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Caccia all’africano

Lo sport preferito di un certo genere di italiani, razzisti, spesso fascisti o leghisti, è quello di perseguitare donne e stranieri.

Ogni anno ci sono centinaia di casi in cui uomini italiani investono per strada persone ignare che finiscono spiaccicate sull’asfalto.

Ogni anno ci sono centinaia di bambini e bambine violentate, massacrate, abusate da uomini italiani.

Ogni anno ci sono centinaia di casi in cui donne inermi vengono ammazzate da uomini italiani.

Eppure la stampa si concentra sull’istigazione al linciaggio contro lo sporco negro o la femmina malvagia.

Ore ed ore a cercare dettagli per incriminare le femmine sulla base del loro sesso e ore ed ore a cercare elementi per incriminare gli stranieri solo in base alla loro etnia.

Non ci interessa chi sia a compiere le violenze. Quando c’è di mezzo una donna o una bambina abusata gli uomini non hanno passaporto. Sono soltanto uomini. Per la maggior parte italiani.

Sono veramente brutti questi comuni del nord in cui alcuni pensano di poter condurre al rogo qualcun altro sulla base di dicerie, notiziole in via di accertamento sulle quali ricama la stampa per riempire spazi e fare ascolto a prescindere dal fatto che ciò che si dice sia vero o falso.

Se si scopre che nella faccenda della adolescente di Bergamo ci sono di mezzo italiani saranno tutti ancora così eccitati e pieni di iniziativa? Metteranno ancora striscioni inneggianti alla violenza? Faranno la caccia al bianco? Motiveranno così in un colpo solo una serie di provvedimenti per violare i diritti di tutti i loro simili?

Ma non è stato già sufficiente aver ammazzato un uomo perchè aveva investito un cane? Quanta rabbia custodisce questa “brava gente” e per quali ragioni?

In ogni caso a chi specula su queste vicende è utile sapere che in quelle stesse zone sono morte tante donne per mano di italiani. Tante hanno rischiato di morire e tante bambine sono state abusate. Tanti corpi violati per la maggior parte da italiani. Potete leggere QUI e QUI.

Hanno ragione i genitori di Yara a non volere nessuna strumentalizzazione su quello che avviene alla loro figlia perchè chi compie volgari gesti di vendetta personale specula su quella bambina e se ne frega della sua vita.

Bisognerebbe quanto meno avere rispetto del dolore. Chi tenta di piazzare uno striscione persino nella casa della famiglia di Yara vuole solo sfruttare questa vicenda per fare arrivare un messaggio ai media. Come fanno gli ultrà nei campi di calcio.

Vergogna a tutta questa gente squallida e razzista. Sciacalli. Gente senza dignità alla quale è più complicato fare quello che hanno fatto ad Avetrana. Vergogna perchè per un genitore che vive preoccupatissim@ per la propria figlia poco conta quale sia l’etnia di chi può averle fatto del male. Quello che conta è che quella bambina ora non c’è e non si riesce a trovare.

Aspettiamo di sapere notizie su Yara e su ogni altra bambina o donna che vive una situazione dolorosa. Speriamo stia bene. Speriamo stiano bene.

Ancora tanta solidarietà nei confronti di tutte le persone che amano ogni donna o bambina che ha sofferto e sta soffrendo.

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. ELENA says

    Carissime…
    io sono nata e vivo in provincia di Veneza, la mia famiglia è originaria del nord est.
    Vi posso assicurare che è VERO. è orribile sentire pesanti insulti ed offese a persone straniere ma soprattutto del sud italia. Pulluliamo di leghisti e fascistoni ignoranti. chi è di sinistra viene guardato malissimo come chi non è tutto cosa e chiesa.
    Resistete ragazze!!

  2. mary says

    Purtroppo ho avuto l’esperienza di conoscere il nord italia…Nei piccoli centri ci sono tanti di quei pregiudizi razzisti che si tagliano con il coltello…Uno schifo.
    Il nord pullula di ignoranza, c’è gente che avrei voglia di prenderla a sberle sonore.
    Al nord c’è più omertà del sud: quando un familiare subisce violenza tutti fanno finta di non sapere nulla (lo so perchè ho l’esperienza).
    Quando è uno straniero ad abusare di una donna tutti tirano in ballo il razzismo.Forse non sanno che proprio il nord detiene il primato in italia di violenze domestiche compiute da italiani!!!
    I femminicidi al nord sono quasi il doppio del sud.

    Al nord non sanno nemmeno cosa vuol dire rispetto per le donne. Le donne malgrado lavorano quasi tutte, appena tornano a casa le fanno fare pure i lavori domestici. Sono doppiamente schiave dei loro mariti.

    La maggior parte degli uomini sposati vanno a prostitute e hanno pure figli piccoli. Le prostitute che “comprano” sono spesso minorenni e sfruttate.
    Ci sono anche ragazzi giovani (ventenni) puttanieri. Quando chiesi ad uno perchè ci andava nonostante non fosse così brutto mi rispose che al nord le ragazze hanno la figa di legno. Gli ho fatto notare quanto fosse offensivo questo termine. Ma loro hanno molti pregiudizi contro le donne e la sessualità di queste ultime. Le donne secondo i settentrionali sono solo oggetti sessuali o proprietà dei mariti. Si dividono in sante e puttane, molto peggio che al sud.

    La condizione femminile in settentrione in certi versi è anche peggiore che al sud. Ci sono tanti di quei pregiudizi che prima di venire ad abitare pensavo fossero prerogativa del sud. Invece mi sbagliavo..Mi sono resa conto che quelli del nord si vantano di essere + evoluti, mentre sono veramente indietro: razzisti, sessisti e ignoranti!!!

    Conosco uno che picchiava la moglie e la violentava e nonostante questo gli amici lo osannavano e osannavano i suoi tradimenti (con prostitute).

    Conosco una ragazza abusata dallo zio e cacciata di casa solo perchè aveva parlato con un’amica. Nessuno le credeva.

    Insomma..ora sono tornata al sud (sardegna) e non ho mai sentito storie così agghiaccianti.

    ovviamente con ciò non vorrei mai generalizzare, ho conosciuto anche settentrionali buoni.

  3. francesca says

    Bellissimo post, l’ignoranza è la chiave di tutto: chi attacca le persone che sono costrette a lasciare il proprio paese, le famiglie, le madri, le mogli, i figli per venire in Italia non per delinquere ma per trovare una vita migliore è profondamente ignorante. Il razzista si sente sicuro, tranquillo prendendosela con l’uomo nero o con il diverso, senza sapere che la violenza non ha patria.
    Vergogna.