di Serbilla
Non ho parole.
Quindi vediamo: se avessi il diabete o l’aids e andassi dal ginecologo cattolico, senza sapere che lo è, questo invece che consigliarmi su come preservare la mia salute, poichè una gravidanza col diabete è da valutare, o quella di un mio eventuale compagno/a, tace, perchè ha giurato di proteggere la Vita con la v maiuscola. Non ho capito allora: la mia non è Vita ma vita, con la v minuscola?
Io pretendo di essere considerata una donna in Vita con V maiuscola!
Voglio il registro dei ginecologi confessionali!
Ecco il testo di un articolo tratto da Womenews.net.
>>>^^^<<<
Prometto di “di non usare, né consigliare, né prescrivere sostanze, mezzi o pratiche contraccettivi, intercettivi e contragestativi”
di Giuseppina Conforti
Si è concluso da qualche giorno il “Convegno dei ginecologi e degli ostetrici cattolici” ed abbiamo letto sulla stampa la “promessa dell’ostetrico cattolico” che riporto. Pretendo da donna e da cittadina di poter evitare un ginecologo o un ostetrico che non mi mettessero al corrente di tutte le possibilità che la scienza e le tecnologie mettono a disposizione di una paziente
Io sottoscritto, ___________________, prometto solennemente di:
1. potenziare costantemente le mie capacità professionali al fine di garantire ai miei pazienti la migliore assistenza possibile
2. rispettare i miei pazienti in quanto Persone umane, ponendo i loro interessi al di sopra di ogni considerazione politica ed economica, trattandoli senza pregiudizi derivanti da differenze religiose, razziali, etniche, socio-economiche o sessuali
3. difendere e proteggere la Vita Umana dal concepimento alla sua fine naturale, credendo che la Vita Umana, trasmessa dai genitori, è creata da Dio e ha un destino eterno che appartiene a Lui
4. rifiutare di diventare uno strumento di applicazioni violente o oppressive della Medicina
5. servire la Sanità Pubblica, promuovendo le politiche sanitarie nel pieno rispetto della Vita, della Dignità e della Natura della Persona umana
6. cooperare con l’applicazione delle Leggi oneste, tranne che per motivi di obiezione di coscienza, laddove la Legge civile non rispetti i Diritti Umani, in particolare il diritto alla Vita
7. donare parte del mio tempo per l’assistenza libera e caritatevole dei poveri
Al fine di raggiungere tali obiettivi, in qualità di Ostetrico e Ginecologo Cattolico, prometto anche di:
1. riconoscere la Parola di Dio come l’ispirazione di tutte le mie azioni, di essere fedele agli insegnamenti della Chiesa, e di formare la mia coscienza professionale in accordo con essi
2. coltivare un rapporto filiale con Dio alimentato dalla Preghiera e di essere fedele testimone di Cristo
3. mettere in pratica i principi morali cattolici, in particolare quelli relativi alla bioetica medica fondata sul Personalismo, cioè:
1. di non consigliare, né certificare, né facilitare ad alcuno il ricorso all’aborto volontario;
2. di non usare, né consigliare, né prescrivere sostanze, mezzi o pratiche contraccettivi, intercettivi e contragestativi e di sterilizzazione;
3. di non ricorrere, né consigliare, né facilitare ad alcuno il ricorso alla fecondazione artificiale, né prendere parte agli interventi necessari per la sua realizzazione;
4. di approfondire la conoscenza dei metodi naturali di regolazione della fertilità e di promuoverne la conoscenza e l’uso, facendo notare alle Donne ed alle Coppie con cui vengo a contatto l’alta efficacia, la semplicità d’uso, l’alta scientificità, l’innocuità, la gratuità, i benefici psicologici e relazionali (la crescita del dialogo, dell’attenzione e del rispetto reciproco) nella coppia che li usa e la gioia di una donazione reciproca totale e senza “il terrore del figlio”.
4. esprimere la benevolenza di Cristo nella mia vita e nei miei rapporti con i pazienti, i colleghi e la società
5. partecipare alla Evangelizzazione del mondo sofferente, in collaborazione con il Ministero Pastorale della Chiesa
Fonte http://aigoc.com
Io vorrei solo che il medico o l’ostetrico di una struttura pubblica, che fa una promessa del genere venisse in qualche modo segnalato all’utenza.
Non voglio giudicare una promessa di questo tipo, ma pretendo da donna e da cittadina di poter evitare un ginecologo o un ostetrico che non mi mettessero al corrente di tutte le possibilità che la scienza e le tecnologie mettono a disposizione di una paziente, soprattutto quando si chiede per questi professionisti la riserva dei posti pubblici del 50%, cioè uno su due.
Chi sottoscrive una dichiarazione simile non deve ASSOLUTAMENTE lavorare nel pubblico.
Ci sono reparti di ginecologia dove l’infiltrazione confessionale raggiunge (quasi) la totalità degli effettivi. Questo un po’ si deve a “vera fede”, un po’ lo si deve ad un mix di pigrizia e menefreghismo (“se posso evitare un lavoro, meglio. lo farà qualcun altro”), un po’ all’effetto branco ed infine un po’ ad interesse economico. Intendo dire che il caso di un ginecologo antiabortista nel pubblico che poi operi in segreto nella sua clinica privata non mi pare un caso così lontano dal reale.
Non possiedo ovaie ne utero, ma la mia dolce metà sì; è da quando faccio militanza che mi preparo psicologicamente ad un eventuale scontro con personaggi del genere.
Andrea,hai pienamente ragione. Non capisco come ancora sia possibile permettere a questi pseudo-medici di praticare la professione.
I “professionisti” che sottoscrivono una dichiarazione come questa, a mio avviso non hanno diritto ad occupare posti pubblici e lavorare per la pubblica sanità.
Dal momento che il loro salario proviene dal bilancio di questo stato devono osservare tutte le leggi di questo stato.
Non sono daccordo nemmeno che occupino il 50% dei posti disponibili nella pubblica sanità.
Se la loro coscienza gli genera problemi di tale levatura si limitassero a operare nelle cliniche private.