Sta per arrivare la Befana. Ci troverà ancora una volta con le ossa tutte rotte. Arriverà di notte a salvarci dalle botte. Si spera.
Dipende da quante befane arriveranno. Da quante di noi decideranno di cavalcare le scope e di volare in giro per il mondo per offrire quello che nessuno ci riconosce mai. La nostra capacità di guardare le cose dall’alto, la nostra visione d’insieme, il nostro potere da cassandre che ci fa prevedere il futuro e che ci fa ritenere pericolose da chi vuole prevaricarci e dominarci.
Non è un caso se le Befane, in inglese tradotte come “streghe” (witch), vengono bruciate in qualche piazza italiana, per rispettare una tradizione che risale al tempo dell’inquisizione.
Le Befane guardano il mondo e sorridono, soprattutto si arrabbiano perché le donne sono sempre più martoriate e chi dovrebbe starci a sentire si prende gioco di noi.
Ho letto una ventina di volte, su venti testate di informazione diverse, la notizia di un marocchino che ha palpeggiato una donna a roma. Ho letto una sola volta, su un trafiletto illeggibile, la notizia di una delle tante gravissime violenze inflitte da un uomo italiano ad una donna.
Ho letto brevemente di preti, insegnanti, figure istituzionali, condannate o accusate di stupro. Ho letto su varie testate giustificazioni morali, legittimazioni atroci, nei confronti di un uomo, denunciato dalla ex moglie per stalking e violenze, che alla fine ha deciso di mettere in atto il suo delirio ammazzando il nuovo compagno della donna. Un consigliere comunale, una brava persona, l’ennesima vittima trasversale, tra le tante, della violenza maschile.
Ho letto di statistiche fasulle sulla violenza maschile diffuse da uno dei tanti savonarola pronto ad accendere il falò attorno a tutte le nostre vite. Ho letto pochissimo del bilancio reale di morti ammazzati di quest’anno.
Secondo un sito i morti di morte violenta per il 2010 sarebbero 344 uomini e 148 donne. Sapete però qual è il problema? Che gli aggressori maschi, gli assassini accertati, sono 374 e le donne che avrebbero aggredito soltanto 29 e tra queste vengono ovviamente conteggiate quelle che hanno agito per legittima difesa, le infanticide, ogni genere di categoria.
Troppi uomini invece, com’è chiaro a tutt*, non solo ammazzano i loro simili ma hanno commesso la stramaggioranza di quei 148 delitti in cui le donne sono vittime.
Ho letto di donne costrette a trascorrere la notte di natale barricate in casa perché l’ex marito minacciava di ammazzarle o di bruciarle vive. Perché gli ex violenti sono come i ladri. Approfittano dell’assenza dei vicini, in giro a festeggiare chissà dove, per assediare la vita delle donne.
Ho letto di donne sequestrate e stuprate durante la notte di capodanno perché avevano commesso il grave errore di pensare che anche loro avevano il diritto di uscire, ballare, divertirsi.
Ho letto di bambine strappate violentemente all’infanzia da persone che avrebbero dovuto essere di fiducia. Poi ho letto che per cercare le bambine scomparse ci sono quelli che vanno a demolire le baracche dei poveri immigrati.
Ho letto di deficienti che anche quest’anno, grazie alle bombe artigianali, si sono mozzate mani e dita e da bravi padri, fratelli, compagni, nonni, hanno regalato lo stesso destino a tanti bambini.
Ho letto di alcuni “padani” che sono costernati perché gli è esploso un pedardo sotto una delle loro sedi.
Ho letto di tentativi da parte dei cattolici di apporre il copyright sull’utero femminile per gestirne i frutti.
Ho letto del Tar che ha bocciato le linee guida della regione Lombardia in fatto di aborto e sulla mia scopa ho fatto un triplo salto mortale con inchino.
Ho letto della commozione per una generica “gente che soffre” ma non ho letto di altrettanta commozione per gli immigrati che in italia la notte di natale e anche quella di capodanno restavano rinchiusi nei nostri lager per stranieri, i Cie, lontani da tutto, dai loro affetti, da un po’ di umanità, sommersi dall’indifferenza di chi non si commuove neanche un po’ quando sente la storia di chi si cuce le labbra per protesta o mostra ferite auto inflitte sul corpo per urlare al mondo il proprio dolore.
Le Befane vedono tutto. Le Befane stanno dappertutto. E’ solo un caso che celebrano la loro presenza il 6 gennaio. Ma ci teniamo quella festa e rilanciamo con una pernacchia, perché sappiamo che quando si racconta di qualcun@ che porta carbone e arriva con un aspetto orribile è solo perché si vuole che chi l’attende abbia paura di lei invece che apprezzarne le grandi qualità.
Buona Befana a tutt* e mi raccomando… boicottate le imprese che ricattano i lavoratori e le lavoratrici con contratti da fame.
E poi dicono che a portare carbone siamo noi…
Fantastico pezzo…giuro mi sono commossa a leggerlo, hai fatto un’analisi lucidissima del nostro paese, con le sue contraddizioni, ipocrisie, notizie omesse e notizie raggirate e rattoppate secondo le regole del cavaliere e i fedeli ordini dei suoi lacchè….!
Buona befana …