spieghiamo come mai una donna possa essere così incline a usare i voti ottenuti nel Pd per declinare misoginia e sottoporre le donne a vincoli e restrizioni che le obbligheranno a restare accanto agli uomini dai quali in realtà vorrebbero separarsi.   Fonte

Una domanda ad Emma Bonino

Non si è accorta Emma Bonino che una parlamentare radicale si muove in parlamento e nelle varie televisioni a supporto di una campagna che discrimina le donne?

Non si è accorta Emma Bonino che Radio Radicale molto spesso dedica intere puntate a chiacchiere di persone che definiscono le donne che denunciano violenze e abusi da parte di mariti/padri come bugiarde?

Non si è accorta che i radicali, suoi colleghi di partito, sono strafelici che siano smantellati i consultori da integrare con professionalità molto care agli “esponenti di punta” (attenti a non cadere) di comunione e liberazione?

Non si è accorta che c’è un moto ondoso, anzi una scossa tellurica di altissimo grado che attraversa tutta l’europa, arriva dall’america e che porta con se’ il germe di un patriarcato che si rinsalda e che devasta ogni servizio e punto di riferimento che le donne hanno avuto fino adesso?

Cosa pensa Emma Bonino dell’attività delle sue colleghe e dei suoi colleghi radicali a proposito del sostegno alla propaganda dei padri separati?  Fonte

Posted in Anti-Fem/Machism, Misoginie, Personale/Politico.


One Response

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  1. sara says

    cosa ne penso? che non voterò PD nè Partito Radicale, è ovvio!
    è ora di darsi la sveglia donneeeeeeeeeee!!!! votiamo per chi tutela i nostri diritti!