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Appello ai Radicali: Richiesta di spiegazioni sull’appoggio alle istanze dei “Padri Separati”

Dal blog di Valentina Vandilli:

Sig.ra Bonino , Sig. Mellano, Sig. Rovasio dei Radicali Italiani

Buongiorno,
vorrei invitarvi a leggere un interessante articolo dove viene richiesta una spiegazione sul perché dell’appoggio alle istanze da parte dei Radicali, nei confronti della lobby dei padri separati, notoriamente maschilista.

Come mai proprio i Radicali, madri e padri fondatori della legge sull’aborto (e sul divorzio) vogliono, ora, rendere il divorzio, per una donna, come il più grosso ricatto della storia.
In queste istanze si parla di vincoli assoluti senza mai citare la violenza di genere, anzi, e si sa per certo perché è stato affermato più volte nei programmi radiofonici e in televisione, si sposano tesi falsabusiste che dicono che le denunce fatte dalle donne sono false.

Inoltre

– Si vuole vietare alla donna divorziata la possibilità di rifarsi una vita con un altro uomo se lei occupa la casa assegnata come principale genitore affidatario.
Si vuole vietarle di trasferirsi in un’altra città anche se è precaria e il lavoro, che di sicuro scarseggia, lo richiede.
Come fa una donna ad allontanarsi dall’uomo che la perseguita se deve restare a sua disposizione?
– Si vuole coinvolgere i bambini nei processi, con interrogatori videofilmati, come fossero dei boss della mafia.
Come fossero loro i criminali.
Questa è una teoria malsana dei falsabusisti, che vogliono trattare il bambino, quando denuncia di non voler stare con il padre perché ne ha paura, ha subito abusi o lo ha visto picchiare la madre, come un bugiardo.
Anzi un malato di Pas, la malattia inventata che serve a mettere in salvo pedofili e violenti e a togliere credibilità a donne e bambini vittime di violenze.

– Si vuole legittimare la figura del “mediatore familiare” (i padri separati ci provano in tutti i modi) che è attualmente privata, con centri privati, corsi di formazione privati, gestiti da persone che costruiscono teorie e letteratura sulle questioni dei padri separati. Non sono personale consultoriale. Il loro modo di affrontare il conflitto è mettere in croce la donna analizzandola come se fosse pazza (Pas) se denuncia di aver subito violenza. Tutto ciò mentre i centri antiviolenza vengono privati di finanziamenti e chiudono.

– Si vuole che lo Stato (lo stato e non la comunità scientifica) riconosca la sindrome inventata, la Pas, perchè diventi l’arma di guerra attraverso i quali i padri separati possono togliere i figli alle madri, possono ricattarle e minacciarle. Se le donne non accettano il condiviso (l’affido), anche se quegli uomini sono violenti, pedofili, abusatori di ogni specie, si prenderanno i bambini.

Questo e non solo è quello che voi Radicali state appoggiando.

Appunto sull’apparizione della Sig.ra Bonino riguardo il suo intervento alla trasmissione Vieni via con me:

Come mai parla solo di infibulazione invece che di violenza domestica in italia?

Stufa di una società maschilista, misogina e patriarcale, vi porgo i miei distinti saluti
Valentina Vandilli
Attivista per i diritti civili

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Misoginie, Omicidi sociali, R-esistenze.

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2 Responses

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  1. Andrea Mazzeo says

    Pienamente condivisibile.
    Aggiungerei che questi padri separati che fanno tanto casino con le loro associazioni sono una infima minoranza di frustrati. La famosa class action contro il ministero di giustizia ha raccolto sì e no una ottantina di adesioni, tanto che hanno rinviato i termini di scadenza per raccattarne qualcun’altra.
    Eccoli quanti sono, nemmeno un centinaio, e tanti politici allocchi gli cadono ai piedi sperando in chissà quali consensi.
    La maggioranza dei padri separati in Italia, come me, pensa a lavorare, a rifarsi una vita ed a lasciare libera l’ex-moglie di rifarsela perché è un suo diritto, a mandare avanti i figli.

  2. zakynthos says

    Vi adoro!!!