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Intervista inedita: Solidarietà di Femminismo a Sud ai ricercatori sul tetto di Architettura a Roma

Dal blog di Valentina Vandilli

Intervista ai ricercatori sul tetto di Architettura a Roma

Intervista ai ricercatori sul tetto di Architettura a Roma

Ieri sera verso le 21.00 ci siamo recate presso la sede di Architettura a Piazza Fontanella Borghese, abbiamo chiesto ai custodi di aprirci per richiedere un’intervista.

Dopo poco siamo state accolte con grandissimo entusiasmo e con grande voglia di condividere da parte di tutti i volontari che stavano presidiando lo stabile, intenti a inviare mail , fotografie, comunicati, più che un ‘occupazione sembrava un ufficio stampa.

La sede si presentava in ordine, pulita e ben organizzata, ognuno nella propria sala con compiti ben precisi per organizzare la protesta della rete nazionale di ricercatori e studenti.

La rete dei ricercatori si è costituita prima virtualmente sul sito http://www.rete29aprile.it, poi dopo una serie di convegni ed incontri si è strutturata in Rete nazionale, diventando così capillare e funzionale.

Abbiamo portato la solidarietà da parte del collettivo femminista “Femminismo a Sud, formato da donne e uomini, intenti a promuovere i diritti calpestati delle donne in Italia e nel Mondo, spiegando che anche questa realtà, attualmente virtuale, sta per proseguire il percorso come loro programmando incontri nazionali.

Massimiliano Tabusi Coordinatore Nazionale Rete29Aprile

Massimiliano Tabusi

Massimiliano Tabusi coordinatore nazionale della Rete29Aprile e ricercatore dell’Università per Stranieri di Siena ci ha spiegato il “gioco delle parole” che le istituzioni attraverso i media, stanno facendo sulla pelle del sistema scolastico italiano, appropriandosi di questa parole chiave:

Non avendo voce in nessun modo ci siamo organizzati, con convegni,  incontri, per parlare della nostra contro proposta  e dei vari punti ma tutto questo è stato perso ne nulla, perché nei media rimbalzano pochissime parole chiave, di estrema sintesi come  il merito, l’importanza di fare entrare i giovani, la responsabilità, la lotta alle baronie ed incredibilmente,  se ne sono impadrinite la Ministra (Gelmini) ed il Governo dicendo che questa legge  fa queste cose.

Ci parla inoltre  dello smantellamento dell’università pubblica per favorire i privati (sappiamo tutti, penso io, chi siano, istituti cattolici del Vaticano sopra ogni cosa), tutto fatto sotto mentite spoglie, dichiarando invece di voler fare una riforma propositiva che (vedi sopra l’ uso improprio delle parole chiave) annienti i problemi storici delle università (baroni ecc..).

Veniamo interrotte spesso da notizie dell’ultimo momento come il possibile posticipo della votazione della riforma a dopo il 14, forse slittato per l’intervento del FLI (Futuro e Libertà partito di Fini), alcuni rappresentanti del quale si erano incredibilmente presentati ieri in mattinata sul tetto dei ricercatori.

Marco ricercatore di Biologia

Marco ricercatore di Biologia

Non riusciamo a finire l’intervista a Massimiliano a causa delle continue telefonate, ma troviamo subito un altro volontario, Marco, uno studente di Biologia al 5° anno,  che ci racconta la sua storia e ci fa un resoconto della giornata sui tetti, descrivendo l’intervento della Polizia che per fortuna non ha dato segni di violenza gratuita come invece, a mio dire è avvenuto in molte altre “zone franche” create attorno ai manifestanti (così come testimoniato da numerosi video in rete).

Ci spiega come non sia vero che la rivolta è condotta da facinorosi (vedi dichiarazioni di Emilio Fede su TG4 di ieri), ma da persone che vanno dai 14 ai 40 anni, dagli studenti delle medie ai ricercatori universitari, quindi una lotta per il futuro ed il presente dei nostri giovani.

Ci dice che Vendola, Antonello Venditti e altri hanno portato la loro solidarietà, quasi con stupore, immagino visto l’abituale menefreghismo dei Media e delle istituzioni riguardo i loro problemi, o per meglio dire riguardo i problemi della nostra cultura (Pompei è un esempio lampante).

Via del Corso a Roma dopo le manifestazioni del 25 Novembre 2010

Via del Corso a Roma dopo le manifestazioni del 25 Novembre 2010

Ci saluta ricordandoci:

Voglio rimanere in Italia, penso che sia un mio diritto!

Scendiamo tutti in piazza con loro, ma soprattutto per noi, per il nostro futuro.

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Precarietà.