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Fiction americane: propaganda dei padri separati e misoginia a go go

http://www.youtube.com/watch?v=glvGfQnx3DI

Prendi un Csi qualsiasi.

Trama: un folle prende in ostaggio alcune persone. E’ armato, ferisce un tizio, spara ad una donna rischiando di farla morire dissanguata dopo averle squarciato l’arteria femorale.

Orazio, che noi preferiamo molto di più nell’imitazione di Jim Carrey, è uno che va oltre. Siamo alla psicologia del criminale. C’è il criminale criminale e poi c’è il criminale per il quale Orazio trova una giustificazione morale.

E quali sono nella cultura americana (come in quella italiana) i criminali che trovano una giustificazione morale? Ovviamente i padri separati.

Si scopre perciò che l’uomo che ha quasi ucciso una donna in realtà vuole urlare al mondo, ammazzando la prima femmina che gli viene davanti, tutto il suo accorato e intensissimo dolore.

Un dolore da male di panza, con effetto purga, egli deve defecare, immediatamente, e se non defeca allora spara. Perché l’amore di questi padri è come una cacata molle, una roba che non si può contenere, tipo la diarrea.

Ma Orazio tutto può e tutto capisce e allora scopre che il criminale è stato rovinato economicamente da un altro criminale e che tutto è contro di lui.

A questo punto interviene l’articolo “falsi abusi” (è un articolo che viene inserito qua e là in tanti filmini americani che educano a stare dalla parte di stupratori, violenti, maltrattanti pedofili).

Orazio, pensatelo ancora con l’espressione di Jim Carrey, vuole scavare nel suo malessere interiore, è di quei poliziotti che se beccava Aldrovandi invece di pestarlo a sangue lo riconciliava con il senso della vita, o di quelli che a incontrare Carlo Giuliani lo abbracciava intensamente e con sguardo tenebroso gli avrebbe certamente detto che era d’accordo con lui. Perché Orazio sta sempre dalla parte dei buoni e contro i cattivi. Dunque non possiamo che pensare che sia così.

Scavando scavando, Orazio, trova che il nuovo compagno della ex moglie ha simulato una molestia per chiedere l’allontanamento dell’ex coniuge della donna.

Pensate che tutto si concluda qui senza dare una steccata finale alla donna? Pensate che il criminale sia stato assolto a sufficienza? Pensate che la canonizzazione è già in dirittura d’arrivo? Invece no. Se non viene crocifissa anche la donna non c’è finale.

Dunque Orazio indaga sui lividi al braccio del bambino di cui è stato chiesto l’affido esclusivo. Bisogna escludere che sia stato il padre e dunque si suppone sia il patrigno, ma no, bisogna indagare a fondo e allora si scopre che quel livido era stato causato dalla mamma che naturalmente si divertiva a strattonare il figliolo.

Il plot è completo. Scena finale: Orazio fa arrestare il criminale che ha quasi mandato al creatore un po’ di gente e ne ha ferita seriamente una ma gli concede l’abbraccio del figlio che ha oculatamente manipolato in una fase interrogatoria per fargli confessare che la mamma è cattiva e il babbo invece no.

Variazioni sul tema possono essere: la madre alcolizzata, la spostata che abbandona il figlio e poi si ripresenta a riprenderlo, la tossica che vende il figlio mentre il papà, tossico anche lui ma con una morale (perché i padri tossici nei telefilm americani sono sempre più santi delle donne tossiche), si dispera per scansargli tragedie.

Ci sono film su film e telefilm su telefilm, uno dei quali sicuramente lo conoscete (Castle) dove questi uomini/papà hanno con i figli e con le figlie rapporti miracolosi, un’apertura mentale che va dalla treccani sulle mestruazioni all’intero abbecedario sulle relazioni sessuali della figlia (e tutto ciò sempre con il sorriso sulle labbra), mentre le donne fanno sempre una figura di cacca. Tutte devastate, sconvolte, squilibrate, seminferme mentalmente, insomma tutto ciò che esiste nell’immaginario dei maschilisti per i quali tutte le donne che non pensano alla loro maniera sono pazze.

