[Quella che urla non è una donna isterica. Quella che urla è una donna che si ribella!]
Nella nostra mailing list, dove nel frattempo si sta discutendo di tante cose interessanti, wildsidez segnala un articolo del corriere.
Lo presenta dicendo che si tratta dell”ennesima medicalizzazione della biologia femminile.
E si chiede anche se non sia l’ennesima attenuante/giustificazione per i maschi assassini.
Non è il primo articolo sull’argomento e immagino non sarà neanche l’ultimo giacchè rientra nella coerente misoginia e nel sessismo stantìo di tanti media italiani il fatto di coltivare stereotipi e di alimentare pregiudizi contro le donne.
La maniera in cui si affronta l’argomento, e parliamo del fatto che c’è chi vorrebbe includere nell’elenco delle malattie psichiatriche la “sindrome mestruale”, stavolta è perfino più scivolosa.
C’è un politico che dice che non è giusto che quella che chiamano “sindrome” sia inclusa nell’elenco dei motivi per cui si può amputare psichiatricamente la vita di una donna, e comunque ne parla e ne fa parlare, come fosse una questione pietosa, da inserire nei capitoli della comprensione umana, perchè noi, povere mestruate, in fondo siamo socialmente utili, ogni tanto sgraviamo un pargolo e dunque un minimo di tolleranza cristiana rispetto ai nostri sbalzi d’umore ci può anche stare senza imporci un Tso.
Non dice, il politico, che il governo che lui rappresenta ha più volte espresso parere positivo su un Tso per gli sbalzi ormonali successivi alla gravidanza, perchè sapete che per le donne si inventa una sindrome un giorno si e uno no a seconda della convenienza dei governi e delle esigenze patriarcali.
Parlarne in modo pietoso, lasciando comunque intatto il pregiudizio secondo cui una donna mestruata sia una donna malata da curare con pasticche pubblicizzate in tivù come fossero la salvezza dei poveri maschi vittime di eserciti di femmine squilibrate, non è comunque una cosa positiva.
Chi ha interesse a far credere che una donna mestruata sia malata? Ovviamente le case farmaceutiche che sulle donne fanno una montagna di quattrini. Con la complicità di un esercito di maschilisti che sono ben felici di sentirsi al sicuro ogni volta che potranno dire che quella donna è una “isterica”.
Se un uomo si arrabbia per una qualunque ragione è semplicemente arrabbiato. Una donna che mostra la propria rabbia è una “isterica”. E a questa parola che deriva da utero fior di psichiatri in passato destinavano una enorme attenzione perchè tanto bastava a neutralizzare le donne, farle ritenere poco affidabili, escluderle dalla vita sociale e politica, sminuirle agli occhi di istituzioni e autorità, allontanarle da impieghi che venivano così e sempre garantiti esclusivamente agli uomini.
Nessuna attenzione per l’aggressività distruttiva di molti uomini che finiscono con l’ammazzare la moglie. Anzi, l’isteria delle donne veniva e viene tuttora usata come attenuante.
Per esempio è stata usata come difesa in cassazione per un caso di stupro. Assolti gli accusati sul piano penale, tuttavia la cassazione riconosce sul piano civile che la crisi di nervi è la prova che fa ben comprendere che quel rapporto non sia stato consensuale.
Ed è un po’ un lamento costante quello degli uomini che immaginano che una donna che si ribelli sia sempre un po’ isterica, e questo ovviamente serve a incrinare la credibilità delle donne e a sminuire ogni lotta che compie e ogni rivendicazione che fa.
Tutto quello che una donna direbbe o farebbe sarebbe frutto degli spostamenti dell’utero, diceva il misogino platone, e da allora non ci siamo scostati molto se ancora oggi possiamo leggere spesso che se una donna reagisce male ad uno stupro o, come è avvenuto per Maricica, ad una aggressione fisica o verbale, si tratterebbe sempre di donne isteriche, che provocano e che in un modo o nell’altro per le menti fallocentriche dei sessisti di ieri e di oggi si sono meritate quello che è accaduto.
Bisogna che ci facciate caso e che dichiariate con orgoglio a voi stesse che avete il diritto di ribellarvi, arrabbiarvi, reagire, dire NO con tutte le vostre forze, e non si tratta e non si tratterà mai di una “crisi isterica” ma di una espressione reale di una precisa volontà che viene prevaricata e che ostinatamente viene ignorata in termini culturali e sociali.
Il parere delle donne conta tanto quanto quello di ogni altro essere umano. E dato che ogni giorno leggiamo quello che tanti uomini sono capaci di fare ai propri simili siamo sicure del fatto che l’esclusione delle donne dalla vita sociale, politica ed economica sia assolutamente ingiustificata.
Bisogna smetterla anche di fare finta di essere “uome” per poter sembrare credibili. Noi abbiamo emozioni, siamo belle, vive, forti, fragili, appassionate, vere, emozionate, sensibili, intelligenti. Tanti maschi che immaginano di poter essere esempi di grande equilibrio in pubblico sono invece autentici baccalà.
Bisogna smetterla di usare il termine “isterica” almeno tra noi e bisogna rivendicare il fatto che una donna che mostra la propria “aggressività”, quella bella e sana, che costruisce, reagisce e si difende per vivere meglio, è una donna viva e un esempio positivo.
Notate le immagini che usano gli antifemministi in giro per il web e vedrete che il massimo esempio di cattiveria che sanno sfruttare per instigare odio contro le donne è l’immagine di una donna che urla. Perchè per loro le donne dovrebbero essere dolci, sottomesse, parlare a voce bassa, non reagire mai neppure quando vengono picchiate a sangue, sovente dagli stessi che istigano odio sul web.
I maschilisti sono cultori della sottomissione al femminile. Svendono patologizzazione delle reazioni femminili come fossero droghe pesanti e le inalano tutti i giorni per convincersi che loro sono i puri e i sani e le donne invece sarebbero malate e non aventi diritto di esistenza sulla faccia della terra.
Sono quelli che odiano le grrlz con le calze strappate, quelle che non si comportano come damine dell’ottocento, quelle che si aprono la portiera dell’auto da sole e che non vogliono dipendere da nessuno. Sono quelli che appena vedono una ragazzina che si difende a muso duro dal bullo della scuola invece che fare una ricerca sociologica sui bulli idioti dei branchi maschili lanciano l’emergenza adolescenti aggressive e le segnalano in questura come elementi ad alta pericolosità. Sono quelli che se una donna in piazza urla che ha il diritto di scegliere come prima reazione le darebbero una bastonata, ma dato che sono cristiani catto-fascisti le dicono che “avrebbe bisogno di cure, poverina…”.
Insomma il punto sta tutto lì. Noi siamo in grado di far fluire sangue e vita. Loro al massimo sanno scaccolare.
Che vergogna l’articolo sull’assoluzione degli stupratori della ragazza che ha gridato.
Utilizzare il termine crisi isterica poi è veramente sessista.Come se una donna che si ribella è un isterica. Della serie: doveva subire lo stupro. Sembra una sorta di licenza che però viene utilizzata per provare lo stupro..Sembra che la violenza sulle donne può essere provata soltanto danneggiando le donne stesse facendole passare sempre o per consenzienti e per pazze isteriche…sembra con stereotipi sessisti intendiamoci.