Stamattina le donne di Roma hanno fatto un presidio contro la Legge Tarzia ricordando che prima della 194 e dei consultori per le donne c’era solo il prezzemolo con il quale le donne morivano, una dopo l’altra, perchè condannate all’aborto clandestino.
La legge Tarzia vuole esattamente che si torni allo stesso punto e le donne che hanno fatto un riuscitissimo presidio si sono però ritrovate di fronte, come potete leggere nel comunicato sotto, una ventina di sostenitori della legge di provenienza tutt’altro che laica. Dai focolarini agli immancabili “mediatori familiari” (che dentro i consultori privatizzati avrebbero spazio), dalla compagnia delle opere alle piddielline del moige, dai medici obiettori ai farmacisti disperati, dalla alleanza evangelica alla trinità in persona scesa in terra per scomunicare le femministe del presidio e ricacciarle dentro le case a fare le mogli e le madri.
Quello che vedete sopra è un medley degli spot contro la legge tarzia di sinistra e libertà. Sono fatti bene, a prescindere da chi li abbia fatti.
Ecco il comunicato delle donne contro la Legge Tarzia:
Oggi 25 novembre 2010 durante la giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo scelto di far sentire la nostra voce, presenza e lotta in tutti i luoghi di conflitto, le manifestazioni e i cortei che hanno attraversato la città di Roma: dal presidio di donne davanti alla Regione Lazio,al corteo dei Movimenti Uniti contro la crisi,dalla protesta studentesca contro il DDL Gelmini al Consiglio Municipale del III Municipio dove stanno approvando una mozione a favore della legge Tarzia e al presidio a Piazza Trilussa contro i C.I.E.Le donne, i collettivi femministi, i comitati di donne e sindacati riuniti nell’ Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia stanno manifestando da questa mattina di fronte alla Regione Lazio dove ieri è iniziata la discussione sulla proposta di legge Tarzia sui Consultori .Durante il nostro presidio, sono arrivati una decina di ‘provocatori non autorizzati’ appartenenti al Forum delle associazioni familiari del Lazio e, tra gli altri, l’Alleanza evangelica italiana capeggiati dalla stessa Olimpia Tarzia con cartelli a favore della proposta di legge e inneggiando alla famiglia hanno provato a disturbare la protesta ma sono stati cacciati dalla piazza.Le donne con questo vogliono ribadire che gli antiabortisti e movimenti per la vita non sono ben accetti e non avranno alcun spazio nelle piazze, nei consultori e nelle strutture pubbliche .Una delegazione di 15 rappresentanti delle diverse realtà presenti oggsotto la Regione Lazio, tra cui anche due compagne sono entrati in regione e attualmente sono ancora nella sala del capo di gabinetto della Giunta in attesa di un colloquio con la presidentessa della Regione Lazio Renata Polverini.La nostra lotta non si ferma e continuerà fino a che la Legge Tarzia non verrà definitivamente ritirata.
Collettivi femministi e donne contro la legge Tarzia