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Delle ragazze scomparse

Sulla ragazzina scomparsa a Bergamo, alla quale speriamo non sia accaduto nulla, si dedicano poche parole, pochi passaggi televisivi, la procura è ben attenta a rilasciare dichiarazioni e i comunicati sono ufficiali.

Non ci sono fughe di notizie, non ci sono stralci del diario della ragazzina, non si usano i toni invadenti che cercano il marcio nella sua vita privata, non si accusa la madre, il padre, la famiglia. Tutto avviene come dovrebbe avvenire.

La stampa al servizio di persone preoccupate che cercano una ragazzina stando ben attenti a non rovinarne la reputazione. Avendo cura di rispettare la sua privacy non esponendola a nessun commento cattivo.

Il massimo della morbosità dei soliti canali dediti alla ricerca di dettagli sui quali lucrare è espressa nell’insieme di interviste ai vicini, passanti, tra i quali anche quelli che non avendo la minima idea di cosa sia la responsabilità usano i media per regalare a se stessi un attimo di popolarità.

Con la faccenda di Sarah Scazzi invece si sono fatte e si continuano a fare cose molto diverse.

Il suo diario sulla stampa, l’esposizione provincialotta e ingenua della famiglia sui media, la sua privacy violata, la sua famiglia sotto la lente di ingrandimento, ogni faccenda radiografata. Prima che fosse ritrovato il suo corpo veniva accusata la madre per quella abitudine misogina che deve trovare la colpa di tutto in una donna.

Poi ci fu la confessione e la difesa dell’uomo che aveva confessato ha trovato un ottimo feeling con la stampa. Anzi sembra quasi che abbia costruito la sua difesa proprio seguendo le direttive della televisione.

La faccenda continua ancora e chissà per quanto tempo, nonostante ancora non vi sia un processo nè una conclusione, si continuerà a trasformare una tragedia in gossip volgare e pieno di sfumature di gravissima misoginia. Anzi, come ha dichiarato l’ex avvocato della Misseri figlia, viene definito un business con “speculazioni inconfessabili di ogni tipo”.

La stampa ha già espresso il suo giudizio. La stampa possiede opinabile materiale della procura che dovrebbe essere coperto da segreto istruttorio. Materiale che dimostra più che altro l’arretratezza delle modalità investigative e di interrogatorio. La vita di tante persone alla mercè di speculatori di ogni tipo.

Ma analizzando le prime fasi della ricerca delle due ragazze, senza volere mai e poi mai immaginare qualche analogia sulle conclusioni, quello che emerge è un decisivo pregiudizio nei confronti della ragazzina pugliese e un gran rispetto per la ragazzina bergamasca.

Di sicuro lo si deve alla diversa modalità di approccio ai media che hanno avuto i genitori e le procure. Forse il diverso livello socio-economico e culturale dei contesti. Di sicuro sembra assai più difficile che la vicenda della adolescente di Bergamo si presti a qualunque tipo di speculazione sebbene i media restino lì appollaiati come sciacalli per sfruttare l’onda della commozione e ottenere un nuovo noir-reality sul quale guadagnare altri soldi, incarichi, consulenze…

Di sicuro c’è una maggiore riservatezza e forse proprio la faccenda Scazzi ha insegnato a diffidare di media e sfruttatori di ogni genere.

Quello che noi speriamo, come lo speravamo per Sarah, è che a Yara non sia accaduto nulla.

Con tanta solidarietà per chi le vuole bene e si preoccupa per lei.

Leggi anche:

Le due minorenni: sud e nord (di LadyRadio)

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. fikasicula says

    @mary

    http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/29/foto/yara_le_ricerche_a_brembate_di_sopra-9640985/2/
    la foto di cui parli è quella divulgata dalla questura immagino con il consenso dei genitori. quando una ragazzina sparisce penso che i genitori e le polizie usino la foto più recente in cui i tratti della ragazza siano più riconoscibili.
    proviamo a non vedere cose brutte dove non ce ne sono.

  2. kzm says

    Mi permetto di dissentire totalmente. Non guardo molto la tv, ma io ho avuto tutt’altra impressione: a me pare che con questa vicenda di Bergamo si stanno riproducendo le stesse dinamiche di Avetrana. Ormai la vicenda mediatica di Avetrana volge al termine, se ne parla sempre di meno e tra poco cadrà nel dimenticatoio. La scomparsa della ragazza di Bergamo ha provvidenzialmente fornito carne fresca agli avvoltoio mediatici. Tutto fa brodo e fa audience: è una bella ragazza; è una sportiva e quindi implicitamente o esplicitamente corporea, sexy; è a detta di tutti dal vicino al prete una “brava ragazza” con tutte le fantasie a cui questo rimanda. Qualcuno scrive che non c’ha la pagina su fessbuc – improbabile o anche impossibile – e infatti i tg di turno manda la sua pagina fessbuc on air come corpo del reato.

  3. mary says

    Vorrei segnalarvi un mio articolo che parla della vicenda di Yara, forse vi è sfuggito. La notizia non è stata speculata come Sarah ma Il giornale.it che non è nuovo nel mercificare le donne ha pensato bene di mettere in prima pagina una foto di Yara mentre fa ginnastica semi nuda. Siccome il giornale usa il corpo delle donne per fini voyeuristici ho pensato che la foto sia stata scelta di proposito dalla redazione e per questo ritengo che la cosa sia molto grave non solo perchè è tredicenne (quindi si erotizza la bambina) ma anche perchè potrebbe essere una presunta vittima di pedofilia e ciò potrebbe normalizzare, legittimare l’atto se non addirittura farlo ricadere sulla presunta condotta della ragazzina che certe persone malate si limitano ad analizzare solo in base alle foto o all’abbigliamento (vi ricordate cosa dissero sui pantalocini di Sarah quando lo zio confessò di averla uccisa a scopo sessuale?).

    http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2010/11/30/metti-una-tredicenne-seminuda-in-prima-pagina/

  4. claudia mancosu says

    l’ho notato anche io. L’attenzione dei media può essere diversa anche perché famiglie si sono comportate in maniera diversa Probabilmente questa famiglia è più riservata. non vuole andare in televisione (la famiglia di Sara ci è andata più volte). Il circo mediatico si scatena se glielo permettono i protagonisti della vicenda per primi e una volta che i media sono entrati nella loro vita si accaniscono e ricamano trine a colori.
    Quello che in vece è inspiegabile è a proposito di Sara Scazzi: chi ha permesso ai media di entrare in possesso di informazioni sul suo diario, perché sapevano che aveva diversi account di fb, come sapevano con chi chattava? Chi ha permesso tutto questo? la procura? Con quale diritto?Per dipiù si trattava di una minorenne . Quello che ha detto l’ex avvocato ha colpito anche me. Ma perché non parla chiaramente?

  5. Natla says

    Yara andava a scuola dalle orsoline, non aveva una pagina facebook e proviene da una famiglia molto cattolica.
    Chi resta sempre fedele a se stesso è il giornale, che ha pubblicato la foto della ragazza mentre fa la spaccata. Mica del viso.