La televisione è un grande mezzo educativo e i film americani, con quella giustizia alla Orazio che si pone una spanna in su ai comuni mortali, con questi sbirri che non solo ti arrestano ma ti fanno sentire un verme perché vivisezionano il tuo ego e ti rimodificano il settaggio della mente, sono dei potenti mezzi di persuasione di massa. Roba in cui marketing, tecniche di comunicazione, mezzi di persuasione, messaggi subliminali sono largamente diffuse a costruire la cultura a sostegno di leggi che mortificano le donne ogni giorno.

Cosa c’è di meglio che tempestarti di messaggi in cui si presentano sempre e puntualmente questi elementi?

Padre separato che era e/o diventa un criminale. Ex moglie che meriterebbe la morte perché è stata cattiva cattiva. Bambino o bambino che non è mai vero che è stato abusato o picchiato dal padre, così come non è mai vero che l’ex marito picchiava la moglie.

Donne=pazze, denuncia per violenze/abusi=bugia, padre assassino/criminale=uomo disperato per colpa della ex moglie.

Qual è il pesante giudizio che pesa sulle donne? Qual è il concetto devastante che stanno diffondendo?

Che tutte le donne che denunciano violenze (salvo quelle che denunciano rumeni o musulmani) dicono il falso.

Che tutte le donne che vogliono proteggere i figli da padri incestuosi dicono il falso.

Che tutte le donne che vogliono separarsi meritano di morire perché avrebbero dovuto restare di proprietà degli ex mariti.

Che tutte le donne che vogliono separarsi avrebbero dovuto adempiere al ruolo di psicofarmaci sociali che viene imposto finanche dalle istituzioni.

Quando Orazio, sempre quello di Csi, assolve il criminale e ne giustifica i crimini, sostanzialmente dice che se la donna avesse svolto il ruolo per il quale la società l’aveva addestrata quell’uomo non avrebbe commesso crimini.

Alle donne viene dunque imposto, con una martellante e lesiva (dei nostri diritti) propaganda misogina, di comprendere, aiutare, comprendere, aiutare, assistere, aiutare, assistere, aiutare, fare da deterrente, restare, restare, restare, a qualunque condizione con quei potenziali criminali.

Il levitico diceva che la donna era portatrice del male. La genesi dice che la donna è responsabile del peccato originale. Il malleus maleficarum dice che le donne che agiscono autonomamente sono streghe e vanno bruciate.

Non ci siamo spostate di un millimetro da ciò che avveniva duemila anni fa. Le donne vengono ancora giudicate responsabili per i crimini degli uomini.

Se un uomo uccide la ex moglie è “colpa” della ex moglie uccisa.

Se un uomo stupra una donna è “colpa” della donna stuprata.

Se un uomo violenta un bambino è “colpa” del bambino o è tutta una fantasia della madre perché quella madre vuole allontanarlo da lui per chissà quale spirito di misteriosa vendetta.

In definitiva, secondo la cultura passata e quella corrente, le vittime sono colpevoli e i carnefici sono tutti innocenti.

Ed è secondo questa logica che qualunque donna che prova a difendersi finisce semplicemente per inciampare su se stessa. Che qualunque bambino che vuole stare lontano dal padre abusante viene definito ammalato di una malattia inesistente (Pas). Che gli uomini violenti finiscono per godere di un’ampia legittimazione sociale mentre le donne vengono ricacciate a forza in ruoli dai quali non possono più sfuggire.

Pensate alla situazione italiana attuale:

le donne non hanno lavoro, soldi, casa. Sono totalmente dipendenti da padri, mariti, partner, comunità variegate.

Le donne non possono fuggire da situazioni di violenza perché vengono delegittimate in partenza.

