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Orgasmi per la politica?

Elezioni in Catalugna. Spagna. Ecco lo spot di una candidata di destra.

Ecco lo spot dei giovani socialisti.

Per tante ragioni preferisco quello della sinistra. Non perchè sia uno spot di sinistra ma perchè non usa il linguaggio del porno classico. Quello declinato al maschile. Con ammiccamenti e gemiti prolungati. Lingerie e tacco a spillo. Gli accessori che stuzzicano la fantasia della popolazione maschile votata al sadomaso in modo non dichiarato. Come quelli che amano tanto alcune delle ministre del nostro governo.

L’unico merito che ha lo spot di destra è quantomeno di essere esplicito. Dichiara per immagini e suoni, a prescindere da ciò che dice, quello che vuole comunicare.

Lo spot di sinistra presenta il ruolo di una donna attiva, non si sa se è etero o lesbica, si vede solo che va a votare, determina il proprio piacere, procurandoselo nel modo che a lei piace. E’ una donna normale, non ammicca al pubblico, non offre il suo piacere, gode per se stessa davanti ad una massa di gente che le dedica sguardi abbastanza turbati.

E’ decisamente uno spot trasgressivo che non svende l’orgasmo ma ne dichiara una possibile motivazione. L’atto di determinare il proprio futuro.

Poi c’è da discutere su quanto sia realmente innovativo il fatto di aggiungere a pezzi di carne anche sospiri che colpiscano l’immaginario di tante persone, donne e uomini, per spostare il piano di discussione politica su quello sempre più scivoloso dell’uso di corpi e della sessualità femminile come richiamo per vendere qualunque cosa, incluso un partito politico.

Che si tratti dell’immagine di una donna di destra o di quella acqua e sapone della sinistra poco cambia. La conclusione è la stessa.

Di queste donne non sappiamo quello che pensano, cosa vogliono, che idee hanno. Si chiede loro di fare quello che viene chiesto di solito: gemere.

Ma senza dubbio l’orgasmo dello spot di sinistra, che non ha la stessa forza di quello simulato in Harry ti presento Sally, è comunque espressione di una sessualità femminile propria, non ovvia.

A me è piaciuto. A voi le vostre considerazioni.

Posted in Corpi, Pensatoio, R-esistenze, Sensi.


8 Responses

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  1. Noemi says

    Li trovo entrambi repellenti, mi offendono, perchè come la maggior parte delle volte la donna deve essere rappresentata per il piacere che può dare… Il fatto che ne provino loro in prima persona (e che per questo siano “donne libere”) è limitato dagli accenti ammiccanti che vi si percepiscono, come lo sguardo diretto allo schermo o la telecamera che si aggira come se fosse tenuta da un voyeur, da una persona estranea.
    La rappresentazione del piacere femminile non è rivoluzionaria di per sè, dipende dal contesto in cui è inserito, e qui lo trovo fuori luogo: è una comunicazione politica, e in quanto tale presenta la politica come piacere istintivo, irrazionale e un po’ nascosto dagli sguardi del mondo, cioè l’esatto contrario di quello che dovrebbe essere (razionale e trasarente in primis). Non c’è nessun riferimento al piacere della donna in quanto tale, solo al piacere in sè, e presentato da una donna perpetua lo stereotipo femminile di oggetto del piacere.
    Sono d’accordo con iaia, sarebbe stato vagamente più “rivoluzionario” se fosse stato un uomo… Ma in ogni caso utilizzare il sesso per comunicare politicamente significa essere poveri di contenuti e idee.

  2. iaia says

    credo che la vera rivoluzione sarebbe stata se lo spot di sinistra avesse proposto per una volta un orgasmo maschile. di un ragazzo qualunque.
    diciamo la verità: anche se questa pubblicità ha il merito di proporre l’ immagine di una donna consapevole, siamo un po’ tutt* stuf* di vedere sempre il corpo della donna come mezzo di mercificazione. sarebbe stato bello per una volta vedere l’ immagine di un uomo gemere tra sorrisi e scocche rosse, per demolire l’ immagine machista.

  3. Denise Kk says

    Aggiungici anche questa, viviana appena dichiarato a radio 24 di andare a visitare il sua profilo non perche e un artista ma percfhe ci sono le sue foto nude. capito

    pittrice di silvio, la vanta che ha tutot grosso;
    http://www.giornalettismo.com/archives/86113/viviana-andreoli-nuova-silvio/
    la nuova girl di silvio. e noi paghiamo.

  4. Bacche Rosse says

    Quello di “sinistra” mi sembra semplicemente un po’ meno volgare e sgradevole, più spiritoso, se vogliamo, ma entrambi mi sembrano fuori luogo, a dire la verità. Severi come sono in Spagna con certe cose (la tv spagnola mica è tutta una profusione di tette e culi come quella italiana e c’è una sorveglianza molto stretta sulle pubblicità sessiste), mi sorprende che abbiano lasciato trasmettere ‘sta roba… Sono d’accordo con Fierabràs, e aggiungo una cosa: “uomo o donna che sia”, ok: però risulta che è sempre una donna.

  5. fasse says

    scusa. hai ragione.
    ho messo i link in corrispondenza della parola “spot”.
    grazie per la pazienza!
    ciao 🙂

  6. anonymous says

    Sono di nuovo un utente anonimo che usa tor per sfogliare il blog, tor disattivando flash impedisce di vedere il video, potete postare il link del video in modo che lo possa scaricare sul disco fisso?

  7. isaroseisarose says

    Hai ragione, lo spot della destra non convince proprio, i gemiti sono completamente pretestuosi e slegati rispetto al contesto.
    Lo spot dei socialisti invece mi ha ricordato le simulazioni dei vari tipi di orgasmi femminili nei Monologhi della vagina, che è uno spettacolo che a me è molto piaciuto.
    Direi che “vendere” un partito politico per mezzo del corpo delle donne fa parte dell’oppressione. Ma paradossalmente, al tempo stesso, che la rappresentazione del piacere femminile è rivoluzionaria e liberatoria di per sé.

  8. Fierabràs says

    QUello di sinistra è più innocuo, è vero, ma mi sembra ugualmente stupido, e in questo caso uomo o donna che sia è uguale, il dover necessariamente fare un’allusione sessuale per richiamare l’attenzione su un tema così importante è avvilente.