Parliamo di donne italiane, che non c’entrano con il modello finto-americano di cui s-parlano i telefilm. Pensate alla mamma tipicamente meridionale e provate a dirle che deve consegnare suo figlio in mano ad un carnefice e vedrete cosa combina.

Le donne che per sfuggire a situazioni di violenza si rifugiano in centri antiviolenza trovano un clima di delegittimazione di qualunque servizio fatto per aiutare le donne. Un clima di delegittimazione orchestrato e portato avanti da chi distrugge tutti i punti di riferimento delle donne per obbligarle a restare in balia di assassini e carnefici. Da chi svolge una campagna negazionista che prima nega le violenze maschili e poi specula sulla morte delle donne assassinate dagli ex mariti per ribadire che quelle morti dimostrerebbero esclusivamente che le donne devono assolvere ad un ruolo preciso: più donne restano al loro posto meno assassini ci sarebbero in giro. E’ esattamente questo che scrivono, dicono, sostengono perfino in consessi pubblici e istituzionali. E non stiamo scherzando.

Le donne italiane sono già abbondantemente soggiogate e condizionate da un indottrinamento pesante e ora anche questo. Ora anche una campagna indegna che le colpevolizza, le criminalizza perché il loro ex marito ha tentato di ucciderle, perché sono state accoltellate, ovviamente per disperazione e non perché l’accoltellatore era un criminale assassino.

Tutto dice loro che devono restare a fare da palliativi antidepressivi del mariti criminali, per farsi ammazzare forse qualche anno più tardi, perché nella mentalità crudele di certa cultura maschilista e catto-fascista, la donna dovrebbe morire nel sacrificio, dovrebbe espiare quel peccato originale, dovrebbe essere contenta mentre si fa massacrare da un uomo perché le donne per che altro sono nate se non per fare da sfogatoio ai maschi violenti?

Guardate i film con attenzione. Guardate la televisione. Guardate quello che stanno divulgando e pensate che è tutto frutto di una campagna ben orchestrata, condita di milioni di elementi sessisti e portata avanti da soggetti che mirano a declassare le donne, incluse le loro mogli e le loro figlie, se ne hanno, al ruolo di accessori decorativi, riproduttivi, sessualmente utilizzabili, di proprietà maschile.

Pensate poi che solo perché noi analizziamo in termini sociologici quanto succede, ovvero come, quando e perché assistiamo alla costruzione di un modello culturale devastante, siamo oggetto di cyberstalking, veniamo insultate, diffamate, clonate, dileggiate, disprezzate, perché il branco pensi a noi sempre e comunque come qualcosa di diverso dalle persone. Tortura, stalking, dileggio, arte del disprezzo nei confronti di quelli che vuoi umiliare e mortificare per esaltare il branco, per fare celebrare al branco la danza attorno alle streghe che bruciano, perché le avvertono come qualcosa da schiacciare, eliminare, distruggere, uccidere.

Era esattamente quello che facevano i nazisti con gli ebrei e tanta altra umanità il cui unico difetto era quello di pensarla in modo differente dai cultori della banalità del male.

Pensate a tutto questo, guardate la tivu’, il cinema, il web, leggete con altri occhi e poi diteci se non avevamo ragione.

Posted in Anti-Fem/Machism, Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. Effe says

    Vi segnalo anche questo filmato, visto ieri alle Iene: verso la metà del video c’è Luigi Pelazza che intervista un tizio che ha ammazzato la moglie.
    http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/184932/pelazza-un-carcere-modello.html

  2. Serbilla says

    Ho pensato le stesse cose ieri guardando CSI Miami.
    Soprattutto ho pensato che, se pure vuoi raccontare di una madre che picchia il figlio, perchè prima devi mostrare un uomo che sequestra della gente e tenta di uccidere una donna a caso, così da giustificare intrinsecamente tutti quelli che, invece di agire razionalmente, ammazzano?
    E’ la costruzione che perverte completamente il messaggio.